Un anello luminoso effetto rame, ottone o acciaio cromato

Passepartout, la nuova lampada LED di Cini&Nils

18/02/2016 – Passepartout è la nuova lampada LED dimmerabile da interni di Cini&Nils. Una applique dalla geometria circolare che ricorda l’elegante forma di un anello. Passepartout ha una struttura in alluminio pressofuso che viene accoppiata ad un disco. Essenziale e rigorosa, questa lampada LED è progettata per innumerevoli scenari e grazie alla luce indiretta rende intimi e accoglienti gli spazi.
 
Il disco in acciaio può essere smaltato in differenti colori come rosso, bianco e nero oppure prodotto nelle finiture rame, ottone e acciaio cromato. L’eccellenza e l’innovazione che risiedono dietro ogni prodotto Cini&Nils, assieme all’ampia… Leggi l’articolo

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Uno storico palazzo liberty si affaccia sulla laguna di Venezia

Newform per il restyling dell’Hotel Grande Italia di Chioggia

18/02/2016 – La collezione X-Light di Newform è stata scelta dallo Studio Caberlon Caroppi per il restyling dell’Hotel Grande Italia di Chioggia, situato all’interno di uno storico palazzo liberty dei primi del Novecento e affacciato all’estremità sud della splendida laguna di Venezia.
 
Ristrutturato di recente, per garantire un servizio ai massimi livelli di qualità e di ospitalità, offre ai suoi ospiti la sintesi perfetta tra il fascino della tradizione storica e il comfort di uno stile moderno e funzionale.

 
X-Light, grazie alle sue linee semplici in armonioso equilibrio tra design contemporaneo ed estetica tradizionale,… Leggi l’articolo

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Le 20 migliori città per andare in bicicletta secondo il Copenhagenize Index

Copenhagenize Design Company è uno studio danese che si occupa di urbanistica e spinge per una maggiore diffusione delle biciclette. Ogni biennio stila una classifica delle 20 città che si presentano più vivibili rispetto alle novità introdotte per gli amanti della due ruote. Lo studio considera, per la redazione di questa classifica, sia criteri relativi alla qualità degli investimenti futuri programmati che alle caratteristiche delle infrastrutture per la bicicletta, oltre all’impegno di gruppi locali di associazioni e terzo settore impegnati nella promozione di caratteristiche positive a tale scopo.

Copenhagenize Index: la classifica delle 20 città che hanno preferito la bici nel 2013

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Città su due ruote: criteri e scopo della classifica

Sono state considerate, per redigere la classifica delle 20 migliori città che hanno scelto la bicicletta, le principali realtà urbane che abbiano importanza strategica a livello locale, per lo più con un numero di abitanti superiore a 600 mila. 

Per il 2015 la città prima in classifica è Copenhagen, che per la prima volta ha superato Amsterdam; tra le prime città molte sono europee e sono poche le eccezioni: Buenos Aires, Minneapolis e Montreal. Non ci sono città italiane in classifica.

L’obiettivo del Copenhagenize Index è quello di riportare la bicicletta ad essere un mezzo di trasporto flessibile, pratico e sicuro: questo è un obiettivo che indiscutibilmente tutto il mondo intende raggiungere.

Le città fonti d’ispirazione per questo studio sono non solo le città che promuovono l’uso di mezzi di trasporto alternativi all’automobile, ma quelle che cercano di restringere al massimo l’impiego di veicoli a motore per promuovere invece la rete ciclabile attraverso la realizzazione di opportune infrastrutture che permettano di viaggiare, con questo mezzo, in sicurezza e tranquillità.

I criteri per stilare la classifica sono stati: vocazione, cultura della bicicletta e relative facilitazioni, infrastrutture, programma di bike sharing, studio di genere, scambi intermodali e loro incremento, percezione della sicurezza, politica di programmazione, accettazione sociale, pianificazione urbana, effetti sul traffico.

