Progettazione interna alla Pubblica Amministrazione, nessun incentivo per le manutenzioni

05/11/2015 – L’incentivo ai progettisti interni alla Pubblica Amministrazione (ex 2%) non può essere riconosciuto in caso di manutenzione ordinaria o straordinaria, ma solo per la realizzazione di un’opera pubblica.
 
Lo ha affermato la Corte dei Conti con la delibera 490/2015, spiegando che l’incentivo è una deroga al principio dell’onnicomprensività della retribuzione.
 
Cosa è l’incentivo ai progettisti interni della Pubblica Amministrazione
Secondo le norme in vigore, che hanno modificato la disciplina dell’incentivo del 2% prevista dal Codice Appalti, le pubbliche amministrazioni destinano ad un fondo per la progettazione e l’innovazione una quota non superiore al 2% degli importi posti a base di gara di un’opera o di un lavoro. L’80% delle risorse del fondo è ripartito tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza,..
Continua a leggere su Edilportale.com

Read more

Self Style è on line con il nuovo sito

05/11/2015 – In questo finale d’anno Self ha voluto rinnovarsi in tutto a partire dallo stand ‘CERSAIE 2015’ fino ad arrivare alle nuove collezioni, così da affrontare il 2016 con idee del tutto innovative, e con il nuovo sito internet, rimodernato in modo da essere ancora più efficace ed interattivo.

All’interno tutte le novità fiera: Eureka, Grace, Imperiale e Matisse anche il nuovo catalogo generale scaricabile come di consueto insieme a minimali, leaflets ed ambientazioni di tutte le collezioni.

La nuova area ‘stili’, suddivide le collezioni in 4 diverse categorie: Essential, British, Urban, Country, utili per indirizzare… Leggi l’articolo

Read more

Donne tessitrici del Marocco: un progetto per valorizzare il lavoro artigiano

Sul palco del padiglione dell’Angola, ci sono Pietro Maffio e Fawzia Talout Meknassi, premio Nobel per la pace 2015, responsabile del progetto: “Le donne Tessitrici del Marocco”. 

{loadposition google1}

eni-expo-africa-b

Il progetto di Fawzia Talout Meknassi – nato prima del bando Energy Art and Sustainability for Africa lanciato da Expo Milano 2015 ed Eni, volto a valorizzare il continente africano attraverso conferenze, talk show, workshop e spettacoli –  cerca di evidenziare il legame tra l’attività artigiana delle donne marocchine e lo sviluppo ecosostenibile del pianeta. Lo fa principalmente attraverso l’analisi della tradizione di tessitura in Marocco – che potrebbe essere fonte di ispirazione e aiuto per gli altri paesi africani – e la conoscenza della bellezza dei tessuti prodotti in Marocco.

La tradizione della tessitura in Marocco

La tessitura fa parte di un essere vivente dinamico che genera un prodotto autentico e permette di mantenere intere popolazioni. Generazioni di donne si sono susseguite per creare diversi tipi di tessuto, dai più rustici ai più fini; quello che le accomuna è il rito e il rispetto con il quale queste donne si approcciano a questa arte. Ogni tessuto prodotto è unico ed è quasi impossibile riprodurlo; le stesse donne per il rispetto verso il loro lavoro si rifiutano di completare prodotti (abiti, tappeti o tende) che siano copie di altri già presenti sul mercato.

Come l’attività in sé, anche lo strumento utilizzato principalmente dalle donne artigiane del Marocco, il telaio, viene utilizzato e trattato con grande rispetto. Attorno a questo organo vi è un alone di riguardo e di venerazione tanto che il corpo della donna artigiana, prima della tessitura, deve essere purificato. Per la donna il telaio ha una personalità, non deve essere attraversato in segno di rispetto, e il lavoro che le permette di realizzare, tramandato di generazione in generazione, è sacro, va oltre alla sola tessitura e oltre la sua vita.

