S-Lite by Studio Talocci Design

Ampie trasparenze per la linea di box doccia Provex

11/12/2015 – La linea di box doccia S-LITEdiPROVEX, ideata in collaborazione con lo Studio Talocci Design, si caratterizza per le grandi trasparenze, per i riflessi delle cromature e l’ampio vetro scorrevole di accesso affiancato sempre, nelle varie configurazioni, da un vetro fisso in linea, ancorati ad una struttura perimetrale metallica portante.
 
Gli elementi trasparenti sono sovrastati dall’elegante e robusto braccetto metallico superiore che li sormonta e che ha la duplice funzione di consentire un agevole e sicuro fissaggio a muro del vetro fisso e di mantenere, allo stesso tempo, in linea il vetro scorrevole.
 
Un binario inferiore di contenimento dell’acqua… Leggi l’articolo

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LaCividina dresses up Alcatel offices

A Vimercate ambienti fluidi e luminosi firmati dallo studio DEGW Italia

11/12/2015 – Una perfetta combinazione di stili caratterizza la sede del campus Alcatel Lucent a Vimercate, in provincia di Monza e della Brianza.
 
Per questo energizzante spazio di lavoro, LaCividina ha realizzato differenti tipologie di sedute. Colori, forme e misure cambiano in base all’area funzionale a cui sono destinati: in un ambiente fluido e luminoso sfilano le poltrone Mrs Buffy, i pouf Modo, i divani Osaka e i tavolini Scancarò, collezioni in cui vive tutta la creatività e accuratezza LaCividina.

La Cividina su ARCHIPRODUCTS… Leggi l’articolo

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Partnership di prestigio tra KE Protezioni Solari e Varaschin

11/12/2015 – Due aziende venete, due campi di competenza affini, un intento comune: la valorizzazione reciproca di prodotti dal know-how unico ed originale. E’ nata così la partnership tra KE Protezioni Solari – parte del Gruppo BAT, con sede a Noventa di Piave (VE) – eccellenza nel settore delle schermature solari e dei sistemi ombreggianti, e Varaschin – azienda leader nel campo dell’arredo indoor, outdoor e contract – di Vittorio Veneto (TV).

 

Una collaborazione che darà vita ad una serie di iniziative, eventi e progetti commerciali che vedranno le due aziende operare insieme in prima linea.

‘Ritengo questa partnership molto importante… Leggi l’articolo

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Henry Moore a Roma

Appuntamento fino al 10 gennaio alle Terme di Diocleziano

11/12/2015 – Il 24 settembre 2015 ha inaugurato a Roma, presso le Terme di Diocleziano, una grande mostra con 75 opere di Henri Moore: in questa prestigiosa sede Reggiani illumina la selezione di sculture, disegni, acquerelli e stampe del grande artista inglese, in esposizione fino al 10 gennaio 2016.
 
Una presenza importante quella di Moore a Roma; sono infatti passati vent’anni dall’ultima mostra italiana a lui dedicata: per l’evento nella capitale, il dialogo fra opere e luce è affidato ai proiettori Yori, già utilizzati in numerose mostre. In questo caso Yori è presente nelle versioni a binario e a superficie, con dimmer on board, nella potenza… Leggi l’articolo

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Architettura per non vedenti: le tecnologie che aiutano l’accessibilità

Quando si parla di “accessibilità” nell’architettura è inevitabile pensare a un lavabo o un wc dalla forma particolare, un paio di maniglioni disposti qua e là e una serie di rampe dalla pendenza che non si sa bene se una carrozzina sarà in grado di superare. La progettazione accessibile, in realtà, copre un ventaglio di argomenti, di tematiche e di interventi molto più ampio di quelli previsti dalla normativa per l’abbattimento delle barriere architettoniche. E, soprattutto, un edificio non è accessibile o inaccessibile solo per chi si sposta in carrozzina. 

ACCESSIBILITÀ: progettare per tutti

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La disabilità è un concetto che, nella nostra mente, è abbastanza distorto, in quanto viene spesso associato a un gruppo di persone con capacità motorie ridotte o assenti. In realtà il “disabile” è anche il sordo, il cieco, l’anziano, l’intollerante, l’allergico. Si dovrebbe intendere, per disabile, qualsiasi persona che presenta particolari esigenze relativamente alla fruizione dello spazio che lo circonda.