20-citta-copenhagenize-index-a

20-citta-copenhagenize-index-c

La classifica delle città più ciclabili al mondo

  1. Al primo posto della lista del Copenhagenize Index c’è Copenhagen, grazie ai costanti investimenti che sono stati fatti per migliorare le infrastrutture; 
  2. Amsterdam, resta una città eccellente per le bici, ha smesso di innovare e cercare nuove soluzioni per migliorare la qualità dei servizi per i ciclisti;  
  3. Utrecht, al terzo posto della classifica delle migliori 20 città dal 2011, è un’ottima città per andare in bici;  
  4. Strasburgo, dove sono stati costruiti 536 chilometri di piste ciclabili negli ultimi decenni, è da anni considerata la miglior città francese per le biciclette;  
  5. Eindhoven, presente nella classifica già dal 2011, senza tuttavia aver apportato, secondo i curatori, grosse innovazioni nel settore; 

    caption: Copenhagen, foto di barnyz via Flickrcaption: Amsterdam, foto di Ryan Taylorcaption: Utrecht, foto di Tom Juttecaption: Strasburgo, foto di ilovebuttercaption: Eindhoven, foto di Dan 

  6. Malmö, in cui da anni si investe con costanza e sapienza per migliorare le infrastrutture e la cultura delle bici: nel 2013 è stato aperto un grandissimo parcheggio per le bici nei pressi della stazione;
  7. Nantes, presente dal 2013 nella classifica del Copenhagenize Index, vede rafforzato l’impianto dedicato al sistema bicicletta grazie a costanti investimenti, ampiezza di vedute e collaborazione tra la città e le organizzazioni locali che già operavano nel settore delle bici; 
  8. Bordeaux, che perde tre posti in classifica delle migliori 20 città, perché non si percepisce lo stesso entusiasmo di qualche anno fa; tuttavia gli investimenti per le bici in città rimangono notevoli; 
  9. Anversa, si rivela la migliore città del Belgio per le bici, ma perde alcune posizioni a causa della nuova giunta comunale che sta cercando di “attirare più auto nel centro della città”;
  10. Siviglia, la migliore città spagnola per le biciclette, qualche anno fa arrivò al quarto posto in classifica, cambiando radicalmente in poco tempo la cultura delle bici in città. Da allora le cose non sono tuttavia cambiate molto, da qui il calo in classifica; 

    caption: Malmö, foto di La citta vitacaption: Nantes, foto di Fiona Campbellcaption: Bordeaux, foto di Yann Garcaption: Anversa, foto di Yelp Inc.caption: Siviglia, foto di adrimcm 

  11. Barcellona. Anni fa quasi non si vedevano biciclette in città, ora invece sono tantissime, grazie ad investimenti considerevoli per le infrastrutture e politiche per rendere la città più sicura per le bici e conquista l’undicesimo posto della classifica; 
  12. Berlino, con tantissimi ciclisti in giro, anche se le infrastrutture potrebbero essere decisamente migliori;  
  13. Lubiana, con costanti investimenti a partire dagli anni Settanta, la città entra per la prima volta nella top 20 grazie al rinnovato impegno delle ultime amministrazioni; 
  14. Buenos Aires, ove in pochissimo tempo sono stati costruiti ben 140 Km di piste ciclabili, generalmente divise dalla strada, ed è stato creato un buon servizio di bike sharing;
  15. Dublino, considerata da anni un’ottima città per le bici;

    caption: Barcellona, foto di naricecaption: Berlino, foto di Olley Coffeycaption: Lubiana, foto di Lubiana Mobility Weekcaption: Buenos Aires, foto di plaudi olivares medinacaption: Dublino, foto di Giuseppe Milo 

  16. Vienna, presente nella classifica del 2011 ma non in quella del 2013, torna ora grazie ai costanti investimenti che hanno esteso la rete di piste ciclabili anche fuori dal centro città, dove il traffico è limitato; 
  17. Parigi, che tra le grandi città del mondo è quella più attiva per le bici, anche se spesso mancano le conoscenze per scegliere le migliori soluzioni urbanistiche; i costanti investimenti degli ultimi anni e il successo del sistema di bike sharing, le consentono di stare nella classifica;  
  18. Minneapolis, la città statunitense ad essere inclusa nella classifica del Copenhagenize Index: ha raccolto molti punti bonus per l’impegno dimostrato negli ultimi anni da autorità locali e associazioni per migliorare la qualità dei servizi per le bici in città: per esempio ci sono quasi 400 Km di percorsi per le bici e piste ciclabili, sebbene infrastrutture e investimenti non siano ancora all’altezza delle grandi città europee;  
  19. Amburgo, dove sono presenti molte bici e una rete di piste ciclabili piuttosto ampia: le ultime amministrazioni, tuttavia, hanno scelto di non migliorarle in nessun modo;  
  20. Montreal, con ottime infrastrutture, molti ciclisti e diversi gruppi che si occupano di migliorare la situazione per le bici: da anni è una delle migliori città del Nord America per andare in bicicletta.

