Innovazione e sperimentazione nella lavorazione del vetro dal 196502/11/2015 – Vitrealspecchi è l’azienda italiana con la più lunga esperienza al mondo nella lavorazione chimica del vetro piano a livello industriale. Irrobustit…
Innovazione e sperimentazione nella lavorazione del vetro dal 196502/11/2015 – Vitrealspecchi è l’azienda italiana con la più lunga esperienza al mondo nella lavorazione chimica del vetro piano a livello industriale. Irrobustit…
Un’architettura ‘aperta’ all’esterno, concettualmente e fisicamente02/11/2015 – Nel cuore del centro storico della città universitaria di Oxford, la New Bodleian Library progettata negli anni 30 da sir Giles Gilbert Scott, è stata co…
Il Salone dei Delegati arredato con i mobili firmati Ragot, Lakic e Rode
02/11/2015 – In occasione del 70 ° anniversario dell’UNESCO, Roche Bobois è stata selezionata per partecipare al primo grande rinnovo della sede dell’Organizzazione Internazionale. La Maison ha arredato l’intero Salone dei Delegati, spazio adiacente alla Sala del Consiglio Esecutivo, con mobili creati da designer del calibro di Cédric Ragot, Sacha Lakic e Daniel Rode.
Nel discorso tenuto davanti all’Assemblea dell’UNESCO, in occasione dell’apertura del Salone dei Delegati, il Presidente di Roche Bobois Gilles Bonan ha dichiarato: “Roche Bobois condivide pienamente i valori umanistici diffusi dall’ UNESCO da 70 anni a questa parte…. Leggi l’articolo
Premiati il lettino Rams e il divano Move. Menzione speciale per il tavolo Kanji
02/11/2015 – Paola Lenti si è aggiudicata il German Design Award 2016 nella categoria Excellent Product Design per il lettino Rams e il divano Move, e ha ricevuto la menzione speciale per il tavolo Kanji.
I prodotti Paola Lenti sono stati premiati per il loro design essenziale e lineare e per la loro flessibilità d’uso.
Il German Design Award è uno dei più prestigiosi riconoscimenti europei e premia designer e aziende d’eccellenza che abbiano saputo esprimere nei loro prodotti originalità, maturità creativa, sintesi tra qualità e rispetto dei criteri di funzionalità e di ergonomia.
Il premio è assegnato… Leggi l’articolo
Materika, il nuovo rivestimento Marazzi
02/11/2015 – Marazzi presenta MATERIKA, la collezione che rielabora il cemento nella sua espressione più elegante, con l’utilizzo di superfici satinate, che non riflettono la luce.
Il nuovo prestigioso formato 40×120 garantisce una maggiore continuità visiva, mentre la gamma cromatica si ispira ai colori naturali dei cementi per esprimere al meglio le caratteristiche di questa materia. I toni polverosi vanno dal bianco all’antracite passando per il grigio e dal beige al fango, interpretando le nuove tendenze di mercato.
Le strutture tridimensionali ed i decori completano il progetto con coerenza e con l’utilizzo di diversi grafismi per elaborare… Leggi l’articolo
Ciak, design by Stefan Diez02/11/2015 – Ricerca formale, attenzione al dettaglio e combinazione di materiali tecnologici caratterizzano Ciak, la “Regista” contemporanea in alluminio di Stefan Diez per EMU.
Essenziale e sofistica…
Scopri le nuove maniglie design Linea Calì in cromo a spessore e i vantaggi di questo particolare trattamento.
02/11/2015 – Il design di ‘spessore”. Chi l’ha detto che un oggetto per essere moderno deve essere anonimo? Le nuove collezioni di maniglie per porte e finestre Linea Calì ne sono la prova.
Espressioni del nuovo design italiano e caratterizzate da stilemi semplici, ma particolari, si abbinano facilmente a porte o serramenti dal design moderno e contemporaneo.
Ma perché le maniglie Linea Calì sono più belle delle altre? Il merito non è solo del design italiano, ma anche del particolare processo di finitura che fa la differenza: la cromatura a spessore.
Questo particolare trattamento fa sì che… Leggi l’articolo
02/11/2015 – I prodotti plasticWOOD sono atati utilizzati per una realizzazione immersa nel panorama salentino, una residenza rurale collocata in un contesto naturale del comune di Carovigno, in provincia di Brindisi.
