Mood neo-barocco in chiave urban

Inkiostro Bianco riveste l’Uno Design Hotel di odessa

18/12/2015 – Situato nel centro storico e culturale di Odessa l’Uno Design Hotel è un progetto del designer Nunzio Da Vià. Il pensiero progettuale ha tenuto conto dell’architettura originale dello storico palazzo il cui stile assorbe l’influenza neo-barocca della vicina Opera House, o Teatro Accademico Nazionale di Odessa dell’Opera e del Balletto. Il restauro realizzato ha infatti conferito un tocco urbano alla struttura nel pieno rispetto delle decorazioni murali e dei materiali di arredo presenti.
 
Sui muri la reinterpretazione dei rivestimenti classici è stata possibile grazie alle carte da parati artistiche di Inkiostro Bianco. La… Leggi l’articolo

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Presotto Living Materials

Un percorso sensoriale alla scoperta di best seller e novità

18/12/2015 – Nutrire per sviluppare una nuova idea di design, creare condivisione, valorizzare il made in Italy, integrare tecnologia e materiali: sono questi i valori del progetto Living Materials, che Presottoha deciso di comunicare attraverso un percorso sensoriale, dove il concetto di design e nutrimento si fondono armoniosamente e si trasformano in mobile. 

Oltre alle novità 2015 come l’nnovativo sistema modulare CrossArt, le madie Flow e Neck, i tavoli Webe Zaffiroe i tavolini  Konae Foglio, Presotto propone anche le Collezioni di punta  tra cui spiccano: InclinART, primo programma di arredo ad asse variabile che cambia le regole base della costruzione… Leggi l’articolo

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Fino al 10 gennaio Palazzo Reale ospita l’evento ‘Giotto, l’Italia’

Reggiani illumina l’allestimento firmato Mario Bellini

18/12/2015 – Fino al 10 gennaio 2016 Palazzo Reale di Milano ospita “Giotto, l’Italia”, un grande evento espositivo che conclude il palinsesto di iniziative che accompagna la vita culturale milanese durante il semestre di Expo 2015.
 
Nelle sale di Palazzo Reale, allestite dall’architetto Mario Bellini, sono raccolti quattordici capolavori esposti per la prima volta a Milano. Le opere sono riunite tutte insieme per la prima volta per illustrare il cammino compiuto da Giotto lungo l’Italia durante oltre quarant’anni di straordinaria attività.

 
Le prime sale presentano le opere giovanili con il frammento della Maestà della Vergine… Leggi l’articolo

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Professionisti, Adepp: ‘dal 2007 redditi crollati del 18%’

17/12/2015 – Professionisti sempre più poveri. Dal 2007 al 2014 i redditi sono crollati del 18% e sono fermi a 28 mila euro l’anno.

A certificarlo l’Associazione delle Casse di Previdenza Private (Adepp), che nel suo V rapporto sulla previdenza privata spiega come il reddito medio degli iscritti sia “crollato”.
 
Redditi dei professionisti: crollo dopo la crisi
Il rapporto mette in evidenza come sia cambiata la situazione dal 2007 (prima della crisi) al 2014; il reddito medio infatti ha subito una perdita,in termini reali, del 18,35%.

Considerando il valore al netto dell’inflazione, il reddito medio dei liberi professionisti iscritti all’Adepp è sotto quota 30 mila, fermandosi a 28.960,02 euro annui.
 
Il rapporto evidenzia però che per l’anno 2014 le fasce d’età con i redditi medi più elevati sono quelle comprese tra i 50 anni e i 65 anni. Al contrario, le fasce in cui sono presenti..
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Ascensori: guida alla scelta e alla progettazione

17/12/2015 – Come cambierebbe la progettazione delle città se non ci fossero collegamenti verticali automatizzati, in particolar modo ascensori? Questi mezzi di collegamento, oltre a semplificare la vita, sono necessari e utili, soprattutto perché permettono agli edifici di una certa altezza di essere accessibili anche da persone con difficoltà motorie.
 
I collegamenti verticali automatizzati sono oggi un elemento irrinunciabile per edifici di una certa altezza e per determinate destinazioni d’uso. Tuttavia, anche per altezze modeste, l’ascensore è sinonimo di praticità, comfort ed accessibilità per le persone diversamente abili, anziane ma anche per mamme con passeggini.
 
Per questa ragione ascensori o montacarichi, oltre a trovarsi in edifici pubblici o di pubblica utilità e in condomini, spesso possono essere installati anche in case su più livelli.
 