    caption: Vienna, foto di Ian Southwellcaption: Parigi, foto di Jean-Louis Zimmermancaption: Minneapolis, foto di Ernesto de Quesadacaption: Amburgo,foto di Rene Scaption: Montreal, foto di Lima Pix 

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Le 20 migliori città per andare in bicicletta secondo il Copenhagenize Index

Copenhagenize Design Company è uno studio danese che si occupa di urbanistica e spinge per una maggiore diffusione delle biciclette. Ogni biennio stila una classifica delle 20 città che si presentano più vivibili rispetto alle novità introdotte per gli amanti della due ruote. Lo studio considera, per la redazione di questa classifica, sia criteri relativi alla qualità degli investimenti futuri programmati che alle caratteristiche delle infrastrutture per la bicicletta, oltre all’impegno di gruppi locali di associazioni e terzo settore impegnati nella promozione di caratteristiche positive a tale scopo.

Copenhagenize Index: la classifica delle 20 città che hanno preferito la bici nel 2013

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Città su due ruote: criteri e scopo della classifica

Sono state considerate, per redigere la classifica delle 20 migliori città che hanno scelto la bicicletta, le principali realtà urbane che abbiano importanza strategica a livello locale, per lo più con un numero di abitanti superiore a 600 mila. 

Per il 2015 la città prima in classifica è Copenhagen, che per la prima volta ha superato Amsterdam; tra le prime città molte sono europee e sono poche le eccezioni: Buenos Aires, Minneapolis e Montreal. Non ci sono città italiane in classifica.

L’obiettivo del Copenhagenize Index è quello di riportare la bicicletta ad essere un mezzo di trasporto flessibile, pratico e sicuro: questo è un obiettivo che indiscutibilmente tutto il mondo intende raggiungere.

Le città fonti d’ispirazione per questo studio sono non solo le città che promuovono l’uso di mezzi di trasporto alternativi all’automobile, ma quelle che cercano di restringere al massimo l’impiego di veicoli a motore per promuovere invece la rete ciclabile attraverso la realizzazione di opportune infrastrutture che permettano di viaggiare, con questo mezzo, in sicurezza e tranquillità.

I criteri per stilare la classifica sono stati: vocazione, cultura della bicicletta e relative facilitazioni, infrastrutture, programma di bike sharing, studio di genere, scambi intermodali e loro incremento, percezione della sicurezza, politica di programmazione, accettazione sociale, pianificazione urbana, effetti sul traffico.

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La classifica delle città più ciclabili al mondo

  1. Al primo posto della lista del Copenhagenize Index c’è Copenhagen, grazie ai costanti investimenti che sono stati fatti per migliorare le infrastrutture; 
  2. Amsterdam, resta una città eccellente per le bici, ha smesso di innovare e cercare nuove soluzioni per migliorare la qualità dei servizi per i ciclisti;  
  3. Utrecht, al terzo posto della classifica delle migliori 20 città dal 2011, è un’ottima città per andare in bici;  
  4. Strasburgo, dove sono stati costruiti 536 chilometri di piste ciclabili negli ultimi decenni, è da anni considerata la miglior città francese per le biciclette;  
  5. Eindhoven, presente nella classifica già dal 2011, senza tuttavia aver apportato, secondo i curatori, grosse innovazioni nel settore; 

    caption: Copenhagen, foto di barnyz via Flickrcaption: Amsterdam, foto di Ryan Taylorcaption: Utrecht, foto di Tom Juttecaption: Strasburgo, foto di ilovebuttercaption: Eindhoven, foto di Dan 

  6. Malmö, in cui da anni si investe con costanza e sapienza per migliorare le infrastrutture e la cultura delle bici: nel 2013 è stato aperto un grandissimo parcheggio per le bici nei pressi della stazione;
  7. Nantes, presente dal 2013 nella classifica del Copenhagenize Index, vede rafforzato l’impianto dedicato al sistema bicicletta grazie a costanti investimenti, ampiezza di vedute e collaborazione tra la città e le organizzazioni locali che già operavano nel settore delle bici; 
  8. Bordeaux, che perde tre posti in classifica delle migliori 20 città, perché non si percepisce lo stesso entusiasmo di qualche anno fa; tuttavia gli investimenti per le bici in città rimangono notevoli; 
  9. Anversa, si rivela la migliore città del Belgio per le bici, ma perde alcune posizioni a causa della nuova giunta comunale che sta cercando di “attirare più auto nel centro della città”;
  10. Siviglia, la migliore città spagnola per le biciclette, qualche anno fa arrivò al quarto posto in classifica, cambiando radicalmente in poco tempo la cultura delle bici in città. Da allora le cose non sono tuttavia cambiate molto, da qui il calo in classifica; 

    caption: Malmö, foto di La citta vitacaption: Nantes, foto di Fiona Campbellcaption: Bordeaux, foto di Yann Garcaption: Anversa, foto di Yelp Inc.caption: Siviglia, foto di adrimcm 