L’architetto Saponaro ha voluto combinare le linee tipiche dell’architettura mediterranea ai materiali di questa terra quale la pietra locale, mentre i muri a secco e l’intonaco bianco di calce completano l’integrazione nel paesaggio. Infine ad ultimare l’area esterna è poi la piscina, dove per il bordo è stato posato il decking plusDECK.
La scelta dei nostri prodotti nasce dall’esigenza sia di un… Leggi l’articolo
02/11/2015 – Il comfort è una delle caratteristiche dei prodotti Planika, progettati in modo da rispondere ai gusti più esigenti, non dimenticando che l’estetica deve essere affiancata ad un uso intuitivo e semplice.
Cont…
Questa storia inizia con un giovane tedesco, Torsten Kremser, che, insoddisfatto della sua vita nonostante un lavoro sicuro e ben pagato, parte dalla Germania e comincia a viaggiare in Asia e soprattutto in Africa.
La seconda protagonista della vicenda è una donna africana di sessantadue anni, Mama Dolphine, il cui dolore per la perdita di due dei suoi figli nello stesso anno la spinge a riprendere in mano la sua vita. Si convince che dalle tragedie può nascere qualcosa di buono e che la sua esistenza ha ancora un senso, così progetta di creare un luogo accogliente per i numerosi orfani di Kisian, la città in cui vive, in Kenya.
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Torsten e Dolphine s’incontrano casualmente; lui rimane talmente commosso e colpito dalla sua storia che decide di aiutarla con la realizzazione dell’orfanotrofio, una struttura ecosostenibile capace di educare e offrire vitto e alloggio ai bambini orfani di genitori vittime di AIDS.
Si attiva subito lanciando una prima campagna di raccolta fondi con la quale ricava settecento euro che servono per costruire le prime cupole a basso costo, mattoncino su mattoncino, fornendo ai bambini i primi alloggi e una classe con lavagna e computer.
Nasce così il Korando Educational Center.
Ma servono più fondi per completare il progetto, perciò il giovane tedesco dal cuore grande fonda Cheap Impact, un’organizzazione umanitaria per finanziare questo centro educativo che strizza l’occhio all’ambiente.
L’orfanotrofio s’ispira a un progetto di Steve Areen in Thailandia e si compone di strutture a quattro cupole, costruite da otto volontari alla volta, che contengono camere, bagni e una zona centrale usata come soggiorno e area sociale.
L’acqua è riscaldata tramite pannelli fotovoltaici che alimentano anche il sistema d’illuminazione a led. Le acque grigie dei bagni e della cucina irrigano il bosco e grandi lucernari favoriscono la ventilazione e un’ottima illuminazione naturale. Si prevede inoltre di costruire un digestore di biogas per trasformare il letame delle mucche e dei maiali in combustibile per cucinare.
I bambini e i ragazzi ospitati oggi nel Korando Educational Center sono 205 e tutti frequentano la scuola, fra loro vi sono anche piccoli maltrattati e abusati dai loro parenti ai quali il centro offre un rifugio sicuro.
Dice Torsten: “Abbiamo dato al centro una struttura unica. Lo scopo è attirare l’attenzione del mondo e ricevere supporto per rendere questo spazio sempre più ecosostenibile e farlo crescere per ospitare sempre più bambini vittime di violenze”.
Nel sud della Svezia, non lontano dal lago Vättern, in un contesto tipicamente agricolo e caratterizzato da strutture rurali rosse con persiane bianche, sorge la “Uppgrenna Naturhus”, ovvero “casa Natura”.
Costruire un’architettura efficiente ed accessibile, con spazi per la riflessione e l’apprendimento, in cui si possa influenzare il comportamento dei residenti verso un atteggiamento più affine ai concetti sostenibili e di valorizzazione del paesaggio, questi sono i presupposti che hanno portato alla realizzazione della “Uppgrenna Naturhus”.
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Il progetto di “Casa Natura”, di Tailor Made Arkitekter, conferisce una nuova connotazione a questo luogo tipicamente rurale: dove prima un vecchio fienile rosso veniva utilizzato per il deposito dei macchinari agricoli, sorge un nuovo edificio, adibito a conferenze, seminari, ristorante e spa.
