Il Musée d’Art Moderne di Parigi presenta The Island

L’installazione firmata dal collettivo DIS con Dornbracht e Mike Meiré

14/10/2015 – Quando The Island ( KEN ) è stato recentemente presentato al New Museum di New York, ha attirato molta attenzione su di sè. L’installazione è un’opera ibrida che unisce cucina e bagno, ed è stata creata dal collettivo artistico, con base a NY, DIS, in collaborazione con Dornbracht e progettata con Mike Meiré. 

Durante la triennale, l’installazione è diventata un luogo di incontri e performance. E’ arrivata anche in Europa: per la prima volta, dal 9 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016, The Island ( KEN ) sarà in mostra all’ARC, lo spazio sperimentale del Musée d’Art Moderne di Parigi,… Leggi l’articolo

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Il Musée d’Art Moderne di Parigi presenta The Island

L’installazione firmata dal collettivo DIS con Dornbracht e Mike Meiré

14/10/2015 – Quando The Island ( KEN ) è stato recentemente presentato al New Museum di New York, ha attirato molta attenzione su di sè. L’installazione è un’opera ibrida che unisce cucina e bagno, ed è stata creata dal collettivo artistico, con base a NY, DIS, in collaborazione con Dornbracht e progettata con Mike Meiré. 

Durante la triennale, l’installazione è diventata un luogo di incontri e performance. E’ arrivata anche in Europa: per la prima volta, dal 9 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016, The Island ( KEN ) sarà in mostra all’ARC, lo spazio sperimentale del Musée d’Art Moderne di Parigi,… Leggi l’articolo

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ADI Ceramics Design Award per Cordivari

Premiato il termoarredo Sfere, design by Simone Micheli

14/10/2015 – Il radiatore Sfere (Design Simone Micheli) ha conquistato l’ADI Ceramics Design Award, premio organizzato da ADI Associazione Disegno industriale in collaborazione con CERSAIE, nell’ambito delle attività culturali del programma Costruire Abitare Pensare, al fine di valorizzare i prodotti più innovativi del comparto dell’arredobagno e delle ceramiche in Italia. 

Una commissione di esperti, formata da Carlo Branzaglia (Presidente ADI Delegazione Emilia Romagna), Oscar G. Colli (Co‐fondatore e già Direttore della rivista Il Bagno oggi e domani) e Silvia Stanzani (designer), ha selezionato i prodotti in grado di coniugare al meglio… Leggi l’articolo

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Un seme rivestito in laminato zinco-titanio

Zintek per l’UniCredit Pavilion firmato De Lucchi

14/10/2015 – Non un semplice edificio, ma un “luogo aperto” di impronta naturalistica per la città di Milano: è questa l’ispirazione che ha mosso lo studio aMDL Arch. Michele De Lucchi nella realizzazione dell’UniCredit Pavilion di piazza Gae Aulenti.

 
Si tratta di un progetto esemplare non solo per le sue qualità architettoniche, ma anche per l’elevato grado di sostenibilità ambientale raggiunto, grazie a una progettazione concentrata sulla performance energetica, sull’uso delle risorse e sulla scelta dei materiali.
Tra questi il laminato in zinco-titanio zintek® prodotto da Zintek di Porto Marghera, scelto per… Leggi l’articolo

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Un seme rivestito in laminato zinco-titanio

Zintek per l’UniCredit Pavilion firmato De Lucchi

14/10/2015 – Non un semplice edificio, ma un “luogo aperto” di impronta naturalistica per la città di Milano: è questa l’ispirazione che ha mosso lo studio aMDL Arch. Michele De Lucchi nella realizzazione dell’UniCredit Pavilion di piazza Gae Aulenti.

 
Si tratta di un progetto esemplare non solo per le sue qualità architettoniche, ma anche per l’elevato grado di sostenibilità ambientale raggiunto, grazie a una progettazione concentrata sulla performance energetica, sull’uso delle risorse e sulla scelta dei materiali.
Tra questi il laminato in zinco-titanio zintek® prodotto da Zintek di Porto Marghera, scelto per… Leggi l’articolo

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Un seme rivestito in laminato zinco-titanio

Zintek per l’UniCredit Pavilion firmato De Lucchi

14/10/2015 – Non un semplice edificio, ma un “luogo aperto” di impronta naturalistica per la città di Milano: è questa l’ispirazione che ha mosso lo studio aMDL Arch. Michele De Lucchi nella realizzazione dell’UniCredit Pavilion di piazza Gae Aulenti.