  11. Barcellona. Anni fa quasi non si vedevano biciclette in città, ora invece sono tantissime, grazie ad investimenti considerevoli per le infrastrutture e politiche per rendere la città più sicura per le bici e conquista l’undicesimo posto della classifica; 
  12. Berlino, con tantissimi ciclisti in giro, anche se le infrastrutture potrebbero essere decisamente migliori;  
  13. Lubiana, con costanti investimenti a partire dagli anni Settanta, la città entra per la prima volta nella top 20 grazie al rinnovato impegno delle ultime amministrazioni; 
  14. Buenos Aires, ove in pochissimo tempo sono stati costruiti ben 140 Km di piste ciclabili, generalmente divise dalla strada, ed è stato creato un buon servizio di bike sharing;
  15. Dublino, considerata da anni un’ottima città per le bici;

    caption: Barcellona, foto di naricecaption: Berlino, foto di Olley Coffeycaption: Lubiana, foto di Lubiana Mobility Weekcaption: Buenos Aires, foto di plaudi olivares medinacaption: Dublino, foto di Giuseppe Milo 

  16. Vienna, presente nella classifica del 2011 ma non in quella del 2013, torna ora grazie ai costanti investimenti che hanno esteso la rete di piste ciclabili anche fuori dal centro città, dove il traffico è limitato; 
  17. Parigi, che tra le grandi città del mondo è quella più attiva per le bici, anche se spesso mancano le conoscenze per scegliere le migliori soluzioni urbanistiche; i costanti investimenti degli ultimi anni e il successo del sistema di bike sharing, le consentono di stare nella classifica;  
  18. Minneapolis, la città statunitense ad essere inclusa nella classifica del Copenhagenize Index: ha raccolto molti punti bonus per l’impegno dimostrato negli ultimi anni da autorità locali e associazioni per migliorare la qualità dei servizi per le bici in città: per esempio ci sono quasi 400 Km di percorsi per le bici e piste ciclabili, sebbene infrastrutture e investimenti non siano ancora all’altezza delle grandi città europee;  
  19. Amburgo, dove sono presenti molte bici e una rete di piste ciclabili piuttosto ampia: le ultime amministrazioni, tuttavia, hanno scelto di non migliorarle in nessun modo;  
  20. Montreal, con ottime infrastrutture, molti ciclisti e diversi gruppi che si occupano di migliorare la situazione per le bici: da anni è una delle migliori città del Nord America per andare in bicicletta.

    caption: Vienna, foto di Ian Southwellcaption: Parigi, foto di Jean-Louis Zimmermancaption: Minneapolis, foto di Ernesto de Quesadacaption: Amburgo,foto di Rene Scaption: Montreal, foto di Lima Pix 

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Energia, la UE punta a ristrutturazioni più veloci e a incentivi per inquilini e proprietari

17/02/2016 – La Commissione Europea ha presentato ieri un pacchetto di misure sulla sicurezza e sulla sostenibilità energetica per preparare l’UE alla transizione energetica globale e a possibili interruzioni dell’approvvigionamento energetico.
 
Nell’ambito del pacchetto energetico l’Europa ha predisposto delle misure specifiche per il settore edilizio, in particolare per l’ottimizzazione dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici.
 
Riscaldamento e il raffreddamento degli edifici: le criticità europee
La strategia per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici, messa a punto dall’UE, riguarda sia gli immobili residenziali sia quelli appartenenti al settore dei servizi (ad esempio scuole, ospedali, edifici per uffici).
 
Secondo le stime della Commissione l’intero settore consuma circa il 50% dell’energia dell’UE e rappresenta il 13% del consumo di petrolio e il 59% del..
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Valutazioni immobiliari, i tecnici chiedono l’esclusiva

17/02/2016 – “I professionisti tecnici iscritti agli albi risultano i soli in possesso di un livello di adeguata formazione ed esperienza per svolgere le valutazioni immobiliari”.
 
