Nya Nordiska presenta la nuova collezione

Le potenzialità delle fibre polimeriche, la naturalezza del lino e della lana

28/10/2015 – Nya Nordiska si concentra sullo sviluppo della collezione Core Classics creando un benchmark in termini di “funzionalità”. Con la sua collezione Autunno 2015/2016 l’editore di tessuti crea nuovi ambiti di applicazione in architettura introducendo 12 innovazioni tessili: grazie allo sfruttamento delle opportunità offerte dalle fibre polimeriche i nuovi sviluppi hanno un effetto di controllo climatico, di assorbimento del suono, antimicrobico, di smorzamento della luce, idrorepellente e di difficile infiammabilità. 

Grazie alle sue competenze in termini di design e di materiali, Nya Nordiska ha sviluppato le proprietà… Leggi l’articolo

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Autocostruzione di una scuola in Cambogia

La scuola secondaria situata nel villaggio di Roong in Cambogia, realizzata per merito di Architetti senza Frontiere (ASF Italia Onlus), ha meritato la medaglia d’argento del Premio Internazionale Architettura Sostenibile 2015, ideato e promosso dall’azienda Fassa Bortolo insieme al Dipartimento di Architettura dall’Università di Ferrara. Il contesto in cui sorge il progetto è quello di un villaggio povero nella provincia di Takeo, a 50km a sud di Phnom Penh, la capitale della Cambogia. Si tratta di un’area che vive una forte trasformazione economica e che vede un massiccio spostamento della popolazione nei nuovi poli industriali dislocati nelle campagne. In questa zona, l’associazione onlus Missione Possibile, aveva già realizzato una scuola primaria, per cui nel 2012 affida ad Architetti Senza Frontiere la missione di progettare una scuola secondaria.

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Il team di architetti concepisce allora un progetto che si basa su principi ecosostenibili, utilizza materiali e tecniche costruttive locali e impiega manodopera non specializzata, secondo la filosofia dell’autocostruzione in architettura.

IL PROGETTO DELLA SCUOLA DI ROONG

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Il progetto prevede una prima fase (ultimata), in cui si realizzano sei aule e due uffici, e una seconda dove saranno costruiti due laboratori, alloggi e servizi per insegnanti e volontari.

Da un punto di vista tipologico, l’edificio di presenta come un unico corpo in linea di dimensioni 62,8m x 10,2m. Da un lato si sviluppano le aule e dall’altro un lungo corridoio porticato funge da spazio di distribuzione ma non solo. Infatti, essendo ampio 3m e alto 5m, il corridoio si caratterizza luogo di condivisione e socializzazione, in un’ottica di trasformazione delle classiche gerarchie spaziali dell’edilizia scolastica, secondo le indicazioni della pedagogia moderna. Inoltre, non potendo sfruttare il cortile esterno durante i giorni di pioggia o di caldo torrido, il porticato diventa il luogo per l’incontro e il gioco.

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Nuove connessioni spaziali

Gli architetti ripensano il rapporto tra aule e corridoio non solo a livello planimetrico ma anche spaziale. Le pareti delle classi vengono smaterializzate  attraverso l’introduzione di grandi pannellature fisse in bambù. Ogni pannello, di dimensioni 1,7m x 3,6m, si compone di una serie di canne di bambù, a ritmo variabile. I culmi, infatti, sono più vicini tra loro ad altezza occhi rispetto alla posizione da seduto, così da evitare distrazioni visive.

Anche il rapporto tra portico e cortile viene progettato con un’idea ben precisa. L’intento è avere un diaframma permeabile con andamento variabile, che consenta una percezione visiva maggiore nella zona prospiciente le aree comuni, ovvero due piazze aperte che interrompono la successione delle aule. Si tratta di una sequenza di setti murari con un passo strutturale costante pari a 2,3m.

Il portico con le sue aperture e il diaframma di bambù sono anche gli elementi che maggiormente caratterizzano l’estetica dell’intero organismo.

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I materiali e le tecniche

I materiali scelti sono per il 75% locali, mentre l’uso di cemento e ferro è relegato solo alle fondazioni. Terra cruda e bambù sono utilizzati secondo tecnologie costruttive industrializzate, al fine di poter adoperare manodopera non specializzata e ottenere una maggiore economicità di tempo e di risorse.