 
Si tratta di un progetto esemplare non solo per le sue qualità architettoniche, ma anche per l’elevato grado di sostenibilità ambientale raggiunto, grazie a una progettazione concentrata sulla performance energetica, sull’uso delle risorse e sulla scelta dei materiali.
Tra questi il laminato in zinco-titanio zintek® prodotto da Zintek di Porto Marghera, scelto per… Leggi l’articolo

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Imbottiti vs sedute in polietilene

Le proposte B–LINE per indoor e outdoor

14/10/2015 – Dovessimo dividere le sedute soltanto in due categorie probabilmente la prima cosa che ci verrebbe in mente sarebbe LISCE e IMBOTTITE.
 
B–LINE da una parte ci mette GEMMA, ICON, PARK e WOOPY con le loro superfici liscie in polietilene o in metallo, che sanno di ghiaccioli alla menta e sorbetti al limone sotto il sole rovente, ricordi di un’estate appena finita; dall’altra ci stanno BOOMERANG, MULTICHAIR e i nostri grandi pouf ESA e CROSSED, morbidi, dalle forme sexy ed eleganti che appagano la voglia di tepore in questo primissimo scorcio di autunno.

 
Gli imbottiti B–LINE sono un mix di tecnologia costruttiva tipicamente italiana, poliuretani… Leggi l’articolo

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Un seme di legno e laminato zinco-titanio

L’UniCredit Pavilion in piazza Gae Aulenti a Milano. Un progetto firmato Michele De Lucchi

14/10/2015 – Non un semplice edificio, ma un “luogo aperto” di impronta naturalistica per la città di Milano: è questa l’idea che ha ispirato lo studio aMDL Arch. Michele De Lucchi nella progettazione dell’UniCredit Pavilion di piazza Gae Aulenti. Un “seme” di legno e laminato zinco-titanio piantato a luglio scorso nel nuovo centro di Milano.
 
Si tratta di un progetto esemplare, non solo per il disegno architettonico, ma anche per l’elevato grado di sostenibilità ambientale raggiunto – di cui ne è prova l’ottenimento della certificazione LEED GOLD® – grazie a una progettazione concentrata sulla performance… Leggi l’articolo

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Partite Iva, allo studio minimi senza limiti d’età

13/10/2015 – Partite Iva tassate al 5% nei primi cinque anni di attività e agevolazioni per redditi fino a 30 mila euro senza limiti d’età. Potrebbero essere queste le linee guida per la riforma a vantaggio dei liberi professionisti, che dovrebbe trovare spazio nella legge di stabilità da approvare entro la fine dell’anno.
 
Nuova riforma delle Partite Iva
Come riportato da Emiliana Alessandrucci, presidente del Coordinamento nazionale delle libere professioni (Colap), nei giorni scorsi il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Luigi Casero, ha affermato che i professionisti rappresentano uno dei punti di forza del Paese.
 
Il viceministro ha infatti annunciato che si sta studiando la possibilità di introdurre nella legge di Stabilità l’aliquota agevolata al 5% per i primi 5 anni di attività. La tassazione dovrebbe poi salire al 15%. Per quanto riguarda il reddito massimo per poter usufruire delle agevolazioni,..
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Horizon 2020: in arrivo i bandi per costruzioni energeticamente efficienti

13/10/2015 – Riqualificazione energetica degli edifici esistenti, realizzazione e diffusione di edifici ad energia quasi zero, attivazione di sistemi efficienti di gestione dell’energia e qualificazione di personale nel settore energetico.
 
Questi i principali temi dedicati all’edilizia dal programma di finanziamento Horizon 2020 per il biennio 2016-17, che la Commissione Europea ha reso noti in vista della pubblicazione dei bandi; l’obiettivo è far conoscere in anticipo ai potenziali partecipanti i tratti principali del programma di lavoro.

