Glass 1989 alla mostra Cer-Stile con Nonsolodoccia

Il nuovo spazio doccia&hammam funzionale e innovativo

23/09/2015 – In occasione di Cersaie 2015, si vuole raccontare l’Italia delle eccellenze attraverso una prospettiva di riqualificazione. Per questo, in un’area di 1.500 mq al Pad.30, sarà allestita la mostra Cer-Stile, curata da Angelo Dall’Aglio e Davide Vercelli. Si propongono nuovi concept di vivibilità per alcuni paesaggi tipici del nostro paese, reinterpretati attraverso progetti di riqualificazione dell’esistente e al tempo stesso promotori di nuovi stili di vita e nuove possibili attività. Un viaggio tra “habitat declinati”, intesi come ambientazioni, dove saranno le aziende e i prodotti a parlare, mentre l’Italian… Leggi l’articolo

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Ascensori in condominio, come si ripartiscono le spese di manutenzione

22/09/2015 – Le spese di gestione dell’ascensore non possono essere suddivise in base al numero delle persone che occupano gli appartamenti. Il principio è stato affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza 17557.
 
La Cassazione ha ricordato che la ripartizione delle spese avviene, per metà, in ragione del valore dei singoli piani o porzioni di piano, per l’altra metà in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo.
 
Nel caso esaminato dai giudici, con una delibera l’assemblea aveva stabilito che le spese dovessero essere suddivise in base agli occupanti degli appartamenti. Si verificava quindi la situazione per cui due appartamenti sullo stesso piano potevano pagare cifre diverse. Secondo l’assemblea, le famiglie più numerose, che utilizzavano di più l’ascensore, dovevano contribuire in misura maggiore alla sua manutenzione.
 
La Cassazione ha bocciato questa iniziativa..
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Quiz “Indovina l’architetto?”

Per tutti gli appassionati di quiz, info-grafica e architettura, proponiamo il divertente gioco ‘Indovina l’architetto?’ in cui 18 archi-star sono definite da pochi segni grafici e da un breve suggerimento. Non aspettatevi planimetrie o facciate di edifici famosi, perché bisogna associare i nomi dei grandi maestri del 20° secolo a volti, acconciature e accessori, alcuni divenuti tanto popolari da dettare mode. Chi sarà l’architetto dagli occhiali tondi, a chi appartengono le sopracciglia folte e il sigaro fumante?

Il gioco è stato pubblicato sul sito Fastcompany e fa parte del libro ‘Archi-Graphic’ con ben 60 info-grafiche legate al mondo architettonico (edit. Laurence King, pubblicazione Ottobre 2015). L’autore Frank Jacobus è professore associato presso la Scuola Jones Fay di Architettura nell’Università di Arkansas ed ha raccolto i dati con una dose di leggerezza e d’ironia.

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Del resto chi non si è mai incuriosito dell’aspetto dei grandi maestri o ha portato avanti tesi piuttosto insolite? Certo nessuno si è spinto alla definizione della mappa delle relazioni extraconiugali degli architetti… ma il lavoro di Jacobus nasce proprio in quella sottile linea che separa l’irriverente dall’irrilevante. Il tutto ovviamente illustrato con diagrammi dalla precisione chirurgica la cui sintesi visiva rivela la complessità dei dati reperiti e lo sforzo di rappresentarli efficacemente.

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“Amo l’umorismo presente nel libro …”, dice Jacobus, “c’è una tendenza a prendere le cose troppo sul serio in architettura. Stiamo cercando di rendere le cose con più leggerezza. Parte del mio interesse è nella visualizzazione dei dati e ho pensato questo fosse un ottimo modo per portare l’architettura ad un pubblico più vasto.”

Jacobus ha lavorato con 20 studenti di architettura nella ricerca di dati e alla loro digitalizzazione. L’intero processo ha richiesto circa un anno e mezzo, ma senza dubbio sembra essere stato tra i più divertenti corsi di studio! L’impatto visivo di ogni diagramma mostra il potere indiscusso delle info-grafiche, non raggiungibile con le parole o semplici immagini.

