Le novità Flos a Light+Building

Un allestimento scultoreo e rigoroso concepito da Vincent Van Duysen

16/03/2016 – In occasione della fiera Light + Building, Flos presenta le nuove collezioni professionali in uno stand di oltre 700 mq, concepito espressamente per dar risalto ai nuovi apparecchi e sistemi di illuminazione indoor e outdoor, e per dimostrare quanto i prodotti Flos, sia per interni che per esterni, si possano relazionare con l’architettura in modo armonioso ed emozionale.
 
Il progetto dello stand è a cura del celebre architetto belga Vincent Van Duysen, che ha scelto un approccio scultoreo, ma al tempo stesso architetturale. Il concept è incentrato sui tratti fondamentali dello stile rigoroso, lineare e architettonico. Un sistema strutturale di… Leggi l’articolo

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Al MUDEC un set-up esperienziale ispirato all’aria

Ideal Standard all’evento ‘When Lightness designs space’

16/03/2016 – Ideal Standard sarà presente per la prima volta al Fuorisalone con un’installazione denominata ‘When Lightness designs space’, nella vibrante cornice del MUDEC, il nuovo Museo delle Culture di Milano.
Simbolo di design e innovazione da oltre un secolo, Ideal Standard offrirà agli ospiti del Fuorisalone un’esperienza coinvolgente nel mondo della leggerezza, mostrandone l’influenza sul design dei suoi nuovi prodotti.

L’evento si aprirà l’11 Aprile alle ore 18.00 con una conferenza stampa assieme ad affermati protagonisti del mondo del design e dell’architettura: Luisa Collina, Preside della Facoltà… Leggi l’articolo

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Antis in una nuova finitura effetto metallo spazzolato

La cucina Euromobil al prossimo Salone del Mobile

16/03/2016 – Antis, recentissima proposta di Euromobil cucine, brand del Gruppo Euromobil dedicato a Living & Cooking, è personalizzabile al massimo livello grazie alla nuova ed esclusiva finitura.

Antis, un prodotto che recupera e rivisita in chiave contemporanea l’archetipo della cucina appartenente alla migliore tradizione nazionale, presentando un dialogo continuo tra passato e futuro, tra valori legati alla materia e alle nuove tecnologie, si arricchisce dell’innovativa finitura Fusion che simula l’effetto delle superfici metalliche spazzolate con un alto impatto visivo. 

Fusion, è una finitura laccata, in esclusiva per Euromobil cucine,… Leggi l’articolo

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Ceramiche Caesar: la storia incontra la modernità

Il gres porcellanato effeto legno per un’abitazione privata a Brindisi

16/03/2016 – “Posto al termine dell’Italia signoreggia le azzurre acque Adrìatiche, le quali in vari seni dividendosi, formano dalla costa Orientale un porto illustre, per cui si rese favorita residenza de’ Romani e de’ Greci”. Scriveva così del porto di Brindisi Salvatore Morelli, giornalista, scrittore e politico italiano dell’Ottocento. Ed è proprio nella suggestiva città pugliese, punto d’incontro tra storia e modernità, crocevia di culture e genti, che l’eccellenza del grès porcellanato made in Italy di Caesar è stata selezionata per la realizzazione di un’abitazione residenziale privata. 

In… Leggi l’articolo

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Non auro sed ferro: mostra di Alessandro Carnevale a Savona

Su lastre di ferro, alluminio e acciaioAlessandro Carnevale incide scenari post-industriali, relitti romantici e archeologie incandescenti . Dal 19 marzo al 16 Aprile è proprio la sua città, Savona, ad ospitare la mostra “Non auro sed ferro”: 40 opere ricoperte di ruggine e acidi realizzate sugli stessi scarti delle fabbriche dismesse. La location è eccezionale, le Cellette del Priamar, fortezza del 1542 che sorge sul promontorio ligure e abbraccia mare e monti, città e porto. Sulle tele del giovane ligure emergono bagliori puntuali su sfondi scuri, accurati dettagli di travi e lunghe finestrature che ci riportano agli anni della produzione industriale. E quindi, alle lotte sociali, alla manodopera specializzata, all’architettura che sperimenta e che produce in cicli settorializzati.