Il progetto si ispira al concetto architettonico locale “Naturhus” sostenuto sin dal 1970 da Bengt Warne. Warne era, infatti, convinto che vivere in una serra potesse esprimere la quarta dimensione dell’architettura, dove il tempo fosse scandito dai flussi infiniti del sole, della pioggia, del vento e del suolo, in cui l’architettura venisse influenzata dall’ambiente e da esso trovasse giovamento.
La “casa Natura” si compone di tre parti: due più prettamente architettoniche costituite da un edificio isolato e da una serra che si estende verso l’esterno con delle terrazze protette, ed una terza impiantistica per il riciclaggio delle acque reflue.
Oltre 200 metri quadrati, dei 520 metri quadrati totali, è occupato dalla serra, che si articola in ampie terrazze che si aprono verso il lago Vättern, offrendo un contatto diretto con l’ambiente naturale. La serra, oltre a costituire il cuore della casa, permette di preriscaldare l’aria necessaria per la ventilazione della casa e offre la possibilità di coltivare piante che necessitano di un clima meno aspro.
All’interno è possibile pranzare, le sale riunioni occupano un soppalco di legno sotto il tetto di vetro spiovente, una seconda terrazza inferiore è circondato da piantine, mentre una sala per trattamenti benessere e una camera degli ospiti si trovano nella base di legno della struttura, che è parzialmente affondata in un pendio erboso.
Inoltre, si è ricercato di recuperare i nutrienti provenienti dalle acque reflue (azoto e fosforo), valutando i parametri qualitativi dell’acqua. Grazie a questo, infatti, la serra permette di creare una rete locale chiusa di riciclo dei rifiuti delle acque reflue, cosicché non si debba richiedere l’allacciamento alla rete fognaria comunale.
La ricerca di creare una struttura autosufficiente è ulteriormente incentivata dal fatto che alcuni dei prodotti serviti nell’area ristoro siano coltivati direttamente nella serra: grazie allo sfruttamento delle sostanze nutritive dei liquami prodotti dalla struttura stessa. Si crea, così, un sistema che genera cibo e calore, piuttosto che consumarlo.
L’esterno ispirato alle tradizionali fienili svedesi: porticati semplici, persiane bianche e muri rivestiti con pannelli rossi in legno, ma qui, il filo continuo si spezza e la facciata assume dinamicità intervallandosi tra superfici opache e vetrate, in modo da ridurre la dispersione del calore quando la casa non viene utilizzata.
Vivere in una serra incoraggia uno stile di vita sostenibile e non tossico e chiarisce il perché non si debba emettere sostanze inquinanti nell’ambiente, preferendo la trasformazione dei prodotti e delle risorse in base alle proprie necessità.
Il progetto nasce con l’intento di realizzare una casa autosufficiente che produca cibo, invece di rifiuti. Una case che genera energia, invece di solo consumo e, in definitiva, spazi che inducano alla riflessione e all’apprendimento di un comportamento più affine al contesto in cui un determinato progetto di colloca.
La crescente attenzione alla sostenibilità in campo architettonico negli ultimi anni ha avvicinato i progettisti a materiali e tecnologie rispettose dell’ambiente. In quest’ottica, il legno ha subito una riscoperta come materiale da costruzione sostenibile nonché strutturalmente molto valido ed esteticamente gradevole. È stato stimato che ogni metro cubo di legno utilizzato in sostituzione di un altro materiale strutturale permette di ridurre le emissioni di anidride carbonica in atmosfera di un valore medio di circa 1,1 t.
Sposando la filosofia della sostenibilità, Marlegno ha brevettato TAVEGO®, un sistema costruttivo in legno che prevede elementi orizzontali e verticali (solai e pareti) costituiti da tavole in legno sovrapposte ed unite tra loro senza utilizzare collanti sintetici, ma solo connessioni meccaniche lignee o d’acciaio.
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I punti di forza di questo sistema strutturale sono tanti. Ne analizziamo i principali, legati sia all’ambiente, sia alle caratteristiche strutturali che funzionali del prodotto.