Questa la convinzione espressa dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) che ha invitato l’Associazione bancaria italiana (ABI) a unire i propri sforzi a quelli dei professionisti tecnici, nel richiedere che l’attività di valutazione immobiliare sia ricondotta alla esclusiva competenza dei professionisti iscritti ad Ordini e Collegi professionali.
 
Valutazioni immobiliari e Direttiva Mutui
Come ricorda una circolare del Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI), il 21 marzo 2016 il Governo dovrà provvedere all’attuazione della “direttiva mutui” (2014/17/UE), che, definendo un quadro comune delle disposizioni relative ai contratti di credito concernenti beni immobili residenziali, intende garantire un livello più elevato di tutela e..
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Infiltrazioni, a pagare è quasi sempre il condominio

17/02/2016 – Il condominio è sempre responsabile dei danni derivanti da umidità e infiltrazioni anche se sono stati il progettista o il costruttore a non adottare soluzioni adeguate per la coibentazione.
 
Con la sentenza 905/2015, la Corte d’Appello di Lecce ha spiegato che il condominio è esente da responsabilità solo in presenza di “caso fortuito”, cioè se si verifica una rottura o un guasto che non era possibile prevedere.
 
Nel caso preso in esame, un condòmino aveva lamentato la presenza di umidità e infiltrazioni nel suo appartamento. Dopo le dovute verifiche, era stata accertata la cattiva coibentazione dell’edificio.
 
Il condominio aveva quindi risarcito il danno, con l’intenzione di rivalersi sulla compagnia assicuratrice con cui aveva stipulato una polizza sull’immobile.
 
La compagnia aveva però rifiutato il pagamento sostenendo che l’assicurazione..
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Due superfici intersecate danno vita alla collezione QuaDror

L’approccio olistico del designer Dror Benshetrit per Horm.it

17/02/2016 – In seguito al riscontro positivo ottenuto a Milano lo scorso aprile e al Wanted Design di New York, HORM.IT presenta anche a Colonia la collezione QuaDror, nata dall’approccio olistico del designer Dror Benshetrit.

Mentre stava lavorando alla costruzione di un telaio composto da due superfici intersecanti tra loro, Dror “inciampa” in una scoperta affascinante: tagliate strategicamente, le due superfici possono essere bloccate geometricamente, formando una potente unione. Questa constatazione ha portato al QuaDror™, un elemento strutturale di supporto che, da aperto, crea una base triangolare indipendente, una nuova forma dalle infinite applicazioni…. Leggi l’articolo

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Benessere totale e personalizzato

MyWay, la nuova vasca idromassaggio Jacuzzi®

17/02/2016 – Performance ottimali, grande comfort, linee nette e pulite e cura del dettaglio: sono queste le caratteristiche di MyWay, la nuova vasca idromassaggio Jacuzzi®, studiata per offrire un idromassaggio a regola d’arte e una immersione totale nel benessere.

MyWay è in grado di offrire il miglior idromassaggio possibilee “su misura” per chiunque grazie all’azione complessiva dei getti, bocchetteTargetPro™ e bocchette rotanti dorsali, unitamente alla sua profondità interna che permette l’immersione totale del corpononché all’ergonomia interna della vasca; caratteristiche che la rendono la soluzione ideale… Leggi l’articolo

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Alessi presenta il suo nuovo ‘paesaggio domestico’

Dal living alla cucina. Le novità firmate Libeskind, Iacchetti, Chipperfield

17/02/2016 – Con la collezione Spring/Summer 2016 presentata in occasione delle fiere europee di gennaio, Alessi conferma la sua vocazione di laboratorio di ricerca nel campo delle Arti Applicate, capace di sperimentare nuovi linguaggi visivi e proporre ogni stagione una moltitudine di proposte di alto valore progettuale. “Il processo di raffinamento, di evoluzione delle varie tipologie ci porta, progetto dopo progetto, a risultati di assoluto rilievo, a un vero miglioramento del nostro piccolo mondo di oggetti casalinghi.” afferma Alberto Alessi.

