21/09/2015 – Manutenzione carente e un livello di sicurezza che lascia ancora a desiderare. È la fotografia degli edifici scolastici italiani, scattata dal XIII Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità e accessibilit&agra…
21/09/2015 – Manutenzione carente e un livello di sicurezza che lascia ancora a desiderare. È la fotografia degli edifici scolastici italiani, scattata dal XIII Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità e accessibilit&agra…
21/09/2015 – Minore rigidezza al primo interpiano, assenza delle tamponature al piano terra, degrado delle colonne al piano terra, irregolarità in altezza ed elevata presenza di travi a spessore.
Queste alcune cause di vulnerabilità sismica messe in evidenza nello studio realizzato dall’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI), su incarico di Federcasa (Federazione che riunisce gli Enti gestori di edifici residenziali pubblici italiani), sullo stato conservativo di un campione di edifici con lo scopo di valutarne il grado di pericolosità sismica.
Vulnerabilità sismica: lo studio ISI
Federcasa ha messo a disposizione un campione rappresentativo di fabbricati di diverse tipologie, con differenti epoche di costruzione e distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’analisi è stata effettuata su un campione di 8 edifici distribuiti su tutto il territorio nazionale e rappresentativi delle tecnologie costruttive..
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21/09/2015 – Sono 1643 gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici avviati quest’estate. La documentazione è stata resa nota Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione di Palazzo Chigi per l’edilizia scolastica, durante la presentazione del tredicesimo Rapporto su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola promosso da Cittadinanzattiva.
Lo stato attuale dell’edilizia scolastica
Laura Galimberti ha spiegato innanzitutto come funziona la macchina che porta alla realizzazione degli interventi. Le risorse sono stanziate a livello statale secondo una strategia unitaria. Le Regioni hanno il compito di programmare le attività, mentre la gestione degli edifici scolastici spetta a Comuni, Province e Città metropolitane, che nella maggior parte dei casi sono i proprietari delle scuole.
Secondo l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, presentata a fine agosto dal Ministro..
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21/09/2015 – Minore rigidezza al primo interpiano, assenza delle tamponature al piano terra, degrado delle colonne al piano terra, irregolarità in altezza ed elevata presenza di travi a spessore.
Queste alcune cause di vulnerabilità sismica messe in evidenza nello studio realizzato dall’Associazione Ingegneria Sismica Italiana (ISI), su incarico di Federcasa (Federazione che riunisce gli Enti gestori di edifici residenziali pubblici italiani), sullo stato conservativo di un campione di edifici con lo scopo di valutarne il grado di pericolosità sismica.
Vulnerabilità sismica: lo studio ISI
Federcasa ha messo a disposizione un campione rappresentativo di fabbricati di diverse tipologie, con differenti epoche di costruzione e distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’analisi è stata effettuata su un campione di 8 edifici distribuiti su tutto il territorio nazionale e rappresentativi delle tecnologie costruttive..
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21/09/2015 – Un altro passo in avanti è stato fatto per promuovere le smart city; è stata infatti costituita la task force per il coordinamento delle misure di politica industriale per promuovere città e comuni intelligenti presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
La task force sarà presieduta dal Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, delegato alle Smart City, Simona Vicari.
Smart city: obiettivi del gruppo
La task force si occuperà dello studio, dell’analisi, del disegno, dell’opportuna integrazione e del monitoraggio delle misure orientate a favorire la diffusione di reti elettriche intelligenti e connesse (Smart grid) alle infrastrutture di banda larga.
Inoltre il gruppo di lavoro si occuperà della promozione di attività di ricerca e sviluppo nel campo dei dispositivi, delle soluzioni e dei servizi per Smart City, puntando al rafforzamento della competitività nel..
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21/09/2015 – È necessario il permesso di costruire per l’installazione di una canna fumaria di dimensioni tali da alterare la sagoma dell’immobile.
Lo ha spiegato il Tar Campania, che con la sentenza 3612/2015 ha affer…
Affrontare la carenza di alloggi in regioni sovrappopolate, è stato questo il tema del recente concorso denominato SuperSkyScrapers svoltosi nella città di Mumbai, in India, che ha visto impiegati diversi studi d’architettura nell’elaborazione di un progetto che potesse rispondere a questa imminente necessità combinandola, contemporaneamente, con l’obiettivo di dare un contributo all’ambiente e garantire uno sviluppo sostenibile.
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Ad aver vinto il concorso internazionale circa queste idee per l’edilizia abitativa negli slum indiani è stato il progetto per un grattacielo di 32 piani dello Studio Ganti+associates che si sono aggiudicati il primato presentando un ambizioso progetto curato in ogni dettaglio con l’idea di riutilizzare i container navali nel campo dell’architettura. Tale progetto è stato giudicato come risultato di una profonda comprensione globale di tutte le componenti che entrano in gioco nel disegno di un progetto: comprensione del sito, rispetto della comunità e della propria cultura e soprattutto la sua necessità di garantire migliori condizioni di vita.
Dichiarato una proposta che giustamente affronta i temi della sostenibilità, del consumo energetico, dell’illuminazione e della ventilazione naturale, il progetto è stato giudicato vincente in quanto soluzione semplice e convincente per forma, configurazione e funzione. Nasce dunque così, da un principio compositivo apparentemente casuale, un vero e proprio organismo architettonico capace di toccare i temi del riciclo e della sostenibilità, nonché di bellezza ed eleganza.