Ovviamente questa tipologia di collegamento..
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Soluzioni salvaspazio ed ergonomiche per la cucina

FIMA Carlo Frattini presenta la divisione FIMA Kitchen

17/12/2015 – FIMA Carlo Frattini presenta la divisione FIMA Kitchen, rubinetti da cucina che si distinguono per stile, ricercatezza e innovazione. 
 
La soluzione salvaspazio
Ghost, il miscelatore monocomando dallo stile minimal dotato di sistema push/pull: con un semplice gesto la canna si abbassa fino a scomparire completamente nel piano. Ciò rappresenta un’ottima soluzione sia per l’applicazione sotto-finestra, sia per l’abbinamento con gli ultimi modelli di lavelli che possono essere integrati nei top e utilizzati come superfici di lavoro, conferendo un senso di ordine e pulizia dell’intera cucina.

 
La soluzione ergonomica
Nomos, il miscelatore… Leggi l’articolo

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Soluzioni salvaspazio ed ergonimiche per la cucina

FIMA Carlo Frattini presenta la divisione FIMA Kitchen

17/12/2015 – FIMA Carlo Frattini presenta la divisione FIMA Kitchen, rubinetti da cucina che si distinguono per stile, ricercatezza e innovazione. 
 
La soluzione salvaspazio
Ghost, il miscelatore monocomando dallo stile minimal dotato di sistema push/pull: con un semplice gesto la canna si abbassa fino a scomparire completamente nel piano. Ciò rappresenta un’ottima soluzione sia per l’applicazione sotto-finestra, sia per l’abbinamento con gli ultimi modelli di lavelli che possono essere integrati nei top e utilizzati come superfici di lavoro, conferendo un senso di ordine e pulizia dell’intera cucina.

 
La soluzione ergonomica
Nomos, il miscelatore… Leggi l’articolo

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Come far convivere funzionalità e divertimento?

HI-MACS® per una ristrutturazione all’insegna del gioco

17/12/2015 – Lo studio di progettazione Hugh Broughton Architects ha dovuto far fronte a questo quesito, per la ristrutturazione della biblioteca della Thomas’s London Day School, nel sud-ovest di Londra. Questa scuola privata a conduzione familiare, a Clapham, aveva bisogno di una nuova biblioteca per ragazzi che fosse anche capace di catturare l’attenzione dei bambini e di stimolarne l’immaginazione.
 
La sala, luminosa, con un arredamento su misura e diverse zone di lettura per alimentare e stimolare le giovani menti, è ravvivata da molti e differenti colori vivaci. 

Il rinnovo di questo interno, frutto di un confronto continuo tra lo studio di… Leggi l’articolo

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La ricchezza della semplicità

INDada si rinnova: nuove finiture e materiali in armonia con Molteni&C

17/12/2015 – INDada si rinnova con una veste moderna e sofisticata introducendo nuove finiture e materiali in armonia con Molteni&C. Il concetto alla base del progetto è “la ricchezza della semplicità”.
 
Un percorso di sottrazione che individua elementi chiari formalmente e funzionalmente adatti. Forme, materie, colori e nuovi dettagli abbinati in infinite composizioni per costruire uno stile unico e su misura, un percorso progettuale, un poetico esercizio di stile.

 
– La cucina è uno strumento che deve soddisfare esigenze funzionali ed estetiche.
– La cucina è un gioco che deve appassionare e divertire.
– La cucina è… Leggi l’articolo

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La crisi dell’organismo urbano e il limite di crescenza

Mi aggiro, cittadino osservatore, nella città asfaltata ormai luogo di espressione della volontà di una nuova ed ennesima generazione di parcheggiatori e produttori di cemento, in realtà politici forti della loro ignoranza. Esponenti di un non sapere collettivo che le loro azioni amplificano. Vedo un’epoca che scoppia di dinamismo. Non vuole saperne di pensieri, chiede soltanto azioni.

Cammino sempre più convinto che questa energia, negativa e distruttrice, provenga unicamente dal fatto che non si ha nulla da fare, interiormente. A ben pensare, però, anche esteriormente ciascuno non fa altro che ripetere per tutta la vita la stessa identica azione: entra in un ruolo sociale, identificato da un’attività professionale e così continua per tutta la vita. 

LA DECRESCITÀ PER RIDARE SPAZIO ALLA NATURA

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Nei cittadini non c’è agitazione. Sono complici della diffusione del “metro cubo edificabile”, il virus degenerativo della città e del paesaggio, il nostro intorno, terra che tace come consapevole della forza che troverà, un giorno, per superare le torture subite. Questo virus, esaurito l’intorno di cui nutrirsi, il suolo, non potrà più crescere e darà inizio ad un processo auto-distruttivo. Il successivo passaggio sarà il collasso, un momento di crollo, di abbandono, di riappropriazione, in definitiva di felicità. E sarà una festa.