I bandi si rivolgono ad aziende, Piccole e medie imprese, associazioni, enti pubblici, organizzazioni, università e centri ricerca per progetti relativi ad edifici pubblici e privati, residenziali e non residenziali. 
Horizon 2020: edifici ad alta efficienza energetica
La Commissione europea ha dedicato particolare attenzione agli edifici, esistenti e di nuova costruzione, specificando..
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Muri a secco in Italia e tecniche di realizzazione

Grazie all’utilizzo di pratiche tradizionali tramandate dalle maestranze di generazione in generazione, la campagna italiana presenta tutt’oggi alcuni aspetti che possono essere interpretati quali testimonianze del suo paesaggio originario. Un contributo, questo, che è stato determinante nel riuscire a tutelare e conservare il nostro grande patrimonio storico, culturale e naturale, e che ha imparato nel tempo non solo a non scontrarsi ma anche ad adattarsi alle più moderne tecniche costruttive spesso sbandierate quali necessarie ed indispensabili ai fini dell’evoluzione e del miglioramento del nostro paesaggio rurale. Il continuo ricorso alle piú antiche tecniche agricole e costruttive ha permesso in molti casi di mantenere intatto il nostro ambiente naturale, la sua bellezza e la sua ricchezza, dimostrando l’importanza che ha saper guardare al passato come fonte inesauribile di informazioni da cui attingere al fine di salvaguardare il nostro paesaggio e la ricchezza delle risorse naturali che lo rendono unico al mondo.

In copertina: Singolare vista dei terrazzamenti delle Cinque Terre (Liguria).

I MURETTI A SECCO ISPIRANO UNA CASA SEMI-IPOGEA

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Tra le tecniche costruttive del passato ancora oggi assai diffuse e facili da ritrovare in giro per le nostre campagne c’è la realizzazione di muretti a secco (di confine, di divisione, di sostegno). Una tecnica rintracciabile in quasi tutte le tradizioni culturali del passato e che può essere considerata quale primo tentativo di modificare l’ambiente per la realizzazione di un semplice riparo o delimitare una qualsiasi superficie. Tutte le grandi culture del passato hanno fatto ricorso ai muri a secco, dai Greci ai Romani alle altre popolazioni del bacino mediterraneo fino alle culture del’Europa continentale, dell’America Latina (soprattutto in Perù), della Cina.

Eppure ancora oggi l’importanza dei muri a secco viene spesso sottovalutata dimenticando inoltre che i vuoti presenti in essi rappresentano uno spazio vitale per molte specie animali (ragni, lumache, rettili, anfibi ecc…) e vegetali grazie alla presenza e all’alternanza di spazi caldi, freddi, umidi, aridi, soleggiati, ombreggiati. Non a caso si tratta di un argomento oggetto di dibattito tra chi come il FAI si occupa di tutela e conservazione dell’ambiente e del paesaggio e chi invece si fa sostenitore di tecniche di costruzione “moderne” la cui durata e capacitá di inserimento nel paesaggio sono di gran lunga minori a quelle dei muri a secco.

I muri a secco in Italia

In Italia è possibile identificare diverse tipologie di muri a secco non solo per l’utilizzo che se ne fa ma anche per la tecnica che si utilizza per realizzarli, spesso diversa da regione a regione. Ed ogni regione sta cercando a suo modo di salvaguardare questo grande patrimonio.

Il Regolamento per la Riqualificazione del Patrimonio Edilizio edito dalla Regione Liguria prescrive che “il ripristino dei muri di sostegno deve attuarsi senza utilizzo di malta ma con l’inserimento, ad opera ultimata, di una eventuale rete geosintetica di rinforzo non visibile, avendo l’accorgimento di convogliare opportunamente le acque meteoriche e di reimpiegare in modo opportuno le pietre pericolanti”.

Anche in Sardegna il Piano Paesaggistico Regionale prevede la tutela dei muri a secco esistenti; in Toscana non mancano i bandi per il loro recupero e in Sicilia il nuovo PSR 2014-2020 prevede finanziamenti a loro favore.

caption: Muri a secco in Istria.

caption: Muri a secco in Sardegna.

caption: Muri a secco in Sicilia.

caption: Muri a secco in Sicilia.

caption: Muri a secco per terrazzamenti su vigna in Toscana .

Il caso della Puglia

La Puglia è una delle regioni italiane in cui la diffusione delle costruzioni a secco ha dato vita a tipologie edilizie uniche (si pensi ad esempio ai famosissimi trulli) e in cui i muri a secco in particolare sono elemento caratterizzante del paesaggio rurale da centinaia e centinaia di anni: essi non solo hanno valenza storica – essendo utilizzati come linee di confine e traccia per delineare gli antichi sentieri – ma funzionano, ancora oggi, come elemento antropico in sintonia con il paesaggio agricolo, che salvaguarda le biospecie animali che del muretto si servono per le proprie funzioni vitali. Per non parlare poi della funzione di filtro dei muretti, per quanto riguarda lo scorrimento delle acque fra un terreno e un altro in caso di pioggia: l’acqua filtrando negli interstizi del muretto passa da zone di terreno a livelli più alti verso quelle a livelli più bassi distribuendosi lungo il cammino e lasciando appunto ai piedi del muretto tutta quella parte organica non filtrata che diventa humus utile alla rigenerazione del terreno stesso.

caption: Muro a secco pugliese (in Puglia la disposizione, il tipo di finitura e la dimensione delle pietre varia addirittura da zona a zona).