Cecità ed architettura: il ruolo dei facilitatori

La cecità è un disturbo visivo che, al giorno d’oggi, colpisce un numero sempre maggiore di persone, complice il continuo utilizzo di computer e telefonini i cui schermi possono causare gravi problemi alla vista.

Esistono diversi stadi di cecità, da quella totale a quella parziale, oltre alle numerose patologie legate a questo senso, come l’ipovisione o il daltonismo. In tutti i casi è opportuno che l’architettura sia abbinata alla presenza di facilitatori, dispositivi che aiutano queste persone a muoversi liberamente e a svolgere le attività a cui si dedicherebbe chiunque.

È molto importante, per i disabili, che l’architetto riesca a celare il tentativo di rendere agevole l’uso di quell’ambiente, effettuando delle scelte di tipo inclusivo. Il cieco riuscirà a muoversi tranquillamente all’interno di uno spazio complesso, soprattutto se accompagnato, ma la domanda che bisogna porsi è: riuscirebbe a fare lo stesso se fosse da solo? E la risposta deve essere sì.

Esistono, infatti, dei facilitatori che, opportunamente collocati all’interno dell’edificio che si vuole rendere accessibile per i non vedenti, aiutano il visitatore nell’orientamento e nei movimenti e contribuiscono ad accrescere il valore estetico dello stesso.

Si tratta principalmente di dispositivi che stimolano l’utilizzo dei sensi diversi dalla vista, come avviene quando si installa un percorso olfattivo, con il quale il non vedente viene guidato dagli aromi percepiti dal suo olfatto, oppure quando si opta per le più tradizionali mappe tattilo-visive, utili all’orientamento e alla percezione dello spazio circostante.

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I consigli dell’architetto non vedente Chris Downey

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Sono stati molti, negli ultimi tempi, gli architetti che hanno dimostrato sensibilità e interesse nei confronti dei non vedenti, impegnandosi concretamente in azioni volte ad incontrare le esigenze di queste persone. Nella lista spicca il nome di Chris Downey, un architetto di San Francisco che ha perso la vista ormai da sette anni e si impegna quotidianamente nella ricerca di nuove tecnologie utili ad assistere non vedenti e ipovedenti durante le sfide che il mondo pone loro davanti ogni giorno.

Recentemente Downey ha rilasciato un’intervista a Dwell Magazine, svelando alcuni esperimenti in atto a San Francisco per contribuire al superamento delle così discusse “barriere architettoniche”. Secondo Downey l’intervento deve essere graduale, poco rivoluzionario e in grado di porre l’accento su quanto c’è di buono nelle tecniche attualmente utilizzate. Non occorre, seconto l’architetto americano, spendere denaro nella realizzazione di tecnologie particolarmente sofisticate, ma piuttosto capire cosa c’è di valido in quelle attuali, individuarne le potenzialità e capitalizzarle. Basterà aggiungere delle funzioni nuove e più specializzate per trasformare un banale facilitatore per non vedenti in un oggetto di supporto multifunzionale. 

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Tatto e udito: i nuovi occhi di chi gli occhi non può usarli

Gli strumenti tanto pubblicizzati da Chris Downey potrebbero supportare anche l’attività dei suoi colleghi architetti che, proprio come lui, hanno perso l’uso della vista ma continuano a svolgere con tenacia e con difficoltà questo lavoro. Usando degli sketchpads digitali, infatti, le dita potrebbero svolgere la funzione degli occhi. È il principio che è già alla base delle mappe tattili, sulle quali il disegno in rilievo permette a chi le tocca di capire cosa è rappresentato. La differenza è che gli sketchpads consentono di disegnare su una tavoletta e di toccare la linea appena tracciata, che viene restituita con un leggero rilievo. Una volta terminato, il disegno può essere facilmente trasferito su un computer tramite una chiavetta USB.

Anche l’udito, per chi non ha la vista, riveste un ruolo fondamentale nella percezione dello spazio e degli oggetti che lo caratterizzano. Downey e la sua squadra stanno tentando di mettere a punto una tecnica di modellazione acustica da applicare al settore del design. Uno studio degli ingegneri di Arup ha dimostrato, inoltre, che il suono è particolarmente utile per non vedenti e ipovedenti per avere una più precisa percezione dello spazio che li circonda e degli oggetti che lo caratterizzano.