Per i marchi AdiAlessi, Alessi e Officina Alessi, viene presentata una raccolta consistente che esplora diverse tipologie di prodotto… Leggi l’articolo

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La foresta galleggiante nel porto di Rotterdam: Bobbing Forest

“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa, il secondo momento migliore è adesso” affermava Confucio. In contesti come quelli portuali però, dove è il cemento a far da padrone, la possibilità di ricavare spazi verdi può essere considerata quasi un miraggio. Una brillante soluzione a tale problema è stata trovata a Rotterdam dove, tra poco più di un mese, verrà presentata la prima foresta galleggiante al mondo: la “Bobbing Forest”. 

In copertina: foto da DobberendBos.nl

Il progetto della BOBBING FOREST

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caption: foto da DobberendBos.nl

Gli olandesi, sempre più impazienti per la realizzazione del progetto della Bobbing Forest, sono ancora increduli di fronte all’eco internazionale che l’iniziativa della foresta galleggiante ha avuto; d’altronde si sa, quando passione per l’arte e cura del verde si incontrano nel medesimo progetto non può che venir fuori qualcosa di sorprendente!

Saranno sufficienti poche settimane per completare l’installazione; tutto dovrà essere pronto per il 16 marzo, giorno dell’inaugurazione e, non a caso, Giornata Nazionale dell’Albero. In tale occasione a Rotterdam saranno messi in acqua ed ancorati sul fondo del bacino portuale di Rijnhaven “20 alberi galleggianti”, mentre un ventunesimo sarà lasciato sulla banchina in modo che residenti e turisti possano osservarlo da vicino.

L’obiettivo è quello di offrire un valido contributo alla lotta per i cambiamenti climatici ma soprattutto porre l’accento sulla necessità dell’innalzamento della qualità della vita nelle città; la foresta galleggiante vuole essere un esempio per le nuove generazioni, un simbolo dell’importanza delle aree verdi all’interno del centro abitato.

L’idea della foresta galleggiante

La Bobbing Forest è la versione a scala naturale della scultura che Jorge Bakker, artista colombiano ma olandese di adozione, ha realizzato nel 2012: un acquario contenente alberi in scala sospesi sull’acqua tramite galleggianti.

caption: foto da Onderwerper.nl

“In Search of Habitats” (letteralmente “in cerca di habitat”) è l’evocativo titolo dell’opera che usa elementi naturali come acqua e piante per indurre l’osservatore ad una riflessione: che rapporto i cittadini hanno con la natura e come entrambi si relazionano con l’ambiente che li circonda?

Il messaggio non è passato inosservato a Jeroen Everaert, responsabile del centro di produzione culturale Mothership, Anne van der Zwaag, storica d’arte e imprenditore culturale, e al designer olandese Jurgen Bey, tanto da spingerli a “spostare l’asticella un po’ più in alto”, cercando di espandere tale concetto nella vita reale.

caption: foto da DobberendBos.nl

È nato così un progetto tanto avvincente sulla carta quanto pieno di ostacoli nella realtà.

Le molteplici sfide (tecniche, ambientali ed economiche) non hanno fatto altro che alimentare la voglia di fare degli ideatori, portando sin da subito Motheriship a cercare collaboratori all’altezza della situazione, in grado di uscire fuori dagli schemi e trovare soluzioni innovative per la foresta galleggiante.

Il risultato finale è frutto di un lavoro sinergico in cui, a professionisti dalla consolidata esperienza, sono stati affiancati giovani in grado di andare oltre i comuni parametri, grazie alla freschezza delle loro idee.

Le sfide del progetto della Bobbing Forest

Come ironizzato dallo stesso Evereat, anche gli alberi, come tutti gli esseri viventi, “soffrono il mal di mare”.

Il primo problema da risolvere era perciò quello di individuare le specie vegetali che potessero sopravvivere alla “vita galleggiante”; inoltre le boe dovevano essere in grado di tenere in piedi gli alberi senza che questi si ribaltassero.

caption: foto da DobberendBos.nl

Le ricerche effettuate da un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Applicate dell’Università di Van Hall Larenstein hanno permesso di escogitare il sistema più efficace per mantenere in vita le piante nelle acque salmastre del porto oltre che individuare la specie arborea più idonea: l’Olmo Olandese (Ulmus x hollandica “Major”). Connotato dalla capacità di crescere rapidamente, il legno duro che lo caratterizza è infatti in grado di resistere all’azione del vento e dell’acqua; necessita inoltre di poca potatura.

