02/10/2015 – Gli ingegneri trainano l’uscita dalla crisi e l’aumento dell’occupazione. Se ne è parlato durante la Tavola rotonda “Ingegneri, industria: creazione di valore tecnologico sociale” nell’ambit…
02/10/2015 – Gli ingegneri trainano l’uscita dalla crisi e l’aumento dell’occupazione. Se ne è parlato durante la Tavola rotonda “Ingegneri, industria: creazione di valore tecnologico sociale” nell’ambit…
02/10/2015 – Saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 12 ottobre i bandi di gara che assegneranno in concessione gli 11 fari del programma ‘Valore Paese Fari’, affinchè siano destinati ad attività turistiche. Lo hanno …
Unire Architettura e natura, facendo svanire il confine tra intervento e contesto, è lo scopo dello studio MESSNER Architects per il loro “Lookout”. Il Lookout, ovvero terrazza panoramica, è situato a 2.307 metri sul Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes-Braies nelle Dolomiti. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi. Alla base del progetto c’è un piano generale di terrazze panoramiche, 20 complessivamente, di cui sette in Alto Adige.
L’obiettivo finale è di mettere in comunicazione tutte le nove aree delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’umanità.
{loadposition google1}
Il progetto ha inizio nel 2012, quando, la Fondazione Dolomiti UNESCO commissiona a Messner Architects e allo scultore Franz Messner il progetto architettonico, paesaggistico e grafico della realizzazione di punti panoramici con cui valorizzare il patrimonio naturale delle Dolomiti, al fine di incrementarne la popolarità.Visto il contesto altamente sensibile, l’idea principale è quella di creare una struttura strettamente legata al luogo: anzichè aggiungere corpi e masse al paesaggio, pensa di trasformare lo stesso tramite un ipotetico taglio nel terreno e il suo sollevamento.
Lo scopo rimane quello di unire natura e struttura, facendo svanire il confine tra intervento e contesto, ma lasciando al contempo un dialogo tra i due, grazie ad una nuova interpretazione della topografia. In modo particolare, questa idea si realizza in un involucro esterno, dalla forma ad anello su cui sono incisi i nomi delle cime visibili, realizzato in acciaio e riempito con terreno e sassi locali, ciò fa sì che il limite tra artefatto e contesto naturale venga quasi del tutto eliminato.
L’attenzione per il territorio e la diffusione della sua conoscenza sono ulteriormente promossi da alcune informazioni che il visitatore può leggere sul perimetro dell’involucro, relative al paesaggio e alla sua geologia. Mentre, al centro la struttura è dotata di una bussola di orientamento, dove sono indicate le cime visibili.
I vari “terrazzi” panoramici assumono forme e dimensioni differenti, adattandosi pienamente alla morfologia del territorio in cui sono inserite. La Terrazza panoramica Monte Specie, in particolare, non è soltanto un belvedere nel parco naturale, ma vuole anche contribuire a sensibilizzare la popolazione sul tema Dolomiti e quindi rafforzare in modo sostenibile il senso di appartenenza e la responsabilità per la tutela del bene paesaggistico.
Il progetto è sicuramente il risultato della creazione di una struttura strettamente intrecciata con il contesto alpino, dove non vi è l’inserimento di corpi o masse esterne, privilegiando invece solo lievi modifiche del paesaggio. Un intervento che pone alla sua base una grande passione per il paesaggio, che grazie all’uso di materiali reperiti in loco affiancati da un attento studio topografico, permette di valorizzare ed enfatizzare la maestosità e l’importanza della catena montuosa dolomitica.
Unire Architettura e natura, facendo svanire il confine tra intervento e contesto, è lo scopo dello studio MESSNER Architects per il loro “Lookout”. Il Lookout, ovvero terrazza panoramica, è situato a 2.307 metri sul Monte Specie, nel cuore del parco naturale di Fanes-Senes-Braies nelle Dolomiti. La terrazza sul Monte Specie è il progetto pilota e funge da primo passo per i successivi interventi. Alla base del progetto c’è un piano generale di terrazze panoramiche, 20 complessivamente, di cui sette in Alto Adige.
L’obiettivo finale è di mettere in comunicazione tutte le nove aree delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell’umanità.