BATTERSEA POWER STATION: DALLA COPERTINA dei PINK FLOYD AI PROGETTI DI GEHRY E FOSTER

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All’ombra di Priamar, ora cittadella d’arte, sorgevano le fonderie di Savona con 130 anni di storie di successo, bancarotte e manifestazioni in piazza. L’epilogo “scandaloso”, come anche in altre città italiane ed estere, si può riassumere nella dismissione, abbandono e parziale demolizione: le ruspe della speculazione edilizia hanno risparmiato qua solo una delle sei ciminiere, tre capannoni e l’ex-edificio della direzione.

Il tema coerente e ossessivo dell’intera produzione di Alessandro Carnevale è ritrarre i relitti dell’era industriale in maniera drammatica e penetrante, al contrario delle fredde fotografie dei coniugi Becher e di Basilico. Travi reticolari in successione, ciminiere e silos che si stagliano imperturbabili come simulacri arrugginiti in paesaggi fumosi e acidi, dove si scorgono confortanti luccichii e simmetrie perfette. Sono gli stessi scenari in cui l’autore è nato e cresciuto, che hanno segnato tre generazioni, acceso classi operaie e visto lo sviluppo locale, riassetti delle fonderie e degrado dell’area.

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“Non auro sed ferro recuperanda est Patria” , ovvero “Non con l’oro ma con il ferro delle armi si salva la Patria”.

Il titolo della mostra è l’incipit dalla celebre affermazione di Marco Furio Camillo, in risposta al riscatto chiesto dai Galli per lasciare Roma. Se non per i materiali che usa l’autore, la collezione in realtà non ha niente a che fare con la citazione, lotte tra popoli e riscatti mancati. Più che prendere in prestito l’espressione, Alessandro Carnevale vuole proporne una personale reinterpretazione. La libertà del popolo è intesa, si legge nel comunicato stampa, come …. una patria che si difende col ferro del lavoro e del conflitto, anche ideale. E oggi più che mai è minacciata dall’oro del profitto, dell’instabilità liquida, della globalizzazione sregolata. Che non a caso vede nell’archeologia industriale non un patrimonio simbolico ma solo grandi cubature, grandi affari’’.

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Da tempo è stato riconosciuto il valore archeologico e sociale dei siti industriali dismessi. In Italia però, al di là di alcuni esempi virtuosi a Torino e Firenze Novoli, il mancato accordo tra soggetti privati e pubblici, i costi proibitivi delle bonifiche e il collasso del sistema finanziario hanno bloccato moltissimi progetti di riconversione. Le ciminiere, i silos e i tralicci di Savona, Bagnoli e Taranto, tanto per citarne alcune, testimoniano la storia delle fabbriche e degli smisurati distretti industriali passati attraverso periodi floridi, lotte di partito e delocalizzazioni. Oggi su un territorio deturpato e fortemente edificato, sono simboli ingombranti di disastri ambientali, truffe e spreco delle risorse pubbliche.

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L’inesorabile e “scandalosa” parabola del ferro e dei suoi centri produttivi (Scandalo metallico” è il titolo della sua precedente mostra curata da Del frate) se non può essere salvaguardata dovrà, perlomeno, secondo Carnevale, essere testimoniata con gli stessi materiali e processi lavorativi del nobile materiale, tristemente soppiantato da plastiche e resine.

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Marine che specchiano gru e piattaforme e notturni costellati dalle luci fredde delle centrali. Le tele, scatti di audaci prospettive e visioni rarefatte, mostrano reverenza verso le fabbriche dismesse, le ex cattedrali del lavoro operaio che, al pari delle fortezze e delle chiesi romaniche, sono entrate a far parte della memoria collettiva e del paesaggio autoctono.