Il limite di crescenza

Questo pensiero ricorrente mi ha fatto riflettere sul “limite di crescenza” (R. Musil), misterioso limite che vale per la vita organica, per cui nessun animale cresce all’infinito. Noi, in quanto esseri umani, abbiamo la stessa misteriosa caratteristica e non continuiamo a crescere all’infinito, fisicamente non subiamo variazioni apprezzabili, infatti la nostra voce non avrà mai la forza di un megafono e così i nostri piedi e le nostre dita manterranno le loro dimensioni nel tempo. In quanto società, invece, siamo incapaci di accogliere il concetto di limite di crescenza e questo è evidente in svariati ambiti e discipline, dal design all’architettura, dalle dimensioni della città fino agli oggetti di uso comune, come le automobili. Ad esempio oggi un’utilitaria ha dimensioni paragonabili e spesso superiori a quelle di un’automobile di categoria superiore di solo qualche anno fa.

Purtroppo, anche in architettura, è ormai pratica comune quella di creare qualcosa che sia sempre “più”. Più grande e più costoso del già costruito e che si distingua a tutti i costi gridando la sua presenza ai passanti.

Dietro a questa crescita illimitata c’è un evidente problema culturale del mercato. 

Stiamo vivendo un eccesso di barocchismo, seguendo i capricci di una clientela che non ha cultura ed è affascinata da forme fini a sé stesse, dove un’esuberanza di motivi porta i progettisti ad andare al di là dei rapporti proporzionali, della logica di pensiero e di produzione. L’essenziale è perduto, quell’idea di progetto che non era sinonimo di povero ma di coerenza, di intelligenza e leggerezza. In molte architetture si è perso il momento del silenzio, della riflessione e della stasi dell’edificio, capitolati sotto le richieste di una società desiderosa di chiasso e continuo movimento; siamo diventati incapaci dell’attesa e di sguardi curiosi, vuoti interiormente dobbiamo sempre stupirci per notare qualcosa. 

Si è perduto in molte architetture il momento di silenzio, di riflessione e di stasi dell’edificio, capitolati sotto le richieste di una società che desidera chiasso e continuo movimento; incapaci dell’attesa e di uno sguardo curioso, vuoti interiormente dobbiamo sempre stupirci per riuscire a notare qualcosa.

L’architettura, con il supporto della tecnologia, dovrebbe essere un gioco di proporzioni a volte spontanee e a volte ragionate, fatto di distanze, di luci e ombre che insieme danno vita ai materiali, creando specificità e caratterizzando un progetto. La sua arte è sempre stata riuscire a raccontare la società, rinnovandosi senza dimenticare le preesistenze, le persone e i loro luoghi.

L’architettura creava luoghi per i cittadini, una forza che oggi è però andata perduta.

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La crisi dell’organismo urbano e il limite di crescenza

Mi aggiro, cittadino osservatore, nella città asfaltata ormai luogo di espressione della volontà di una nuova ed ennesima generazione di parcheggiatori e produttori di cemento, in realtà politici forti della loro ignoranza. Esponenti di un non sapere collettivo che le loro azioni amplificano. Vedo un’epoca che scoppia di dinamismo. Non vuole saperne di pensieri, chiede soltanto azioni.

Cammino sempre più convinto che questa energia, negativa e distruttrice, provenga unicamente dal fatto che non si ha nulla da fare, interiormente. A ben pensare, però, anche esteriormente ciascuno non fa altro che ripetere per tutta la vita la stessa identica azione: entra in un ruolo sociale, identificato da un’attività professionale e così continua per tutta la vita. 

LA DECRESCITÀ PER RIDARE SPAZIO ALLA NATURA

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Nei cittadini non c’è agitazione. Sono complici della diffusione del “metro cubo edificabile”, il virus degenerativo della città e del paesaggio, il nostro intorno, terra che tace come consapevole della forza che troverà, un giorno, per superare le torture subite. Questo virus, esaurito l’intorno di cui nutrirsi, il suolo, non potrà più crescere e darà inizio ad un processo auto-distruttivo. Il successivo passaggio sarà il collasso, un momento di crollo, di abbandono, di riappropriazione, in definitiva di felicità. E sarà una festa.