La Giunta della Regione Puglia, con la Deliberazione n.1544/2010, ha approvato le indicazioni tecniche per gli interventi di ripristino dei muretti a secco nelle aree naturali protette e nei siti Natura 2000, erogando anche dei contributi nel quinquennio dal 2007 al 2013 (azione 1, misura 216 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013). Tra le ragioni che hanno spinto alla tutela e al ripristino di queste unicità del territorio pugliese vanno considerati i loro diversi aspetti ecologici, storici e paesaggistici.

Tra le raccomandazioni della Deliberazione vi era quella che prevedeva che i muretti fossero (e siano visto che la normativa in merito è ancora in vigore) in “uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito”, proprio a significare la loro funzione di elementi ecologici che contribuiscono non solo a scopi antropici ma contribuiscono a non intralciare la normale vita biologica dei terreni.

In merito alla loro funzione é stato anche specificato che con gli interventi di ripristino occorre impegnarsi a “rispettare l’originale tipologia costruttiva del muretto a secco senza apportare elementi estranei come reti, malta cementizia, ecc…”.

Le tecniche basilari per la realizzazione di muretti a secco

Prima cosa bisogna disporre le pietre una sull’altra assicurandone la necessaria stabilità, senza ricorrere a leganti (malta o cemento). In pratica, si inizia con lo scavare trincea di fondazione pari all’intera lunghezza del muro che si vuole realizzare, in modo da creare una base che deve essere realizzata rigorosamente sempre a secco con la stesse pietre. La posa delle prime pietre deve essere fatta su uno strato di terreno che deve risultare il più possibile compatto e solido. Infatti, come nelle costruzioni in cemento, la struttura e la solidità delle fondamenta determineranno la futura stabilità dell’opera.

Con l’impiego della mazzetta (avente la punta a piccone e i lati retrostanti squadrati e non stondati) si deve cercare regolarizzare le pietre da utilizzare squadrandole; in basso vengono collocate quelle di maggiori dimensioni,  e man mano che si sale quelle di dimensioni inferiori senza però ridursi ai sassi che invece costituiranno l’interstizio se si tratta per esempio dei muretti di confine pugliesi.

caption: A sinistra un muro a secco di confine con struttura rastremata, al centro un muro a secco con struttura non rastremata, a destra una tipica struttura a secco pugliese (detta pagghiaro) in cui il muro diventa elemento strutturale.

caption: Muro a secco con struttura a spina di pesce.

caption: Muro a secco con struttura tipo cordonato.

Non esistono delle regole standardizzate per la realizzazione di muretti a secco: ogni muretto, essendo un elemento che convive col paesaggio, va adattato alla zona interessata e che il più importante fattore che ne determina le caratteristiche quali esposizione, struttura, composizione e quant’altro è la mano del suo realizzatore. Tuttavia in genere i muri a secco di tutte le tipologie sono suddivisibili in quattro zone: base (o piede di fondazione), livello medioporzione rastremata superiore, coronamento (o cima).

I fattori che determinano l’importanza ecologica e per la biodiversità dei muri sono:

  1.  struttura iniziale
  2.  inclinazione ed esposizione
  3.  decomposizione
  4.  velocità di colonizzazione

Su questi fattori influiscono soprattutto: clima, apporto idrico, calore, luce, sostanze inquinanti.

Svantaggi dell’uso di cemento o altri additivi nella realizzazione dei muri a secco

I “maestri” dei muretti a secco sostengono che l’uso di tecniche alternative a quelle tradizionali (utilizzo di malta e/o cemento per ancorare le pietre o altro) e l’eliminazione totale o parziale delle opere preesistenti provoca la riduzione del valore paesaggistico del luogo ed è responsabile di pericolosi fenomeni di smottamento del terreno e della riduzione della fertilità del suolo con la conseguente necessità di ricorrere a tecniche di intervento non tradizionali nel primo caso e non naturali nel secondo innescando una catena dannosa dal punto di vista del paesaggio e della salute della popolazione.