1. La materia prima è locale e certificata PEFC
Il legno utilizzato per le pareti ed il solaio che costituiscono il sistema, proviene unicamente da foreste italiane certificate PEFC. Il PEFC è il “Programme for the Endorsement of Forest Certification”, cioè un programma che sostiene la certificazione delle foreste ed è il più diffuso al mondo. Il programma garantisce che i legnami provengano esclusivamente da foreste gestite in maniera legale e sostenibile e non da tagli illegali o da interventi irresponsabili in grado di impoverire e addirittura distruggere le risorse forestali).
Le foreste da cui deriva il legno impiegato per il sistema strutturale rientrano tutte all’interno di un raggio di 220 km. Questo, oltre a favorire la filiera economica locale, consente di ridurre i consumi energetici legati al trasporto ed i relativi impatti sull’ambiente.
2. L’assenza di collanti
I collanti non fanno parte di questo sistema strutturale, tenuto insieme da connessioni meccaniche esclusivamente lignee e metalliche. L’assenza di collanti ha un triplice vantaggio:
– riduce l’utilizzo di collanti chimici derivati dal petrolio;
– evita l’impiego di presse molto dispendiose dal punto di vista energetico e necessarie per l’attivazione dei collanti;
– rende gli ambienti in cui il sistema è installato, molto più salubri.
3. Ingombri minimi
Il sistema strutturale in legno TAVEGO® non necessita di grosse sezioni per essere stabile. Bastano pochi centimetri di tavole unite tra loro per assicurare la necessaria resistenza strutturale. La bellezza del materiale naturale lasciato a vista consente di risparmiare centimetri (spesso preziosi) di rifiniture.
4. Il ciclo di vita
Il sistema è sostenibile durante tutto il suo ciclo di vita, non solo in fase di produzione ed utilizzo. Infatti può essere sia riutilizzato mantenendo intatti i pannelli, sia smontato ed i singoli pannelli che compongono il pacchetto utilizzati singolarmente, sia smaltito in una centrale a biomassa, dove contribuirà alla produzione di energia pulita.
Gli ementi principali del sistema costruttivo TAVEGO® sono una parete portante ed un solaio prefabbricato, entrambi prodotti esclusivamente sfruttando connessioni meccaniche.
La parete portante in legno di abete rosso e bianco, è prodotta in quattro diverse tipologie, divisibili in due principali categorie: le pareti costituite da pannelli verticali (Cross-) e quelle costituite da un nucleo verticale (Stack-).
Del primo tipo sono prodotte Cross-D e Cross-S, rispettivamente assemblate con tasselli in legno di faggio e viti in acciaio inox amagnetiche, entrambi con spessore minimo di 120 mm. Nel secondo tipo rientrano Stack-W e Stack-G, entrambe costituite da un nucleo ligneo verticale, l’una rivestita con perlinato, l’altra con fibrogesso.
I solai prefabbricati TAVEGO® sono costituiti da tavole in legno affiancate tra loro. Anche il solaio, come le pareti, è assemblato unicamente con connessioni meccaniche (viti in acciaio inox autenitico), senza collanti. Le dimensioni dell’elemento costruttivo non sono standard e variano per adattarsi alle esigenze dell’utente. Sono disponibili diversi profili: classico, smussato, scanalato o alternato.
A Hobart, in Tasmania, due giovani progettisti hanno compiuto il loro piccolo miracolo, trasformando un vecchio fienile in un’accogliente dimora. Alex Nielsen e Liz Walsh, dopo gli studi presso l’Università della Tasmania in Progettazione Ambientale e Architettura e aver viaggiato in Europa e Marocco per formarsi come architetti, hanno deciso di iniziare in questa impresa. Sono rientrati in patria e, assunti presso famosi studi di architettura a Hobart (Liz è a Cumulus Studio, Alex al Circa Morris Nunn Architects ) hanno coltivato il loro personale sogno: ristrutturare un vecchio edificio e tramutarlo nella loro casa.
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Liz e Alex hanno acquistato il fienile già l’anno dopo la laurea. La sfida era rendere funzionale alla vita di una giovane coppia un edificio vernacolare di 9×5 metri, nato grazie all’utilizzo di materiali locali e tecniche che sono state tramandate di generazione in generazione.