Il progetto di Talout Meknassi sulle tessitrici marocchine

Con Il libro “Il segreto delle donne artigiane del Marocco”, la Meknassi cerca di trasmettere l’energia del rito della tessitura e l’atteggiamento con il quale queste donne si approcciano a quest’arte utilizzando risorse che il territorio le mette a disposizione, per il telaio (semplici rami o pezzi di legno che gli alberi hanno messo loro a disposizione e non da legno trattato o lavorato) o per la stoffa (lana di pecora che è cresciuta mangiando erba irrigata naturalmente da acqua di fiume).

eni-expo-africa-c

La tessitura è la storia delle donne fatta dalle donne, nel tempo delle donne. Le tessitrici tramandano questa cultura e queste tradizioni per mantenere, nelle loro pratiche quotidiane, un equilibrio ambientale (che è anche il tema di Expo Milano 2015) in armonia con la Terra e con il loro territorio, apprezzandone la generosità e il legame mistico e spirituale che si è creato. Le donne, attraverso il loro rituale e la loro arte, riescono a coniugare la loro attività alle risorse territoriali trasmettendo un legame strategico che riporta ad un fattore di sviluppo sostenibile.

eni-expo-africa-d

Il progetto della Meknassi, presenta tre pilastri fondamentali:

  1. il primo, la base, è l’approccio a questa arte che varia a seconda della localizzazione geografica e della tipologia del lavoro che la donna artigiana compie. La donna che lavora con il telaio, come la donna che cucina o che si occupa della casa, canta e danza come se stesse seguendo un rito. Il suo lavoro in questo modo si impregna di arte, quella ricercata, quella che diventerà patrimonio universale e conferirà all’umanità la stessa gioia che prova un’artigiana a svolgere il suo lavoro.
  2. il secondo, sono gli atelier di iniziazione alla tessitura e spiegano il legame con il cibo. I prodotti che restituisce la terra del Marocco, sono naturali e saporiti; la loro semplicità e la loro genuinità li contraddistingue in tutto il mondo: il pane, l’olio di oliva, il miele, l’olio di argan.
  3. il terzo, in costruzione, e si effettua giorno per giorno, è la conferenza e il dibattito per mantenere e valorizzare le nuove generazioni. Troppo spesso gli europei si lamentano dell’immigrazione nei loro paesi da parte del popolo africano, ma questi non si rendono conto che un africano emigra con molta dignità e con l’aspettativa di migliorare la propria vita.

La donna artigiana lavora principalmente per un ritorno economico ma le giovani generazioni sognano un futuro e uno sviluppo migliore e si sentono costretti ad emigrare abbandonando il proprio territorio e la propria cultura. Le donne tessitrici compongono il 90% dei tre milioni di artigiani a reddito attivo in Marocco, e con i proventi di questi tre milioni di lavoratori, vivono oltre dieci milioni di persone. La donna artigiana è un esempio da seguire perché trasmette al mondo i suoi prodotti e la sua arte costituendo parte attiva nell’economia e nello sviluppo ecosostenibile del territorio africano.

Il progetto di Fawzia Talout Meknassi, vuole farsi carico oggi di alcune problematiche da risolvere legate ad aspetti della tradizione e delle esigenze di mercato. Troppo spesso ancora oggi, i prodotti di queste attività sono il risultato di uno sfruttamento del lavoro e del reddito delle donne artigiane. Un altro problema è dato dalla dimensione dei prodotti di queste attività artigianali. I grandi tappeti di una volta, oggi, sono difficili da collocare poiché le dimensioni delle abitazioni degli odierni nuclei familiari sono minori. L’associazione cerca quindi di formare le donne artigiane alla produzione di manufatti più piccoli che possano essere commercializzati più facilmente, senza lasciare in secondo piano l’autenticità del prodotto.

eni-expo-africa-e

Infine, ma non meno importante, bisogna trasmettere la tradizione e la cultura di queste tessitrici, questo know how alle nuove generazioni e ai figli di queste artigiane, come è successo fino ad oggi, insegnare l’importanza di quest’attività che ha reso possibile l’avanzamento culturale e il mantenimento di questo equilibrio ecologico posto alla base di un’economia sostenibile.

Spesso si pensa che uno sviluppo sostenibile non debba essere necessariamente legato alla presenza di una forte cultura di base. Il lavoro delle donne artigiane del Marocco invece ci insegna che è proprio la cultura ad essere alla base dello sviluppo sostenibile della loro società.

Read more

Le città europee più vivibili per gli anziani. L’analisi di Arup

Se ne parla da tanto e non è una novità: la popolazione sta invecchiando e questo rappresenta una delle sfide più ardue dei prossimi anni, da affrontare a livello economico, sociale e di pianificazione urbanistica.

Secondo le stime, nel 2050 il 70% delle persone abiterà in città, di queste il 22% avrà un’età superiore ai sessantacinque anni, una percentuale più alta di quella dei bambini sotto i quindici anni, per la prima volta nella storia. Come affrontare questo cambiamento? Le città saranno in grado di dare una risposta, trovare una soluzione giusta e cogliere le opportunità?