Le sperimentazioni necessarie ad impedire il ribaltamento delle boe della Bobbing Forest, soprattutto nei periodi di burrasca, sono state condotte da un team di aspiranti ingegneri civili della Delft University of Technology. I calcoli effettuati hanno evidenziato la necessità di apportare modifiche alle boe standard; le variazioni sono state realizzate da una Società di produzione dell’acciaio, grazie al lavoro di alcuni giovani tirocinanti sulla base dei disegni esecutivi del gruppo di progettazione strutturale.

Nel corso del periodo di ricerca, nel Marzo 2014, è stato lanciato con successo un primo prototipo; per il completamento dell’opera manca solo il delicato compito dell’assemblaggio finale.

caption: a sinistra l’assessore Alexandra van Huffelen durante il lancio del primo prototipo nel 2014. L’albero era spoglio. A destra i prototipi dopo il monitoraggio di 6 mesi: gli alberi si sono riempiti di foglie! Foto da Dobberendbos.nl

La foresta galleggiante di Rotterdam un progetto sostenibile

Oltre a quelli dei gruppi di ricerca universitari, fondamentali sono stati gli sforzi messi in campo da diverse autorità, sia locali che nazionali. Il loro prezioso contribuito ha fatto sì che, durante il lungo iter progettuale, non fosse mai perso di vista l’obiettivo cardine del progetto: la sostenibilità.

La maggior parte dei materiali utilizzati per la realizzazione della Bobbing Forest sono infatti riciclati.

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caption: foto da DobberendBos.nl

La Rijkswaterstaat, Agenzia del Ministero delle Infrastrutture e dell’Ambiente, ha messo a disposizione 20 boe utilizzate nel Mar del Nord e in via di dismissione.

Gli olmi sono stati donati dalla Bomendepot, una struttura del Comune che si occupa dello “stoccaggio del alberi”; da un po’ di anni infatti la città di Rotterdam ha deciso di adottare una politica volta alla tutela degli alberi negli spazi pubblici: ogni volta che un pezzo di città viene rinnovata, gli arbusti non più adatti al nuovo contesto non vengono abbattuti ma stipati in attesa di una nuova collocazione.

Ruolo chiave è stato infine svolto dalla piattaforma per l’innovazione di Rotterdam, CityLab010, che ha permesso la fattibilità economica del progetto.

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La foresta galleggiante nel porto di Rotterdam: Bobbing Forest

“Il momento migliore per piantare un albero è vent’anni fa, il secondo momento migliore è adesso” affermava Confucio. In contesti come quelli portuali però, dove è il cemento a far da padrone, la possibilità di ricavare spazi verdi può essere considerata quasi un miraggio. Una brillante soluzione a tale problema è stata trovata a Rotterdam dove, tra poco più di un mese, verrà presentata la prima foresta galleggiante al mondo: la “Bobbing Forest”. 

In copertina: foto da DobberendBos.nl

Il progetto della BOBBING FOREST

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caption: foto da DobberendBos.nl

Gli olandesi, sempre più impazienti per la realizzazione del progetto della Bobbing Forest, sono ancora increduli di fronte all’eco internazionale che l’iniziativa della foresta galleggiante ha avuto; d’altronde si sa, quando passione per l’arte e cura del verde si incontrano nel medesimo progetto non può che venir fuori qualcosa di sorprendente!

Saranno sufficienti poche settimane per completare l’installazione; tutto dovrà essere pronto per il 16 marzo, giorno dell’inaugurazione e, non a caso, Giornata Nazionale dell’Albero. In tale occasione a Rotterdam saranno messi in acqua ed ancorati sul fondo del bacino portuale di Rijnhaven “20 alberi galleggianti”, mentre un ventunesimo sarà lasciato sulla banchina in modo che residenti e turisti possano osservarlo da vicino.

L’obiettivo è quello di offrire un valido contributo alla lotta per i cambiamenti climatici ma soprattutto porre l’accento sulla necessità dell’innalzamento della qualità della vita nelle città; la foresta galleggiante vuole essere un esempio per le nuove generazioni, un simbolo dell’importanza delle aree verdi all’interno del centro abitato.

L’idea della foresta galleggiante

La Bobbing Forest è la versione a scala naturale della scultura che Jorge Bakker, artista colombiano ma olandese di adozione, ha realizzato nel 2012: un acquario contenente alberi in scala sospesi sull’acqua tramite galleggianti.

caption: foto da Onderwerper.nl

“In Search of Habitats” (letteralmente “in cerca di habitat”) è l’evocativo titolo dell’opera che usa elementi naturali come acqua e piante per indurre l’osservatore ad una riflessione: che rapporto i cittadini hanno con la natura e come entrambi si relazionano con l’ambiente che li circonda?