L’esperienza vissuta all’estero ha permesso ai due architetti di apprezzare lo stile di vita di città come Copenhagen e Cracovia, che hanno puntato sulla valorizzazione delle case in città e della mobilità pedonale. Tornando a Horbart, sulla strada che percorrevano ogni mattina, si sono accorti della presenza dell’edificio e hanno cominciato a fantasticare su come sarebbe potuto essere dopo il loro intervento.
Dopo numerosi schizzi e tanti pensieri, hanno fatto un’offerta, riuscendo a ottenere il piccolo fabbricato nel 2012 e ad iniziare i lavori di riqualificazione all’inizio del 2013.
A dispetto delle loro previsioni, il fienile in arenaria era in buone condizioni strutturali, pur essendo risalente al 1829. La destinazione era sempre rimasta ricovero animali, cristallizzata negli oggetti e negli spazi per anni. Nei 62mq a disposizione, sono stati sapientemente riutilizzati la mangiatoia dei cavalli, lasciata in una posizione baricentrica, dove era posizionata in origine, e trasformata in lavatoio per il bagno, ovviamente dotato di tutti i collegamenti idraulici. Internamente il tetto è stato conservato, mantenendo la suddivisione ritmica dei travetti, mentre all’esterno è stato predisposto un manto dichiaratamente a contrasto. La porta dell’ingresso principale è originale, mentre le finestre sono state sostituite con infissi ad unica anta.
Il vero fascino dell’edificio sta in questi dettagli, nella ruvida percezione del suo passato valorizzato dagli inserti progettati da Liz e Alex.
Dal punto di vista finanziario, il prestito concesso dalla banca consentiva solo la realizzazione dei lavori a piano terra, mentre non dava garanzie per il completamento del soppalco, il granaio, con un tetto spiovente a 45°. Per questo, dopo aver ultimato i primi lavori, la coppia si è trasferita nel fienile, a fine 2013, procedendo un po’ più a rilento con il piano superiore a soppalco, in cui erano previsti la camera da letto e studio.
Il progetto, ora completamente realizzato, nasce dalla passione di due giovani talenti (sotto i 30 anni) che hanno creduto nel loro sogno e, non senza difficoltà, hanno messo a frutto le loro capacità, costruendo un nido per il loro futuro. La loro casa.
Il progetto è stato nominato per il premio dell’Australian Institute of Architects, nella categoria “patrimonio e piccoli progetti”.
Il progetto e la loro storia ti piace? Coraggio e fiducia nel futuro!
30/10/2015 – Solo il 30% dei professionisti ha un sito web e meno della metà (13,2%) lo utilizza per promuovere la propria attività. La percentuale scende se si analizzano solo le professioni tecniche (ingegneri, architetti, geometri, periti, ecc): solo il 10,7% utilizza internet per farsi pubblicità.
Il dato emerge dal Rapporto sulle libere professioni, basato su un’indagine condotta del Censis su un campione di professionisti italiani di tutte le aree iscritti alle Casse di previdenza aderenti all’Adepp (l’associazione che riunisce le casse di previdenza dei professionisti italiani), presentato lo scorso 27 ottobre, presso l’Auditorium della Cassa di previdenza dei geometri, a Roma.
All’incontro erano presenti il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, la sottosegretaria allo Sviluppo economico, Simona Vicari, il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, il presidente di Adepp, Andrea Camporese, e, in collegamento..
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30/10/2015 – I premi di cubatura riconosciuti per la riqualificazione energetica degli edifici si applicano anche alle nuove costruzioni.
Lo ha deciso la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano, che ha proposto l’introduzione di un articolo aggiuntivo nella Legge urbanistica provinciale (LP 13/1997).
A essere finito al centro di dubbi e polemiche è stato l’articolo 127 della Legge urbanistica provinciale, modificato dopo il 2010 per attuare la Direttiva 2010/31/Ue sulla prestazione energetica in edilizia e la Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
L’articolo promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici tramite misure di semplificazione amministrativa, possibilità edificatorie aggiuntive e snellimento delle procedure per le modifiche della destinazione d’uso. A questo scopo è consentito l’ampliamento degli edifici fino..