PROGETTARE SMART CITY ANCHE PER GLI ANZIANI

{loadposition googlebozzola}

Il report di Arup per città a misura di anziani

A queste domande prova a rispondere il report di Arup, “Shaping Ageing Cities”, in collaborazione con Help Age International, Intel ICRI Cities e Systematica. Shaping Ageing cities è uno studio che riguarda il solo territorio europeo e confronta i dati di dieci città: Parigi, Londra, Dublino, Madrid, Lisbona, Amsterdam, Bruxelles, Milano, Berlino e Copenaghen.

Si parte dai dati anagrafici della popolazione che riguardano la percentuale degli over sessantacinque, le condizioni di vita, la concentrazione nelle varie aree e si approda ai dati progettuali, cioè la presenza o meno di programmi e progetti dedicati agli anziani, in un’ottica di pianificazione urbana.

citta-anziani-arup-b

L’indagine ha evidenziato un aumento smisurato della popolazione anziana, negli anni dal 1991 al 2012, soprattutto in Spagna, Portogallo, Germania e Italia, conseguentemente a un forte calo delle nascite. Al contrario, il nord e in particolare la Danimarca, hanno una popolazione notevolmente più giovane.

Altro dato interessante è quello che rileva il passaggio abitativo dai centri rurali alle zone urbane, dove gli anziani vivono soprattutto in centro città a Lisbona, ma a Milano e Madrid preferiscono le zone dell’hinterland.

Dunque come si fa a costruire o, meglio, trasformare una città a misura di anziani? Arup fornisce alcune linee-guida meritevoli di particolare attenzione.

citta-anziani-arup-c

L’importanza del verde

Innanzitutto la presenza di spazi verdi è di fondamentale importanza per quelle persone avanti con gli anni, non solo perché costituiscono una risorsa per il benessere psico-fisico, ma soprattutto perché rappresentano luoghi di socializzazione e d’incontro dove trascorrere il tempo libero e trovare refrigerio nei mesi estivi. Londra si classifica al primo posto con l’11,2% di aree verdi, mentre Milano è il fanalino di coda con solo il 6%.

L’accessibilità

L’accessibilità è un altro aspetto da non sottovalutare: una città attenta è quella che cura la manutenzione di strade e infrastrutture, non risparmia su panchine e coperture alle pensiline dei bus, offre una segnaletica evidente e chiara, zone di sosta e di ristoro, percorsi pedonali senza ostacoli e facilmente percorribili.

citta-anziani-arup-d

Efficienza dei trasporti pubblici

Anche il buon funzionamento del trasporto pubblico, utilizzato maggiormente da chi giovane non è più, è indice di una città efficiente. Una città virtuosa deve garantire collegamenti frequenti e ben distribuiti, oltre che accessibili economicamente; Londra e Dublino sono in prima fila con la “best practice” del libero accesso ai meno abbienti e agli anziani.

Adeguatezza delle abitazioni

Infine, ogni abitante ha diritto di vivere dignitosamente; se in età più giovane le condizioni abitative soddisfavano certi parametri, questi potrebbero non valere più in età avanzata, perché con il passare degli anni le esigenze abitative di ogni essere umano cambiano. Deve quindi poter essere facile per questa fascia di età trasformare gli spazi domestici in luoghi più idonei ai nuovi bisogni.

Read more

Dissesto idrogeologico: siglati gli accordi per i primi 33 cantieri urgenti

04/11/2015 – Sono stati sottoscritti questa mattina, da Governo, Regioni e Comuni, gli Accordi di Programma Quadro per l’assegnazione dei fondi previsti dalla prima parte del Piano contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane.
 
Entrano così nella fase operativa i 33 cantieri urgenti per un importo di 654,2 milioni di euro stanziati dalla Delibera Cipe 32/2015, la prima tranche dei 132 interventi complessivi che compongono il Piano città metropolitane. Sono interessate, tra le altre, le città di Genova, Olbia, Milano, Firenze, Padova, Pescara, Bologna e Venezia. 

Vedi le schede dei cantieri

Le risorse stanziate saranno trasferite nelle casse dei Presidenti di Regione-Commissari di Governo per l’avvio delle procedure di gara e l’apertura dei cantieri.

Presenti alla firma degli accordi il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il coordinatore..
Continua a leggere su Edilportale.com

Read more

Veneto, con il ‘Focse’ il permesso di costruire arriverà in 20 giorni

04/11/2015 – Semplificare i procedimenti per ottenere le autorizzazioni e creare un panorama normativo unitario a livello regionale.
 