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Progettazione architettonica multisensoriale

L’intento che deve guidare gli architetti nella realizzazione di edifici fruibili da parte di non vedenti e ipovedenti è quello di integrare architettura esistente e dispositivi di ausilio, optando per scelte in grado di stimolare tutti i sensi. La progettazione, secondo Downey, deve essere multisensoriale, proprio come i facilitatori utilizzati. Non basta affidarsi solo alla tecnologia, ma occorre entrare in confidenza con una vera e propria filosofia secondo la quale una progettazione a 360° deve tener conto del fatto che, a visitare quell’edificio, saranno anche persone per le quali muoversi all’interno dello spazio non è proprio quella che solitamente si definisce “una passeggiata”.

I risultati potrebbero avere più effetti benefici di quanti se ne possano immaginare, anche sui professionisti stessi.

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Architettura per non vedenti: le tecnologie che aiutano l’accessibilità

Quando si parla di “accessibilità” nell’architettura è inevitabile pensare a un lavabo o un wc dalla forma particolare, un paio di maniglioni disposti qua e là e una serie di rampe dalla pendenza che non si sa bene se una carrozzina sarà in grado di superare. La progettazione accessibile, in realtà, copre un ventaglio di argomenti, di tematiche e di interventi molto più ampio di quelli previsti dalla normativa per l’abbattimento delle barriere architettoniche. E, soprattutto, un edificio non è accessibile o inaccessibile solo per chi si sposta in carrozzina. 

ACCESSIBILITÀ: progettare per tutti

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La disabilità è un concetto che, nella nostra mente, è abbastanza distorto, in quanto viene spesso associato a un gruppo di persone con capacità motorie ridotte o assenti. In realtà il “disabile” è anche il sordo, il cieco, l’anziano, l’intollerante, l’allergico. Si dovrebbe intendere, per disabile, qualsiasi persona che presenta particolari esigenze relativamente alla fruizione dello spazio che lo circonda.

Cecità ed architettura: il ruolo dei facilitatori

La cecità è un disturbo visivo che, al giorno d’oggi, colpisce un numero sempre maggiore di persone, complice il continuo utilizzo di computer e telefonini i cui schermi possono causare gravi problemi alla vista.

Esistono diversi stadi di cecità, da quella totale a quella parziale, oltre alle numerose patologie legate a questo senso, come l’ipovisione o il daltonismo. In tutti i casi è opportuno che l’architettura sia abbinata alla presenza di facilitatori, dispositivi che aiutano queste persone a muoversi liberamente e a svolgere le attività a cui si dedicherebbe chiunque.

È molto importante, per i disabili, che l’architetto riesca a celare il tentativo di rendere agevole l’uso di quell’ambiente, effettuando delle scelte di tipo inclusivo. Il cieco riuscirà a muoversi tranquillamente all’interno di uno spazio complesso, soprattutto se accompagnato, ma la domanda che bisogna porsi è: riuscirebbe a fare lo stesso se fosse da solo? E la risposta deve essere sì.

Esistono, infatti, dei facilitatori che, opportunamente collocati all’interno dell’edificio che si vuole rendere accessibile per i non vedenti, aiutano il visitatore nell’orientamento e nei movimenti e contribuiscono ad accrescere il valore estetico dello stesso.

Si tratta principalmente di dispositivi che stimolano l’utilizzo dei sensi diversi dalla vista, come avviene quando si installa un percorso olfattivo, con il quale il non vedente viene guidato dagli aromi percepiti dal suo olfatto, oppure quando si opta per le più tradizionali mappe tattilo-visive, utili all’orientamento e alla percezione dello spazio circostante.

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I consigli dell’architetto non vedente Chris Downey

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Sono stati molti, negli ultimi tempi, gli architetti che hanno dimostrato sensibilità e interesse nei confronti dei non vedenti, impegnandosi concretamente in azioni volte ad incontrare le esigenze di queste persone. Nella lista spicca il nome di Chris Downey, un architetto di San Francisco che ha perso la vista ormai da sette anni e si impegna quotidianamente nella ricerca di nuove tecnologie utili ad assistere non vedenti e ipovedenti durante le sfide che il mondo pone loro davanti ogni giorno.