{loadposition google1}
Il progetto ha inizio nel 2012, quando, la Fondazione Dolomiti UNESCO commissiona a Messner Architects e allo scultore Franz Messner il progetto architettonico, paesaggistico e grafico della realizzazione di punti panoramici con cui valorizzare il patrimonio naturale delle Dolomiti, al fine di incrementarne la popolarità.Visto il contesto altamente sensibile, l’idea principale è quella di creare una struttura strettamente legata al luogo: anzichè aggiungere corpi e masse al paesaggio, pensa di trasformare lo stesso tramite un ipotetico taglio nel terreno e il suo sollevamento.
Lo scopo rimane quello di unire natura e struttura, facendo svanire il confine tra intervento e contesto, ma lasciando al contempo un dialogo tra i due, grazie ad una nuova interpretazione della topografia. In modo particolare, questa idea si realizza in un involucro esterno, dalla forma ad anello su cui sono incisi i nomi delle cime visibili, realizzato in acciaio e riempito con terreno e sassi locali, ciò fa sì che il limite tra artefatto e contesto naturale venga quasi del tutto eliminato.
L’attenzione per il territorio e la diffusione della sua conoscenza sono ulteriormente promossi da alcune informazioni che il visitatore può leggere sul perimetro dell’involucro, relative al paesaggio e alla sua geologia. Mentre, al centro la struttura è dotata di una bussola di orientamento, dove sono indicate le cime visibili.
I vari “terrazzi” panoramici assumono forme e dimensioni differenti, adattandosi pienamente alla morfologia del territorio in cui sono inserite. La Terrazza panoramica Monte Specie, in particolare, non è soltanto un belvedere nel parco naturale, ma vuole anche contribuire a sensibilizzare la popolazione sul tema Dolomiti e quindi rafforzare in modo sostenibile il senso di appartenenza e la responsabilità per la tutela del bene paesaggistico.
Il progetto è sicuramente il risultato della creazione di una struttura strettamente intrecciata con il contesto alpino, dove non vi è l’inserimento di corpi o masse esterne, privilegiando invece solo lievi modifiche del paesaggio. Un intervento che pone alla sua base una grande passione per il paesaggio, che grazie all’uso di materiali reperiti in loco affiancati da un attento studio topografico, permette di valorizzare ed enfatizzare la maestosità e l’importanza della catena montuosa dolomitica.
Un iconico tavolo lungo 8 metri realizzato in Pietra PiasentinaIl Consorzio Produttori Pietra Piasentina partecipa in questi giorni alla 50esima edizione di Marmomacc, la fiera di riferimento per l’industria del settore litico organizzata da Vero…
Linee rigorose ed essenziali per il contract
02/10/2015 – Dalla collaborazione tra Mario Ferrarini e Crassevig nasce Aura, il gruppo di sedute imbottite progettate per il contract.
Linee rigorose ed essenziali, molteplici possibilità di personalizzazione e diverse soluzioni di basamento e bracciolo rendono la sedia e la poltroncina Aura la soluzione ideale per l’arredamento di sale d’attesa e hall.
Concepita per rispondere alle specifiche richieste dell’esigente mercato del contract, Aura è una famiglia di sedute imbottite che colpisce per pulizia formale e comodità. Disponibile nella versione con schienale alto o basso, sia nel modello sedia sia poltroncina, Aura è proposta con base a quattro… Leggi l’articolo
Il brand veneto celebra quest’anno un importante anniversario02/10/2015 – Nardi, azienda vicentina che progetta e realizza arredi per l’outdoor, festeggia il suo venticinquesimo anniversario nel segno del #feelingbetter, slogan e filosofia d…
Le soluzioni Kaldewei adatte ad ogni esigenza02/10/2015 – Oggi il bagno viene vissuto sempre più come un invitante spazio di benessere personale, nel quale soffermarsi più a lungo. E anche la vasca da bagno acquisisce sempre maggiore…
Nuovi concept di rigenerazione per alcuni luoghi in disuso tipici italiani02/10/2015 – Realizzata in occasione di Cersaie 2015 e parte integrante del calendario del Salone Internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredob…
Fontanot per il progetto firmato De Lucchi
02/10/2015 – Spazio per eventi, meeting, conferenze, esposizioni: UniCredit Pavilion è la struttura polifunzionale sorta nei pressi dell’Headquarters del Gruppo in piazza Gae Aulenti e inaugurata lo scorso luglio, progettata dallo studio Michele De Lucchi. L’architetto ha pensato e disegnato anche la scala che collega l’auditorium del piano terreno alla Passerella dell’Arte, sistema espositivo flessibile destinato a mostre temporanee, che potrà essere utilizzato anche per creare percorsi narrativi visuali a supporto delle altre attività ospitate dall’edificio.