Questo l’obiettivo del disegno di legge “Disposizioni per la semplificazione in materia edilizia – regolamento edilizio tipo regionale”, presentato nei giorni scorsi in Veneto. Ma non solo, perchè la norma attinge dalle circolari regionali emanate negli anni, dalla giurisprudenza, dalla manualistica e da prassi consolidate per fornire definizioni univoche degli elementi architettonici ed edilizi risolvendo i dubbi interpretativi e limitando i contenziosi.
 
Permesso di costruire in venti giorni
Il ddl prevede una procedura semplificata che consente il rilascio del permesso di costruire in venti giorni. Chi intende eseguire un intervento subordinato a permesso di costruire può chiedere al responsabile dell’ufficio comunale competente o dello sportello unico per l’edilizia il rilascio..
Continua a leggere su Edilportale.com

Read more

Diagnosi energetiche nelle grandi imprese, ancora un mese di tempo

04/11/2015 –  Manca circa un mese al termine per l’esecuzione delle diagnosi energetiche nelle grandi imprese e in quelle energivore. 

Per facilitare le aziende alle prese con gli obblighi introdotti dal D.lgs. 102/2014, con cui è stata recepita la Direttiva 2012/27/Ue, il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), in collaborazione con l’Enea, ha pubblicato una serie di Faq. 

Se un’azienda può essere considerata sia grande impresa sia impresa energivora, per la compilazione dei documenti dovrà essere classificata come grande impresa. 

Le dimensioni dell’impresa devono essere calcolate sui soli siti italiani sia dell’impresa sia delle eventuali imprese collegate. 

Nel caso in cui una società di servizi energetici rientri nel novero delle grandi imprese, soggette all’obbligo di eseguire una diagnosi energetica, dovrà considerare anche i siti da essa gestiti. 

I siti produttivi..
Continua a leggere su Edilportale.com

Read more

Paesaggi pop-up. Appuntamento ad Ostuni il 10 novembre

Incontro con Angelo Jelmini sull’architettura e il design contemporaneo

04/11/2015 – A Ostuni presso la sede di Officine Tamborrino c/o Scaff System S.r.l. si terrà l’incontro con Angelo Jelmini il 10 novembre 2015 alle ore 17:30.
 
La conferenza fa parte del ciclo delle DESIGN CULTURE LECTURE SERIES, organizzate dall’ADI Delegazione Puglia e Basilicata con lo scopo di offrire una panoramica su quello che accade oggi sul fronte dell’architettura e del design.
 
In particolare Jelmini, art director e designer con esperienza internazionale, metterà in evidenza la natura sempre più interdisciplinare dell’architettura e del design, contaminati da nuovi saperi e nuovi linguaggi legati a temi come co-housing, architettura… Leggi l’articolo

Read more

Manipolare la luce

Un insolito approccio. L’esperienza di Ferréol Babin

04/11/2015 – Tutto nasce da un’intuizione, ricercare una dimensione umana ed emozionale negli oggetti che ci circondano. Ferréol Babin, designer Francese, classe 1987, centra appieno questo obiettivo e lo fa lavorando su un ‘materiale’ arduo da controllare: la luce.

“Gli effetti creati dalla luce mi affascinano molto – racconta il giovane designer francese – ed è sempre questo il mio punto di partenza. Inizio con un’idea, spesso confusa, di come voler diffondere la luce, o di uno specifico colore, dell’intensità della luce del mio oggetto… e solo successivamente do forma all’oggetto stesso, in modo da raggiungere il… Leggi l’articolo

Read more

Grandi dimensioni, perfetta planarità, elevate performance

Le lastre Laminam rivestono la cucina

04/11/2015 – Grandi dimensioni, perfetta planarità e elevate performance di prodotto. Le lastre Laminam coniugano ottime qualità meccaniche a eccellenti proprietà fisiche come I’igienicità, la facilità di pulizia, la resistenza al fuoco, al calore, all’usura, ai graffi e all’inalterabilità delle caratteristiche cromatiche nel tempo. 

 
Grazie a questa unione le rivoluzionarie lastre ceramiche diventano una superficie di rivestimento ideale per l’arredamento di design, dove una delle loro applicazioni principali è come superficie orizzontale personalizzata per top di cucina.
Per aumentare i gradi di libertà… Leggi l’articolo

Read more