I mattoni sono, infatti, facilmente replicabili; attraverso una cassaforma in ferro è possibile realizzarne 16 di dimensioni 30x15x10 cm, con un solo getto. I blocchi sono allettati con malta cementizia e irrigiditi  da ferri di 8 mm connessi alle fondazioni. Queste ultime presentano una maglia di strisce di bambù al posto della rete elettrosaldata, annegata all’interno del massetto e appoggiata su un foglio di poliuretano che la separa dal suolo.

La copertura è costituita da una struttura portante con travi di bambù, lunghe circa 11 metri, su cui poggia una lastra ondulata in fibrocemento spessa 12 mm. All’interno, il tetto presenta un rivestimento di foglie di palma intrecciate. Le 28 travi poggiano su tre punti con luce variabile (6,6m per le aule e 3,3m per il corridoio). Ogni trave è formata da tre culmi di bambù, connessi tra loro con barre filettate. Le travi si collegano con quelle di bordo tramite un sistema di selle in ferro.

Per quanto riguarda gli intonaci, all’interno si sceglie un intonaco di calce, mentre per l’esterno si opta per un intonaco addizionato con cemento e pigmenti colorati per aumentare la capacità di resistenza all’effetto della pioggia battente.

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Ventilazione e comfort termico

La ventilazione naturale verticale è favorita dall’altezza di colmo di 5m, che permette la fuoriuscita dell’aria calda; mentre la ventilazione orizzontale è garantita dai diaframmi permeabili in bambù. Il corridoio/portico rappresenta una zona di filtro microclimatico; i setti del portico, infatti, proteggono le aule dal sole e dalla pioggia, anche se potrebbero crearsi dei piccoli problemi in caso di piogge di stravento.

Per quanto riguarda il comfort termico, il tetto presenta un’unica grande falda orientata a nord per diminuire l’angolo di incidenza dei raggi del sole.

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La realizzazione della scuola è costata circa 64.000 euro, compresi servizi igienici e pozzo. Alla costruzione hanno partecipato a turno diverse squadre di operai non specializzati, che hanno sfruttato il cantiere come una possibilità per apprendere l’uso dei materiali locali e sperimentare nuove tecniche costruttive.

Consegnare una scuola è un regalo per tutta la comunità, ma insegnare a costruirla è un dono anche per le comunità future.

Questo è uno dei tanti aspetti della pratica dell’autocostruzione.

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‘Premio Sterminata Bellezza’, al via la seconda edizione

27/10/2015 – Al via la seconda edizione del “Premio Sterminata Bellezza”, il riconoscimento organizzato da Legambiente, dedicato a tutti coloro che hanno realizzato progetti capaci di ridefinire la qualità dei contesti ambientali, sociali ed economici dei territori di appartenenza, generando benessere e accrescimento culturale, occupazione, tutela dei beni comuni, solidarietà.
 
Patrimonio ambientale e culturale: il bando
L’obiettivo del Premio è far conoscere e valorizzare le idee e le esperienze che già producono nuova bellezza, per valorizzarne i processi che hanno reso possibile questo percorso di qualità e renderli riproducibili e condivisibili in altre realtà.
 
Il bando è articolato in tre sezioni (La bellezza dei gesti, dei luoghi, degli oggetti) che rappresentano tre ambiti, di solito trasversali ed integrati, di interpretazione della bellezza, che serviranno a intercettare idee originali e innovative..
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Sense, il nuovo interruttore dalle linee sinuose e lineari

Sostenibilità e tecnologia touch per l’ultimo nato in casa Vitrum

27/10/2015 – Vitrum, azienda leader nel campo dell’eco-domotica semplificata e delle nuove tecnologie per la casa, presenta questo 2015 l’ultimo nato in famiglia: Sense.

Sense è il nuovissimo interruttore della casa italiana, un piccolo gioiello di design che coniuga materiali innovativi, concept avveniristico e l’avanguardia della tecnologia touch, che si andrà ad affiancare alle classiche collection di comandi Glass, Stone e Tech.

Sinuoso e lineare, unisce in un mix perfetto ergonomia e sostenibilità.
 