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Alcuni grafici sono informativi e riflettano aspetti specifici dei grandi maestri come l’ossessione di Richard Meier per il bianco e le palette di colori preferiti dagli architetti del 20° secolo.

“Per me, il bianco è il colore più meraviglioso perché al suo interno si possono vedere tutti i colori dell’arcobaleno,” spiega Meier nel suo discorso di accettazione del Premio Pritzker nel 1984. “Per me, infatti, è il colore che la luce naturale, riflette e intensifica la percezione di tutte le sfumature dell’arcobaleno, i colori che sono in costante evoluzione in natura, per il candore del bianco non è mai solo bianco; è quasi sempre trasformato da luce e da quello che sta cambiando; il cielo, le nuvole, il sole e la luna.

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Jacobus inoltre si chiede “che cosa succede quando si elimina forma dalla costruzione per concentrarsi esclusivamente sulla tavolozza dei colori dei materiali usati dagli architetti”? Nasce così l’info-grafica che schematizza i colori dei mattoni, metallo, legno, pietra, e di altri materiali usati da Louis Kahn, Barragan fino ad Aldo Rossi, definendo per ogni carriera una diversa ruota di colori.

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Più convenzionale, invece, è la mappa di tutti i progetti di Le Corbusier divisi per ordine e posizione, mentre molto più irriverenti le mappe degli stili preferiti dai dittatori e le macabre statistiche che mettono in relazione le 10 sedi di suicidi più popolari e gli edifici crollati.

Nel libro si affrontano anche questioni più delicate come la disuguaglianza nella professione, tema indicato dallo stesso autore come tra i più significativi. In ‘Ladies and gents’ i grafici a torta mostrano come l’architettura sia ancora una disciplina prettamente maschile, malgrado un incremento delle quote femminili da zero nel 1857 al 17% nel 2013 (con i dati di registrazione all’American Institute of Architects). Nell’ ‘AIAn’t Ethnic’, gioco di parole tra l’AIA e il colloquiale ain’t (non essere) con un diagramma in stile suprematista si risponde alla questione: Qual è lo stato attuale di genere e la diversità etnica all’interno della professione? Il risultato è che il 72% dei professionisti registrati all’AIA sono di origine caucasica.

 Soluzioni al quiz ‘Indovina l’architetto?’:

  1. Frank Lloyd Wright / Toyo Ito
  2. E. Fay Jones / Mies Van Der Rohe
  3. Louis Kahn / Renzo Piano
  4. Le Corbusier / Frank Gehry
  5. Álvaro Siza / Zaha Hadid
  6. Rem Koolhaas / Moshe Safdie
  7. Bjarke Ingels / Alvar Aalto
  8. Shigeru Ban / Tadao Ando
  9. Jean Nouvel / Oscar Niemeyer
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Intervista a Simone Micheli che festeggia 25 anni di attività

21/09/2015 – In occasione dei suoi 25 anni di attività, l’architetto Simone Micheli racconta il suo percorso professionale fra nuovi ‘eroi’, nuove sfide e nuovi spazi. Il suo lavoro si articola in molteplici direzioni: dall’architettura al design d’interni, dal visual design al wellness, passando per la comunicazione. Le sue creazioni, sostenibili e sempre attente all’ambiente, risultano capaci di comunicare ‘quella sensazione di familiarità che in inglese si definisce ‘homeliness”. 
 
 
Quest’anno festeggi un traguardo importante, 25 anni di attività professionale. Su quali nuovi temi (o nuovi ‘eroi’) si concentra oggi l’attenzione dello studio Simone Micheli Architectural Hero? Cambieresti qualcosa del tuo percorso professionale?
Del mio percorso professionale non cambierei nulla, sono molto orgoglioso  ed entusiasta del cammino fino ad ..
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