Il messaggio non è passato inosservato a Jeroen Everaert, responsabile del centro di produzione culturale Mothership, Anne van der Zwaag, storica d’arte e imprenditore culturale, e al designer olandese Jurgen Bey, tanto da spingerli a “spostare l’asticella un po’ più in alto”, cercando di espandere tale concetto nella vita reale.

caption: foto da DobberendBos.nl

È nato così un progetto tanto avvincente sulla carta quanto pieno di ostacoli nella realtà.

Le molteplici sfide (tecniche, ambientali ed economiche) non hanno fatto altro che alimentare la voglia di fare degli ideatori, portando sin da subito Motheriship a cercare collaboratori all’altezza della situazione, in grado di uscire fuori dagli schemi e trovare soluzioni innovative per la foresta galleggiante.

Il risultato finale è frutto di un lavoro sinergico in cui, a professionisti dalla consolidata esperienza, sono stati affiancati giovani in grado di andare oltre i comuni parametri, grazie alla freschezza delle loro idee.

Le sfide del progetto della Bobbing Forest

Come ironizzato dallo stesso Evereat, anche gli alberi, come tutti gli esseri viventi, “soffrono il mal di mare”.

Il primo problema da risolvere era perciò quello di individuare le specie vegetali che potessero sopravvivere alla “vita galleggiante”; inoltre le boe dovevano essere in grado di tenere in piedi gli alberi senza che questi si ribaltassero.

caption: foto da DobberendBos.nl

Le ricerche effettuate da un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Applicate dell’Università di Van Hall Larenstein hanno permesso di escogitare il sistema più efficace per mantenere in vita le piante nelle acque salmastre del porto oltre che individuare la specie arborea più idonea: l’Olmo Olandese (Ulmus x hollandica “Major”). Connotato dalla capacità di crescere rapidamente, il legno duro che lo caratterizza è infatti in grado di resistere all’azione del vento e dell’acqua; necessita inoltre di poca potatura.

Le sperimentazioni necessarie ad impedire il ribaltamento delle boe della Bobbing Forest, soprattutto nei periodi di burrasca, sono state condotte da un team di aspiranti ingegneri civili della Delft University of Technology. I calcoli effettuati hanno evidenziato la necessità di apportare modifiche alle boe standard; le variazioni sono state realizzate da una Società di produzione dell’acciaio, grazie al lavoro di alcuni giovani tirocinanti sulla base dei disegni esecutivi del gruppo di progettazione strutturale.

Nel corso del periodo di ricerca, nel Marzo 2014, è stato lanciato con successo un primo prototipo; per il completamento dell’opera manca solo il delicato compito dell’assemblaggio finale.

caption: a sinistra l’assessore Alexandra van Huffelen durante il lancio del primo prototipo nel 2014. L’albero era spoglio. A destra i prototipi dopo il monitoraggio di 6 mesi: gli alberi si sono riempiti di foglie! Foto da Dobberendbos.nl

La foresta galleggiante di Rotterdam un progetto sostenibile

Oltre a quelli dei gruppi di ricerca universitari, fondamentali sono stati gli sforzi messi in campo da diverse autorità, sia locali che nazionali. Il loro prezioso contribuito ha fatto sì che, durante il lungo iter progettuale, non fosse mai perso di vista l’obiettivo cardine del progetto: la sostenibilità.

La maggior parte dei materiali utilizzati per la realizzazione della Bobbing Forest sono infatti riciclati.

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caption: foto da DobberendBos.nl

La Rijkswaterstaat, Agenzia del Ministero delle Infrastrutture e dell’Ambiente, ha messo a disposizione 20 boe utilizzate nel Mar del Nord e in via di dismissione.

Gli olmi sono stati donati dalla Bomendepot, una struttura del Comune che si occupa dello “stoccaggio del alberi”; da un po’ di anni infatti la città di Rotterdam ha deciso di adottare una politica volta alla tutela degli alberi negli spazi pubblici: ogni volta che un pezzo di città viene rinnovata, gli arbusti non più adatti al nuovo contesto non vengono abbattuti ma stipati in attesa di una nuova collocazione.

Ruolo chiave è stato infine svolto dalla piattaforma per l’innovazione di Rotterdam, CityLab010, che ha permesso la fattibilità economica del progetto.

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