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30/10/2015 – Scatta dal primo novembre l’obbligo di ricorrere agli appalti centralizzati nei comuni non capoluogo.
Lo prevedono le norme sulla Spending Review, più volte prorogate, che hanno modificato il Codice Appalti.
Come segnalato dall’Associazione dei comuni (Anci) durante l’assemblea annuale al Lingotto di Torino, la misura, pensata per ridurre la spesa degli Enti locali, potrebbe creare degli intoppi perché alcune disposizioni si sovrappongono ad alcune novità contenute nel disegno di Legge di Stabilità per il 2016.
Dalla prossima settimana, i comuni non capoluogo di provincia procederanno all’acquisizione di lavori, beni e servizi nell’ambito delle unioni dei comuni o costituendo un apposito accordo consortile e ricorrendo ad un soggetto aggregatore o alle province.
In alternativa, i comuni potranno acquisire beni e servizi attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da..
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30/10/2015 – Un miliardo di euro per l’innovazione digitale nelle scuole di cui 140 milioni per rendere gli ambienti (aule, biblioteche e zone comuni) più adatti allo sviluppo delle nuove tecnologie.
Questo lo stanziamento p…
28/10/2015 – Rigenerazione e riuso del patrimonio edilizio esistente, un piano per le periferie e lotta all’abusivismo edilizio, facendo salvi i permessi già rilasciati.
Sono queste le maggiori novità contenute nel di…
Numi, la prima collezione di ceramiche disegnata da Konstantin Grcic per Mutina 30/10/2015 – Numi segna l’inizio della collaborazione di Mutina con il designer tedesco Konstantin Grcic. Grcic si trova per la prima volta a misurarsi con la ma…
Le nuove soluzioni di rubinetteria con tecnologia integrata30/10/2015 – Nel pieno del suo cinquantesimo anno di attività, Remer Rubinetterie ha presentato al Cersaie le Collezioni di punta della sua offerta di rubinetteria con particol…
Ethimo a Orticolario, Water Design, Expo Milano 201530/10/2015 – Tavoli, sedie, poltroncine, chaise longue, ombrelloni, lampade per esterni e molto altro ancora. Questi gli elementi che compongono anno dopo anno le collezioni Ethimo. Soluzioni per…
yps: linee scultoree per il tavolo in legno naturale30/10/2015 – TEAM 7 partecipa alla 23esima edizione del grandesignEtico International Award, il premio ideato dall’Associazione culturale Plana che seleziona i prodotti più prestigio…
E929 Burn Control System by Piazzetta
Le stufe a legna della collezione E929 Burn Control System di Piazzetta sono dotate di focolare ermetico e gestione elettronica dell’aria comburente, riscaldano fino a 215 m3. Della collezione fanno parte modelli diversi per dimensione ed estetica, dalle forme classiche a quelle più moderne.
Il Focolare Ermetico BCS garantisce performance elevate e ridotte emissioni. La stufa è infatti completamente stagna e l’aria comburente è prelevata direttamente dall’esterno, evitando così di consumare l’ossigeno all’interno dell’abitazione, ideale anche per le case passive.
Grazie alla Gestione Elettronica dell’ingresso dell’aria… Leggi l’articolo
Magiche atmosfere, mondi incantati e surreali
30/10/2015 – Il Natale iittala 2015 è rappresentato dalla fantasia di Klaus Haapaniemi. Ricco e misterioso, il decoro è tipico della visione del mondo di questo artista talentuoso. La stagione natalizia porta nuove aggiunte alla collezione Tanssi di Haapaniemi, così come ai classici in rosso.
“Dal mio punto di vista, il Natale nella società contemporanea rappresenta l’evasione dalla routine quotidiana e da uno stile di vita frenetico. L’aspetto magnifico del Natale è l’atmosfera che si crea risvegliando il bambino che c’è in noi. A Natale, riuscire a stimolare la fantasia significa condurre l’animo in mondi incantati… Leggi l’articolo
Prime, una nuova interpretazione del gres porcellanato da Ceramiche Keope30/10/2015 – Ceramiche Keope lancia Prime, la nuova collezione di pavimenti in grés porcellanato che reinterpreta in chiave unica il fascino delle essenze naturali.
E…