I tradizionali muri a secco consentono al contrario di assicurare stabilità ai terreni e di tutelare l’elemento più prezioso del paesaggio rurale, il suolo, offrendo allo stesso tempo un ambiente tradizionalmente favorevole alla vita animale e vegetale.

Un muro a secco è un tesoro ed é fondamentale apprezzarne il valore per imparare a riconoscerli, a salvaguardarli e a replicarli nel rispetto della tradizione e dell’ambiente.

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Linea Light Group per il padiglione iraniano a Expo Milano 2015

Uno scheletro di arcate e pilastri evoca il tradizionale mosaico persiano

13/10/2015 – Il progetto del padiglione iraniano a Expo Milano 2015, seguito dall’architetto Asghar Firouzabadi con RPA srl, modellato sulla forma di un tappeto imbandito con ogni delizia per gli occhi e per il palato e attraversato da una torre del vento – elemento richiamante l’architettura tradizionale delle zone desertiche – prende spunto dal sofreh, il tessuto tradizionale su cui vengono disposte le portate nei banchetti importanti e sul quale, nella rivisitazione fatta per Expo, fanno bella mostra di sé, metaforicamente, tutte le ricchezze del Paese.
 
A cominciare dall’ingresso, dove il visitatore è accolto da un rigoglioso “giardino delle… Leggi l’articolo

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Zucchetti.Kos per l’ADI Design Index 2015

Closer e Wazebo, design by Diego Grandi e Ludovica+Roberto Palomba

13/10/2015 – L’Associazione per il Disegno Industriale ADI ha selezionato due innovativi prodotti Zucchetti. Kos per la pubblicazione nell’ADI Index 2015: il soffione doccia Closer di Diego Grandi per Zucchetti ed il mini padiglione wellness Wazebo di Ludovica+Roberto Palomba per Kos. 

Adi Design Index raccoglie il miglior design italiano prodotto nell’ultimo anno e selezionato in maniera severa e rigorosa dall’Osservatorio Permanente del Design: delle 758 proposte presentate, infatti, solo 150 sono state scelte per candidarsi al prossimo Premio Compasso d’Oro ADI. A queste si affiancano 23 progetti dei migliori studenti delle… Leggi l’articolo

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4 oggetti, 2 colori

Le proposte invernali in red&white di Bonaldo

13/10/2015 – Bonaldo, azienda specializzata nella produzione di arredo e complementi di design, presenta una selezione di prodotti che punta sulle nuance tipiche del Natale – bianco, rosso o entrambi i colori –  per rinnovare la propria casa con un tocco vivace e contemporaneo.

 
Magazine Bag è un complemento versatile pensato per essere un originale portariviste. Fukusada unisce in questo oggetto la forma del tradizionale  cesto di fiori giapponese a colori vivaci esaltati dalla lucentezza del metallo, materiale che rappresenta uno dei capisaldi dell’expertise di Bonaldo. Disponibile in numerose varianti cromatiche, Magazine Bag si inserisce facilmente in… Leggi l’articolo

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Gufram: 1966 – 2016

Cinquanta anni di radical design

13/10/2015 – Gufram, lo storico marchio italiano che ha reso celebre il radical design, festeggia i suoi 50 anni di attività con una serie di eventi internazionali. Il viaggio inizia a Torino, luogo dove l’azienda mosse i primi passi nel 1966.
 
Gufram preannuncia questo importante traguardo con una partecipazione eccezionale all’interno della mostra Il Mercante di Nuvole. Studio 65: cinquant’anni di futuro, a cura di Maria Cristina Didero. L’esposizione, in programma alla GAM – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dal 27 novembre 2015 al 28 febbraio 2016, ripercorre mezzo secolo di attività di Studio65, collettivo di architetti… Leggi l’articolo

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La lampada Cyclone all’evento londinese ‘What Goes Behind…’

Un oggetto soffice all’apparenza ma esteticamente definito e preciso

13/10/2015 – Quest’anno culture.pl ha portato il meglio del Design Ceramico Contemporaneo Polacco al Tent London durante il London Design Festival.
“What Goes Behind…” ha presentato alcune delle più interessanti ceramiche realizzate dai designer contemporanei polacchi. La mostra ha presentato anche la lampada Cyclone firmata da Bartek Mejor per Fabbian.
 
La sospensione è il risultato di uno studio condotto sui prodotti in porcellana e sulle qualità tattili della ceramica per creare un oggetto soffice all’apparenza ma esteticamente definito e preciso. La forma curvilinea della lampada è ispirata all’idea di mostrare il… Leggi l’articolo

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