Recentemente Downey ha rilasciato un’intervista a Dwell Magazine, svelando alcuni esperimenti in atto a San Francisco per contribuire al superamento delle così discusse “barriere architettoniche”. Secondo Downey l’intervento deve essere graduale, poco rivoluzionario e in grado di porre l’accento su quanto c’è di buono nelle tecniche attualmente utilizzate. Non occorre, seconto l’architetto americano, spendere denaro nella realizzazione di tecnologie particolarmente sofisticate, ma piuttosto capire cosa c’è di valido in quelle attuali, individuarne le potenzialità e capitalizzarle. Basterà aggiungere delle funzioni nuove e più specializzate per trasformare un banale facilitatore per non vedenti in un oggetto di supporto multifunzionale. 

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Tatto e udito: i nuovi occhi di chi gli occhi non può usarli

Gli strumenti tanto pubblicizzati da Chris Downey potrebbero supportare anche l’attività dei suoi colleghi architetti che, proprio come lui, hanno perso l’uso della vista ma continuano a svolgere con tenacia e con difficoltà questo lavoro. Usando degli sketchpads digitali, infatti, le dita potrebbero svolgere la funzione degli occhi. È il principio che è già alla base delle mappe tattili, sulle quali il disegno in rilievo permette a chi le tocca di capire cosa è rappresentato. La differenza è che gli sketchpads consentono di disegnare su una tavoletta e di toccare la linea appena tracciata, che viene restituita con un leggero rilievo. Una volta terminato, il disegno può essere facilmente trasferito su un computer tramite una chiavetta USB.

Anche l’udito, per chi non ha la vista, riveste un ruolo fondamentale nella percezione dello spazio e degli oggetti che lo caratterizzano. Downey e la sua squadra stanno tentando di mettere a punto una tecnica di modellazione acustica da applicare al settore del design. Uno studio degli ingegneri di Arup ha dimostrato, inoltre, che il suono è particolarmente utile per non vedenti e ipovedenti per avere una più precisa percezione dello spazio che li circonda e degli oggetti che lo caratterizzano.

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Progettazione architettonica multisensoriale

L’intento che deve guidare gli architetti nella realizzazione di edifici fruibili da parte di non vedenti e ipovedenti è quello di integrare architettura esistente e dispositivi di ausilio, optando per scelte in grado di stimolare tutti i sensi. La progettazione, secondo Downey, deve essere multisensoriale, proprio come i facilitatori utilizzati. Non basta affidarsi solo alla tecnologia, ma occorre entrare in confidenza con una vera e propria filosofia secondo la quale una progettazione a 360° deve tener conto del fatto che, a visitare quell’edificio, saranno anche persone per le quali muoversi all’interno dello spazio non è proprio quella che solitamente si definisce “una passeggiata”.

I risultati potrebbero avere più effetti benefici di quanti se ne possano immaginare, anche sui professionisti stessi.

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Professionisti, il PD assicura: ‘accederanno ai fondi europei’

10/12/2015 – Assicurare l’accesso di tutti i professionisti ai fondi europei affrontando l’argomento in un provvedimento ad hoc sul lavoro autonomo. È la rassicurazione dell’on. Pd Alessia Rotta  a margine della discussione sul disegno di Legge di Stabilità per il 2016, al momento al vaglio della Commissione Bilancio della Camera prima di approdare in Aula la prossima settimana.
 
Il dibattito è stato innescato la scorsa settimana, quando un emendamento al ddl Stabilità 2016 ha indotto i professionisti a temere per la loro esclusione dai fondi europei Fesr, Pon e Por.
 
Professionisti e Fondi europei Fse, Fesr, Pon e Por
Tutto è iniziato col comma 474 del maxiemendamento al ddl Stabilità 2016, con cui i professionisti sono stati equiparati alle piccole e medie imprese per l’accesso ai fondi strutturali europei FSE e FERS e ai piani operativi POR e PON, previsti nella programmazione 2014/2020. Il..
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Piano Casa Liguria: ampliamenti più consistenti per l’entroterra

10/12/2015 – Novità per gli ampliamenti nell’entroterra ligure: chi demolisce vecchi edifici e li ricostruisce in zone interne (quindi non costiere) potrà contare su un ampliamento del 40 per cento.
 