Per la realizzazione della scala lo studio si è affidato a Fontanot, azienda… Leggi l’articolo
Ambienti luminosi e minimal con dettagli in cemento02/10/2015 – Incastonata nella ripida e suggestiva costiera del carso triestino, la baia di Sistiana sorge nell’oasi paesaggistica delle falesie di Duino, affacciandosi sul mare meraviglioso…
Lo studio Delvendahl Martin Architects ha deciso di accogliere la sfida della ristrutturazione di due vecchi edifici vittoriani nel centro di Oxford, dando la possibilità ai proprietari di ripensare all’orientamento dei due tipiche “semi-detached houses” e poter disporre di ampie superfici ad ogni piano.
Il progetto, denominato dagli architetti “la bifamiliare”, si trova nel centro della città universitaria storica nel sud dell’Inghilterra. Planimetricamente l’abitazione si compone di 350 mq, in cui si può notare l’ampio soggiorno a pianta aperta: al piano primo si affaccia sia sulla strada principale tramite le tipiche bow windows, che sul giardino sul retro, dove è possibile osservare la parte posteriore della proprietà tramite ampie vetrate.
{loadposition google1}
L’acceso contrasto materico tra pieni e vuoti, mattone e vetro, è ritmicamente riproposto, dissolvendo la vecchia simmetria dei due corpi, originariamente separati, dando l’impressione di un solo blocco. A collegare le due unità è la scala in legno, volutamente differenziata con una tinta scura dalle travi originali, unisce ai piani alti le camere da letto e l’ufficio e ai primi piani la cucina e soggiorno. I mattoni recuperati nelle demolizioni sono stati sapientemente conservati per ricreare il selciato che introduce alla casa dal giardino sul retro. Il seminterrato ospita corridoio, cucina e una zona pranzo, che può essere collegata al giardino posteriore aprendo l’ampia vetrata.
I telai in alluminio anodizzato, di ampia sezione, sono stati pensati per schermare l’interno della casa alle proprietà vicine confinanti, creando l’effetto di una terrazza sopraelevata. La distinzione tra i due edifici è stata mantenuta nel giardino, dove si può ancora vedere il muro originale. L’ampia vetrata sul retro, quasi una “architrave luminosa” è sostenute da due “piedritti” di mattoni, che si differenziano anche cromaticamente, dal resto dell’edificio. Questo dettaglio, unito agli arredi su misura, luci, maniglie e corrimano dichiaratamente in contrasto con l’epoca vittoriana è una precisa scelta stilistica. L’utilizzo di materiali contemporanei imprime una personalità al recupero, sovrapponendo allo scientifico ripristino delle strutture una doverosa distinzione dovuta alle nuove esigenze di oggi.
Il cartone: un materiale povero e semplicissimo con impensabili caratteristiche che lo rendono un buon alleato di architetti e designer. Diversi architetti lo hanno utilizzato per la realizzazione di padiglioni espositivi più o meno grandi, ma c’è chi ha osato di più: l’architetto giapponese Shigeru Ban, vincitore del premio Pritzker Prize 2014, ha utilizzato il cartone per costruire interi edifici, chiese e perfino ponti. Famoso è il suo progetto della chiesa in cartone per la città di Christchurch, in Nuova Zelanda, in cui il terremoto del 2011 aveva distrutto la storica cattedrale gotica. Ban interviene in questa città con una cattedrale in cartone che nella grande facciata frontale, in cui sono inseriti vetri triangolari di diversi colori, richiama le classiche vetrate gotiche.
Dopo il 1972, anno in cui Frank O. Gehry progettò per Vitra la famosa Wiggle Chair, l’utilizzo del cartone si è diffuso in architettura come nel design, un mercato in cui le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti hanno sempre più valore.