Sul ferro nero, alluminio anodizzato e acciaio grezzo, i dipinti vengono fuori da combustioni e smalti industriali, dall’irrorazione di acidi e soluzioni chimiche. La tecnica non è solo mezzo rappresentativo, ma assieme al Tempo, ne è protagonista, cangiante e grezza, rottamata e depauperata come i soggetti disegnati. La collezione ripropone laconica immagini lunari e atemporali, in cui l’assenza dell’uomo e di qualsiasi attività lasciano pensare all’immobilità, all’attesa di ruspe e progetti avveniristici.

Lungo le banchine dei pontili, all’interno di giganteschi depositi e ciminiere altissime, alcuni possono ricordare aneddoti della propria vita, delle guerre, del tempo in cui si sfruttavano collegamenti e risorse del territorio. Le fabbriche si ergevano come roccaforti pulsanti della produzione senza sosta, e riunivano collettività per lo svago e per conquiste sociali, come il lavoro femminile e i diritti degli operai.

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A ben vedere, le aree industriali sono state forse le prime, le più evidenti, a perdere funzione e significato. A zuccherifici, birrifici e pastifici, si sono aggiunte caserme, ospedali, macelli, porti e aree ferroviarie. Quartieri e palazzoni anni ’60-’70, ex-cinema, teatri ma poi sarà il turno dei centri commerciali, di desueti grattacieli rotanti o edifici multifunzione certificati. La città continuerà ciclicamente a lasciare “buchi neri” e a dismettere aree più o meno grandi con cui dovrà relazionarsi e stabilire limiti a cambiamenti, che non siano dettati solo da logiche di profitto e dal profitto di pochi, ma in cui si preveda la salvaguardia della memorie storico-culturale collettiva.

Le fabbriche dismesse, da simboli decaduti di città e di interi bacini industriali, sono diventati landmark di aree da riqualificare; in molte città europee come Amburgo e Marsiglia, sono state convertite in expo, loft e ristoranti. La storia delle città è fatta di ripensamenti, sovrascritture, abbattimenti e mode passeggere. È necessario scegliere continuamente cosa salvare e cosa distruggere, in bilico tra una coscienza immemore che specula e abbatte in nome di una sostenibilità certificata e una coscienza conservativa che ricuce, recupera e limita il nuovo.

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L’opera di Carnevale, in un periodo di gentrificazione ma anche di riconversioni di bunker, cimiteri di locomotive e vecchi aeroplani, ricorda come la salvaguardia di alcune preesistenze sia necessaria per la definizione della città contemporanea stratificata.

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Il giardino sul tetto della stazione: Crossrail Place di Foster + Partners

Da tempo ormai, l’immagine di Londra non è più soltanto legata alla storia ed ai suoi monumenti. Big Ben, Westminster, Buckingham Palace e Tower Bridge restano le attrazioni turistiche per eccellenza, ma stanno pian piano lasciando spazio alla Nuova Londra, costruita da maestri e archistar dell’ultima generazione. La stazione di Crossrail Place a Canary Warf progettato dallo studio Foster + Partners è uno dei simboli della nuova città, con il suo giardino sul tetto già ultima e visitabile.

IL GIARDINO TROPICALE DELLA STAZIONE ATOCHA RENFE DI MADRID

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Viaggiando in questa strabiliante città, si ha l’occasione di assaporare una realtà completamente diversa da quella italiana. Tutto a Londra è architettura, innovazione, ricerca. Perdersi per le sue strade oggi vuol dire anche attraversare aree circondate da cantieri in corso, nuove costruzioni che si affiancano a quelle esistenti o che sempre più spesso ne prendono il posto per contribuire al cambiamento ed alla nuova immagine di Londra.

L’area di Canary Wharf è una delle aree che negli ultimi anni ha consolidato la sua immagine e che si propone come una delle tappe obbligate per chi decide di visitare la Londra contemporanea.

A Canary Wharf, la prima parte del complesso Crossrail è stata finalmente aperta al pubblico: si tratta di una delle 40 stazioni della rete di collegamento fra l’est e l’ovest della città di Londra, progettata dallo studio di architettura Foster + Partners.