Questa una delle modifiche apportate dalla maggioranza del Consiglio Regionale della Regione Liguria al nuovo Piano Casa, in corso di approvazione.
 
Piano Casa Liguria: incentivi per le ricostruzioni in zone interne
Le modifiche prevedono differenziazioni a favore dell’entroterra: per quanto riguarda la demolizione e la ricostruzione di vecchi edifici, la percentuale di ampliamento del 35%, prevista per le aree costiere, viene innalzata al 40% nelle zone interne.
 
Un’aggiunta di premialità a favore dell’entroterra è prevista anche per chi delocalizza. Infatti, chi “trasferisce” in un’area sicura manufatti situati in aree esondabili o a rischio idrogeologico, ha diritto, secondo il piano, ad un incremento..
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Metalmobil sostiene la ricerca con Love Design®

ADI e AIRC insieme per la raccolta di fondi a favore della ricerca oncologica italiana

10/12/2015 – Love Design® è l’appuntamento biennale con il design organizzato da AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) in collaborazione con ADI (Associazione per il Disegno Industriale). 
 
Love Design® trasforma i prodotti generosamente donati dalle aziende in risorse da destinare alla ricerca contro il cancro. Un’alleanza, quella tra le aziende e il pubblico, indispensabile e vincente per assicurare così nuove risorse al progresso della ricerca oncologica italiana. L’iniziativa, nata nel 2003 con il nome “Il Design Sostiene la ricerca” è un momento di incontro diverso con la solidarietà,… Leggi l’articolo

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Luxyde per l’Hotel DoubleTree by Hilton Doha

Protagonista Bright Woods Collection by Giancarlo Zema

10/12/2015 – Luxyde approda in Qatar e diventa protagonista nell’Hotel DoubleTree by Hilton Doha, il nuovo e lussuoso hotel 5 stelle della famosa catena alberghiera DoubleTree by Hilton situato nel cuore di Doha.
 
Sulla terrazza panoramica dell’hotel è allestito un vero e proprio salotto di lusso, adibito a zona Lounge e Cocktail, con vista mozzafiato sulla città. Protagonisti dello spazio sono i 10 Coffee Tables della linea Bright Woods Collection by Giancarlo Zema per Luxyde.

 
Bright Woods Collection
Un bosco incantato fatto di alberi che si illuminano al calare della notte, questa la visione che ha portato il designer Giancarlo Zema alla realizzazione… Leggi l’articolo

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Un boomerang si schiude meccanicamente affacciandosi all’esterno

HI-MACS® per il recupero della piscina Tournesol, in Francia

10/12/2015 – Un edificio a forma di boomerang abbraccia un grande padiglione che ricorda un girasole, e che si schiude meccanicamente affacciandosi all’esterno, lo spazio. La piscina Tournesol, in Francia, sceglie HI-MACS® per tornare nel futuro.
 
Nel 1969 l’architetto Bernard Schoeller, nell’ambito del programma “1000 piscine” lanciato dal Segretario di Stato francese per lo Sport, immaginò una piscina chiamata “Tournesol”, la cui struttura ricordava quella di una corolla, pensata per aprirsi all’esterno ai primi raggi del sole.
Tra gli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta il progetto, allora futurista,… Leggi l’articolo

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Arper con AIRC per la ricerca contro il cancro

Appuntamento con Love Design alla Fabbrica del Vapore dall’11 al 13 dicembre

10/12/2015 – Dall’11 al 13 dicembre alla Fabbrica del Vapore di Milano ha il via l’edizione 2015 di Love Design®, evento promosso dal Comitato Lombardia AIRC Associazione italiana per la Ricerca sul Cancro, in collaborazione con ADI Associazione per il Disegno Industriale.
 
Arper riconferma il suo sostegno alla grande iniziativa benefica Love Design: l’azienda trevigiana, nota per le sue sedute e tavoli, dona ad AIRC prodotti delle collezioni Catifa, Saari, Sean, Saya, Juno, Duna 02, Pix e Cuscini che saranno messi in vendita a partire da una riunione festosa che coinvolge produttori, designer e amanti del design, nel secondo weekend di dicembre per assicurare… Leggi l’articolo

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