Versatili, leggeri, riciclabili, gli arredi in cartone si sono fatti largo in brevissimo tempo. E’ difficile resistere a piccoli pezzi di design progettati con una logica essenziale per essere piegati su se stessi, trasportati con facilità e poi rimontati all’occorrenza. Ne analizziamo le caratteristiche.
Uno dei falsi miti più diffusi è quello della scarsa resistenza degli arredi in cartone: i fogli di cartone ondulato, affiancati l’uno all’altro o incastrati e piegati seguendo i precisi disegni di un designer possono comporre sedie, tavoli, librerie e non solo. Data la loro resistenza, soprende scoprire quanto siano leggeri. Questa loro caratteristica li rende perfetti per il trasporto (stand ed arredi per fiere o esibizioni) ma anche per modificare ogni settimana la disposizione dei mobili del soggiorno!
Non è difficile immaginare che i mobili in cartone siano sostenibili. Non solo per la loro riciclabilità e perché possono essere ottenuti da cartoni derivati dal riciclo della carta, ma anche perché non contengono collanti e altre sostanze nocive: si assemblano infatti con affascinanti incastri a vista o sono realizzati con un unico foglio di cartone piegato da modellare per ottenere l’oggetto desiderato.
C’è cartone e cartone, noi preferiamo quello riciclato e riciclabile. Per fare chiarezza sull’argomento abbiamo interpellato l’architetto Pierpaolo Giannuzzi e il direttore amministrativo Jessica Ferro della 99.NINE, società specializzata nella progettazione e realizzazione di strutture modulari e arredi (riciclati e riciclabili) costituiti interamente da cartone da imballo e per alimenti. “Tutti i prodotti vengono realizzati in falegnameria trasformando ciò che è destinato allo smaltimento in qualcosa di utile” – spiegano Pierpaolo e Jessica – “In questo modo non solo sosteniamo l’artigianato italiano, ma offriamo anche un prodotto ecologico, che crediamo contribuisca a tutelare il nostro più grande tesoro: La Terra”.
Per la realizzazione di arredi in cartone, alla 99.NINE si usano solo Paperstone e Yekapan.
02/10/2015 – I nuovi diplomati degli istituti tecnici possono accedere senza problemi agli esami di Stato per l’esercizio della professione di geometra, perito industriale, perito agrario e agrotecnico.
A stabilirlo il Ministero dell’istruzione, dell’università e delle ricerca (MIUR) che con parere dell’Ufficio Legislativo rende nota l’equipollenza dei “nuovi diplomi Gelmini” con quelli del previgente ordinamento.
Accesso alle professioni: la questione
Recentemente, a seguito di una circolare del Miur, si era aperto un dibattito circa la validità ed efficacia dei diplomi rilasciati a seguito degli esami di stato conclusivi dei nuovi percorsi ( istituiti con il DPR 88/2010) ai fini della partecipazione agli esami abilitanti alle professioni di Geometri, Periti agrari, Periti industriali e Agrotecnici.
Secondo alcuni organi di stampa, i nuovi diplomi non sono equipollenti..
Continua a leggere su Edilportale.com
01/10/2015 – Anche questa settimana il focus di Edilportale si concentra sul tema della ristrutturazione, argomento principale di Edilportale Tour 2016.
Dopo aver considerato le scorse settimane i modi per ristrutturare con metodi veloci e poco invasivi, migliorando il comfort abitativo e con sistemi a secco, questa settimana analizzeremo le soluzioni per ristrutturare tenendo conto dell’adeguamento sismico. Nel prossimo, e ultimo focus della serie parleremo dell’efficientamento energetico.
Adeguamento sismico: perché è necessario
Quando si opera una ristrutturazione rilevante su un edificio è importante verificare in quale zona sismica ci si trova: se ad alto rischio sismico (zona 1 e zona 2), medio (zona 3) o basso (zona 4). Rendere sicuri gli edifici dal punto di vista sismico è fondamentale se si vogliono evitare danni alle persone o agli edifici durante eventi calamitosi come i terremoti.
Tra..