L’edificio sostenibile chiamato Crossrail Place ospita un centro commerciale che arricchirà la zona tra il quartiere residenziale e quello finanziario. L’intero complesso sarà costituito da un edificio a 7 piani che si estenderà per circa 300 metri lungo il molo. La conclusione è prevista entro il 2018 ed oltre alla stazione, ci saranno negozi, cinema, ristoranti, caffè e un giardino sul tetto.

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Sono stati inaugurati 4 piani del Crossrail Place tra cui l’ultimo, dove trova collocazione il meraviglioso giardino disegnato dallo studio londinese Gillespies, specializzato in progettazione del verde, che offre una passeggiata panoramica in un bellissimo giardino protetto dalle piogge londinesi. “Il disegno del giardino risponde al linguaggio architettonico del tetto nella creazione di un ambiente adibito a parco originale e riparato. Offrirà ai visitatori un punto di vista del tutto nuovo per guardare i canali e la zona circostante”. Ha spiegato uno dei partner dello studio Gillespies che ha collaborato al progetto con Foster + Partners.

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Passando attraverso ponti di collegamento è possibile l’accesso a questo suggestivo mondo verde popolato da essenze vegetali originarie dei paesi visitati dalla Gran Bretagna durante le esplorazioni marittime: le essenze scelte per il giardino sul tetto del Crossrail Place di Foster, infatti, sono state selezionate per ricordare l’ambiente marittimo della zona e provengono dai paesi visitati dagli inglesi nel XIX secolo per commerciare le navi che furono costruite nei magazzini della zona della stazione dalla West India Dock Company. Questi tre depositi furono abbandonati nel 1960 fino alla chiusura del 1980, con il piano per riqualificare la zona e farne un polo finanziario.

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Il parco che sovrasta la costruzione di sette piani di Foster + Parners è coperto da una struttura in legno lamellare che mediante moduli triangolari consente il posizionamento delle lastre di ETFE, etilene-tetra-fluoro-etilene, una plastica autopulente e riciclabile che non ostacola l’ingresso delle componenti dello spettro luminoso che servono alla crescita delle piante del tetto verde. La copertura della stazione è, inoltre, aperta al centro per il passaggio di luce, aria e acqua meteorica.

L’effetto è davvero suggestivo sia per il contrasto con l’architettura circostante di vetro e acciaio che per la tranquillità che emana il giardino del Crossrail Place, facendo da contrappunto al rumore della metropoli all’esterno.

Un modo tutto nuovo per guardare Londra con occhi diversi.

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Delrio: ‘mapperemo tutte le opere incompiute entro il 30 giugno’

15/03/2016 – Completare l’anagrafe delle opere incompiute entro il 30 giugno 2016. È l’obiettivo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) che ha scritto a Ministeri, Regioni, Province autonome, Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Unione delle province d’Italia (Upi) e altri enti e istituzioni nazionali e locali.

Il Mit ha chiesto agli enti pubblici di aggiornare entro il 31 marzo 2016 gli elenchi delle opere incompiute di loro competenza, ma anche di sensibilizzare le stazioni appaltanti sulle quali svolgono attività di vigilanza per far sì che queste inseriscano nel database le infrastrutture non terminate sotto la loro responsabilità.
 
Sulla base dei dati raccolti, saranno pubblicati gli elenchi delle opere di importanza nazionale e regionale e si deciderà quali completare, cedere o demolire a seconda dell’interesse pubblico.
 
Monitoraggio delle opere incompiute
Dal..
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Anagrafe dell’edilizia scolastica, Legambiente: ‘non è attendibile’

15/03/2016 – “Così com’è oggi l’Anagrafe dell’edilizia scolastica non è utilizzabile né attendibile, perché contiene dati parziali e non aggiornati, indicatori mancanti ed incomprensibili per i cittadini”.
 