Lo studio e l’attenzione per i materiali innovativi, dal Cristalplant® al Fenix® e l’Hi-Macs®, ha permesso di… Leggi l’articolo

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Un ‘puzzle fai-da-te’ per creare un radiatore infinito

add-On, il sistema modulare Tubes firmato Satyendra Pakhalé

27/10/2015 – “In architettura i radiatori si presentano come componenti tecnici e, come tali, sono per lo più trascurati sotto il profilo estetico, nonostante siano tra i prodotti più importanti nell’ambito dell’impianto architettonico. Così, la prima idea che mi è venuta in mente è stata di creare un radiatore dalla superficie decisamente ampia per un maggior apporto di calore. Inoltre, volevo creare un radiatore che avesse la personalità di un oggetto e che si inserisse nell’arredamento come una presenza eloquente pur in una veste discreta. Ho ideato un sistema basato su un modulo sviluppato in due dimensioni grazie a quattro lati… Leggi l’articolo

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Pietre antiche e naturali ispirano Casalgrande Padana

Pietre di Paragone, la nuova collezione in grès porcellanato

27/10/2015 – L’unicità delle pietre come ideale punto di riferimento, l’identità esclusiva di ogni blocco lapideo come fonte di ispirazione, i cromatismi e le immagini irripetibili di ogni lastra come strumento progettuale e compositivo: vengono dal vecchio continente le tracce concettuali e le suggestioni di Pietre di Paragone, la collezione di grès porcellanato che rimanda a territori naturali e poco urbanizzati, a materie uniche che portano in sè le tracce di una memoria antica, di una storia impossibile da riscrivere, ?ma che è indispensabile tramandare e riattualizzare in chiave contemporanea.
 
Oggi con Pietre di Paragone lo sguardo… Leggi l’articolo

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Progetto di recupero di un casino di caccia

Arfanta è una frazione del comune di Tarzo in provincia di Treviso costituita da uno sparuto numero di case dominate dal campanile della chiesa parrocchiale e abbracciate dalle colline circostanti. Nel XVII secolo una nobile famiglia veneziana fa edificare in questo luogo sperduto Casa Crotta probabilmente destinata a essere un casino di caccia. Negli anni lo stabile è stato dimenticato e abbandonato, ma grazie al progetto dell’architetto Massimo Galeotti è stato possibile salvare l’edificio e trasformarlo in casa d’abitazione inserita nel circuito regionale delle ville venete.

CASERA GIANIN: IL RECUPERO DI UN CASINO PER PASTORI

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IL PROGETTO DEL RECUPERO DEL CASINO DI CACCIA

Casa Crotta è costituita da due volumi: un parallelepipedo con copertura a doppia falda costituisce il nucleo originario affacciato sulla via principale del paese, mentre sul retro è collocato un piccolo stabile aggiunto in epoche passate. Al fine di razionalizzare gli spazi dell’ex casino di caccia e renderli vivibili senza snaturare i caratteri distintivi della costruzione sono state create due unità abitative separate: una si dispone su tre livelli e occupa il corpo di fabbrica principale, l’altra è accolta nel volume più piccolo e si sviluppa su due livelli.

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Se dall’esterno nulla appare modificato, gli ambienti interni si caratterizzano per un utilizzo di pochi e riconoscibili elementi compositivi al fine di ricordare e sottolineare che questo era un semplice casino di caccia utilizzato pochi giorni all’anno e dall’aspetto spartano. I pavimenti della zona giorno sono quelli originali in cotto e i gradini delle scale principali sono in pietra, mentre per le camere da letto si è preferito utilizzare il legno non trattato. Le spesse pareti in sasso sono state lasciate a vista in alcuni punti, mentre in altri sono state intonacate di bianco. Inoltre, tutti i materiali in pietra e terracotta recuperati durante il cantiere sono stati ripuliti e riposizionati all’interno dell’abitazione.

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Efficienza energetica, poco chiari i nuovi obblighi sui contatori

26/10/2015 – Rendere più chiari i nuovi obblighi di installazione dei contatori elettrici e del gas, spiegando chi deve sostenere i costi per la loro installazione.
 
Sono alcune delle richieste avanzate dalla Commissione Attività produttive della Camera, che ha dato parere favorevole alla bozza di decreto che integrerà il D.lgs. 102/2014, con cui è stata recepita la Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica.
 

Efficienza energetica, perché il decreto integrativo

Il decreto integrativo, lo ricordiamo, è la risposta alla procedura di infrazione avviata nei confronti dell’Italia per l’incompleto recepimento della direttiva 2012/27/UE.
 
Come richiesto da Bruxelles, il decreto introduce la definizione di aggregatore, cioè un fornitore di servizi su richiesta che accorpa una pluralità di carichi utente di breve durata per venderli o metterli all’asta in mercati organizzati..
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