Il limite di crescenza

Questo pensiero ricorrente mi ha fatto riflettere sul “limite di crescenza” (R. Musil), misterioso limite che vale per la vita organica, per cui nessun animale cresce all’infinito. Noi, in quanto esseri umani, abbiamo la stessa misteriosa caratteristica e non continuiamo a crescere all’infinito, fisicamente non subiamo variazioni apprezzabili, infatti la nostra voce non avrà mai la forza di un megafono e così i nostri piedi e le nostre dita manterranno le loro dimensioni nel tempo. In quanto società, invece, siamo incapaci di accogliere il concetto di limite di crescenza e questo è evidente in svariati ambiti e discipline, dal design all’architettura, dalle dimensioni della città fino agli oggetti di uso comune, come le automobili. Ad esempio oggi un’utilitaria ha dimensioni paragonabili e spesso superiori a quelle di un’automobile di categoria superiore di solo qualche anno fa.

Purtroppo, anche in architettura, è ormai pratica comune quella di creare qualcosa che sia sempre “più”. Più grande e più costoso del già costruito e che si distingua a tutti i costi gridando la sua presenza ai passanti.

Dietro a questa crescita illimitata c’è un evidente problema culturale del mercato. 

Stiamo vivendo un eccesso di barocchismo, seguendo i capricci di una clientela che non ha cultura ed è affascinata da forme fini a sé stesse, dove un’esuberanza di motivi porta i progettisti ad andare al di là dei rapporti proporzionali, della logica di pensiero e di produzione. L’essenziale è perduto, quell’idea di progetto che non era sinonimo di povero ma di coerenza, di intelligenza e leggerezza. In molte architetture si è perso il momento del silenzio, della riflessione e della stasi dell’edificio, capitolati sotto le richieste di una società desiderosa di chiasso e continuo movimento; siamo diventati incapaci dell’attesa e di sguardi curiosi, vuoti interiormente dobbiamo sempre stupirci per notare qualcosa. 

Si è perduto in molte architetture il momento di silenzio, di riflessione e di stasi dell’edificio, capitolati sotto le richieste di una società che desidera chiasso e continuo movimento; incapaci dell’attesa e di uno sguardo curioso, vuoti interiormente dobbiamo sempre stupirci per riuscire a notare qualcosa.

L’architettura, con il supporto della tecnologia, dovrebbe essere un gioco di proporzioni a volte spontanee e a volte ragionate, fatto di distanze, di luci e ombre che insieme danno vita ai materiali, creando specificità e caratterizzando un progetto. La sua arte è sempre stata riuscire a raccontare la società, rinnovandosi senza dimenticare le preesistenze, le persone e i loro luoghi.

L’architettura creava luoghi per i cittadini, una forza che oggi è però andata perduta.

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#scuolesicure, entro Natale saranno erogati 52 milioni di euro

16/12/2015 – Saranno liquidati entro il 24 dicembre 2015 agli enti locali beneficiari i 52 milioni di euro relativi alla procedura #scuolesicure. Lo fa sapere con un comunicato il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
 
Il Dicastero ha pubblicato gli elenchi dei 407 enti locali che hanno richiesto e ottenuto le risorse necessarie per realizzare interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici.
 
Il programma del Governo per le scuole
Al Piano #scuolesicure sono destinati complessivamente 1287 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria, adeguamento alla normativa antisismica, eliminazione delle barriere architettoniche e rimozione dell’amianto.
 
Gli altri 2 pilastri del programma di edilizia scolastica del Governo sono #scuolebelle, che stanzia 280 milioni di euro per interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale degli edifici scolastici, e #scuolenuove, che assegna..
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Prestazioni dell’involucro edilizio, UNICMI: ‘Revisionare il coefficiente globale di scambio termico’

16/12/2015 – Stralciare il coefficiente globale di scambio termico H’t per le parti di involucro vetrato dai requisiti minimi degli edifici previsti dal DM 26/06/2015 e avviare un tavolo tecnico confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico per ricercare soluzioni condivise e sostenibili.
 
Queste le richieste dell’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti (UNICMI) in un una mozione al Governo.
 
Involucro edilizio e prestazioni minime: criticità
Secondo UNICMI l’introduzione del coefficiente globale di scambio termico H’t per le parti di involucro vetrato crea problemi sia ai progettisti che alle industrie. Infatti la mozione fa notare che il “limite per il coefficiente H’t è significativamente basso e difficilmente raggiungibile con i sistemi di facciate continue (anche le più avanzate) utilizzate attualmente nel settore delle costruzioni”.
 
Inoltre..
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