Questa la denuncia di Cittadinanzattiva e di Legambiente Scuola, da anni impegnate sul tema della sicurezza scolastica.
 
Anagrafe edilizia scolastica: tre esempi che dimostrano le carenze
Le due associazioni hanno segnalato tre casi emblematici per la loro gravità di scuole che versano in pessime condizioni dal punto di vista della sicurezza e di cui invece il database dell’Anagrafe non riesce a fare un quadro completo.
 
Ad esempio l’Istituto Agrario “Scorciarini Coppola” di Piedimonte Matese in Campania, è chiuso da due anni perché inagibile, ma l’Anagrafe non riporta questa informazione.
 
Inoltre l’Anagrafe non segnala alcun..
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CorteZari al Salone Internazionale del Mobile

Il sistema componibile Zenit si rinnova

15/03/2016 – In occasione del prossimo Salone Internazionale del Mobile di Milano CorteZari presenta l’evoluzione del programma Zenit, con l’anteprima del nuovo progetto di parete componibile totalmente contenitore ed integrabile alla boiserie.

Non più dunque soltanto rivestimento decorativo con l’effetto sorpresa del contenitore nascosto ma un vero e proprio programma strutturato per venire incontro alle odierne esigenze di totale contenimento: moduli chiusi, a giorno, a vetro, ante a vasistas per elementi alti e cassetti, creati per garantire il caratteristico “effetto muro”.

Il tutto contraddistinto, per chi già conosce Zenit, dalla inconfondibile… Leggi l’articolo

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Shellon: forme morbide e leggere

Il letto Désirée firmato Setsu & Shinobu Ito

15/03/2016 – Shellon ha forme morbide e leggere. La leggerezza è data dall’inclinazione verso l’interno del giroletto sollevato dal pavimento e dalla sinuosa curvatura verso l’esterno della parte centrale della testata che regala anche un effetto tridimensionale. 

La morbidezza è data dalla trapuntatura verticale sempre della testata realizzata da ‘pieghe irregolari’. La struttura è in metallo e legno ed è imbottita in poliuretano e rivestita con tessuto protettivo accoppiato. La testata è rivestita in tessuto completamente sfoderabile o in pelle non sfoderabile. I piedini sono realizzati in alluminio… Leggi l’articolo

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Ampie vetrate, decorazioni, cementine e pietra

I serramenti Navello per il Truffle Bistrot Luxembourg

15/03/2016 – Inaugurato a fine 2015, il Truffle Bistrot Luxembourg(16 Avenue Monterey, Ville Haute Luxemburg) è il nuovo progetto enogastronomico di San Maurizio 1619 che porta a Lussemburgo le tradizioni culinarie piemontesi. Il progetto fa parte del concept introdotto negli ultimi anni dal suggestivo Relais&Châteaux nell’ex-monastero di Santo Stefano Belbo (CN):  più che un ristorante un luogo in cui si valorizzano ingredienti e sapori del nostro territorio, a partire dal tartufo, una delle più rinomate eccellenze dell’Albese.
 
‘Incorniciare i nostri prodotti, valorizzare e mettere letteralmente in vetrina la qualità delle… Leggi l’articolo

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Un’antica e accogliente struttura sulle colline di Bardolino

Rubinetterie Stella per il recupero del casale Prati Palai

15/03/2016 – Non si tratta di un semplice hotel e nemmeno di un agriturismo. Ma un luogo speciale dove godere di architettura e paesaggio, confort e tradizione, lago e campagna, servizio e agricoltura. 
 
Frutto della ristrutturazione di un antico casale, Prati Palai è situato sulle colline di Bardolino, a meno di due chilometri dal centro del paese e dalle sponde del lago di Garda ed è immerso nella quiete di venti ettari di prati e boschi, ma a soli dieci minuti d’auto dall’autostrada del Brennero ed a trenta chilometri dal centro di Verona.

 
Estremamente curato nei dettagli, Prati Palai ha scelto per le confortevoli sale da bagno la Serie Roma… Leggi l’articolo

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