Continua a leggere su Edilportale.com
01/10/2015 – La Sardegna ha stanziato 20 milioni di euro per il finanziamento di programmi integrati e piani di riqualificazione urbana nel triennio 2015-2017.
L’Assessorato agli Enti locali, finanze e urbanistica ha pubblicato il bando per il recupero, la riqualificazione e il riuso degli insediamenti storici.
I programmi da proporre dovranno rispettare i valori socio-culturali, storici, architettonici, urbanistici, economici ed ambientali del territorio, ma allo stesso tempo innalzare la qualità paesaggistica dei centri storici e la qualità della vita dei cittadini.
Nei Programmi Integrati sono finanziabili le opere infrastrutturali pubbliche fino al 90% delle spese a carico del Comune, con esclusione dei costi per l’acquisizione delle aree e degli immobili.
All’interno dei Programmi Integrati sono finanziabili anche gli interventi di Recupero Primario relativi a immobili di epoca antecedente il 1940. Si tratta,..
Continua a leggere su Edilportale.com
01/10/2015 – Diventa sempre più concreta l’ipotesi di proroga fino a dicembre 2016 dell’ecobonus del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del bonus del 50% sulle ristrutturazioni, in scadenza al 31 dicembre 2015.
&…
01/10/2015 – Entrano in vigore oggi 1° ottobre i decreti del Ministero dello Sviluppo Economico che completano il quadro normativo in materia di prestazioni energetiche degli edifici.
Attestato di Prestazione Energetica – APE
Il decreto L…
01/10/2015 – Quali sono le differenza tra restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione? Lo spiega il Consiglio di Stato, che con la sentenza 3505/2015 ha chiarito quali interventi è possibile effettuare nelle aree vincolate.
&nbs…
Elementi componibili in versione oversize01/10/2015 – Glow-in è un divano di Désirée, brand del Gruppo Euromobil dedicato agli imbottiti, firmato dal designer Marc Sadler.
È un moderno divano oversize che reinterpreta una t…
Il soffione Zucchetti che reinventa la gestualità legata alla doccia
01/10/2015 – Votato da una severa giuria di consumatori europei, l’ECC Award seleziona e premia prodotti che si distinguono per la loro originalità, innovazione e qualità straordinarie riconoscendo l’eccellenza nel settore del design, dell’industria e del turismo. I prodotti vengono testati nell’uso quotidiano da consumatori che li valutano, esaminano e commentano in merito alla loro funzionalità, caratteristiche innovative e qualità del disegno. Le aziende che ricevono i punteggi più alti vengono insignite del prestigioso premio.
Closer, disegnato da Diego Grandi per Zucchetti, dopo aver già vinto il Good Design… Leggi l’articolo
Il concorso di design lanciato da Istituto Marangoni e Cappellini 01/10/2015 – A luglio scorso è stato decretato il vincitore di SIT DOWN!, il concorso internazionale di idee lanciato da Istituto Marangoni e Cappellini in Aprile e che …
Pilkington per la riqualificazione di Piazza San Vitale a San Salvo01/10/2015 – Quasi tutti i comuni italiani hanno origini storiche, antiche: la maggior parte dal medioevo e tanti risalenti al periodo romano o addirittura da culture ancora preced…
Nature, Arkitekt Color e Matrix: VitrA al Cersaie con VitrA PRO01/10/2015 – Al Cersaie 2015 VitrA presenta il nuovo concept di piastrelle VitrA PRO. Sviluppato per i professionisti, riunisce in sé tutte le soluzioni architet…
Con Piero Lissoni al Milano Water Design
01/10/2015 – Nell’ambito di Milano Water Design, all’interno del Castello Sforzesco, da Venerdì 2 Ottobre Geberit e Pozzi-Ginori partecipano all’installazione “Waterway” firmata da Piero Lissoni sul tema della salvaguardia della risorsa acqua.
Fonte di vita e risorsa insostituibile l’acqua è da sempre il vero ‘core business’ del Gruppo Svizzero Geberit che dal 2015 affianca alla ricerca su adduzione e scarico per servizi igienici e in generale per la progettazione impiantistica anche le competenze e la qualità di una delle aziende italiane storiche della ceramica sanitaria.
Nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco, il garden… Leggi l’articolo