Proprio come nel gioco del tetris queste piccole unità elementari arrivano a combinarsi in modi continuamente differenti dando vita a nuovi organismi riciclati e sostenibili, non rinunciando ad esprimere un alto valore estetico.
Il punto di forza di tale proposta progettuale non è che la facilità con cui le cellule abitative possono combinarsi ed autoportarsi: questi corpi elementari presentano la caratteristica di poter essere impilati senza alcun sostegno fino ad un numero di 16 volte se vuoti, e 10 nel caso in cui siano riempiti. Al fine di rendere la struttura utilizzabile in ambito residenziale, la scelta progettuale è stata quella di erigere teli portanti collegati con travi d’acciaio ogni 8 piani, senza dunque dover necessariamente adoperare grandi sostegni aggiuntivi.
Questo nuovo grattacielo presenta una struttura capace di elevarsi per oltre 100 metri, mostrando una grande flessibilità planimetrica per stratificazione orizzontale, ottenuta dal continuo diverso accostamento di queste unità elementari che vengono tagliate, conformate e combinate secondo necessità.
Nonostante i numerosi spazi ridotti, nati dalla combinazione di questi tasselli colorati della misura di 12mx2,6mx2,4, il progetto garantisce abitazioni confortevoli per famiglie fino a quattro componenti. Entrando nello specifico nell’analisi di una tipologia abitativa, i primi ambienti che si incontrano nel container d’ingresso sono una sala da pranzo ed un soggiorno, seguiti dalla seconda unità elementare capace di ospitare una camera da letto per due bambini, un bagno ed un piccolo studio. Il terzo ed ultimo container, invece, è l’ambiente destinato alla camera matrimoniale, un bagno ed una cucina.
Tutto viene studiato nel dettaglio, nessun aspetto progettuale viene tralasciato e grande importanza viene riservata ai metodi sostenibili per garantire il massimo rendimento di questa macchina abitativa. Sistemi per il raffrescamento passivo garantiscono la possibilità di arieggiare la struttura e favorire la ventilazione naturale attraverso una serie di pianerottoli che si configurano come passaggi riparati da schermi forati in laterizio.
Infine, l’inserimento nel lato ovest di una serie di pannelli solari, affiancati alla sapiente tecnologia delle turbine eoliche presenti nel lato opposto, riescono a coprire tutti i consumi di questo grande organismo architettonico.
Anche se i container non sono più i nuovi protagonisti del riutilizzo nel campo dell’architettura, grazie alla facilità di creare un vero e proprio processo compositivo, il loro utilizzo nelle costruzioni è ancora ampiamente diffuso. L’effettiva flessibilità del modulo unita ad un sistema a secco sempre più gettonato sono gli elementi chiave che ne hanno permesso il forte sviluppo negli ultimi anni. Sebbene anch’essi risentano particolarmente del processo mediatico, che li ha portati in breve tempo al successo e in altrettanto breve tempo ad essere quasi dimenticati, i diversi campi, in cui la loro applicazione è possibile, ha permesso a queste strutture di trovare spazio in quei contesti particolarmente difficili dal punto di vista delle risorse a disposizione.
In questo senso il progetto dello Studio Ganti+associates è riuscito a dare una risposta forte alle esigenze dell’abitare, non dimenticando mai l’importanza del contesto in cui si va ad operare e garantendo un risultato capace di dare risposta all’esigenza dell’abitare.
Il racconto di una nuova estetica, sostenibile e ‘homely’
21/09/2015 – In occasione dei suoi 25 anni di attività, l’architetto Simone Micheli racconta il suo percorso professionale fra nuovi ‘eroi’, nuove sfide e nuovi spazi. Il suo lavoro si articola in molteplici direzioni: dall’architettura al design d’interni, dal visual design al wellness, passando per la comunicazione. Le sue creazioni, sostenibili e sempre attente all’ambiente, risultano capaci di comunicare ‘quella sensazione di familiarità che in inglese si definisce ‘homeliness”.
Quest’anno festeggi un traguardo importante, 25 anni di attività professionale. Su quali nuovi… Leggi l’articolo
Il racconto di una nuova estetica, sostenibile e ‘homely’
21/09/2015 – In occasione dei suoi 25 anni di attività, l’architetto Simone Micheli, racconta il suo percorso professionale fra nuovi ‘eroi’, nuove sfide e nuovi spazi. Il suo lavoro si articola in molteplici direzioni: dall’architettura al design d’interni, dal visual design al wellness, passando per la comunicazione. Le sue creazioni, sostenibili e sempre attente all’ambiente, risultano capaci di comunicare ‘quella sensazione di familiarità che in inglese si definisce ‘homeliness”.
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Una passione condivisa nell’attesa della celebrazione dei 90 anni dell’azienda
21/09/2015 – Patricia Urquiola e Poltrona Frau Group annunciano la propria collaborazione che vedrà la designer partecipare al processo di continuo rafforzamento delle strategie creative del gruppo, leader nel settore dell’arredamento di alta gamma. La partnership è un segnale importante della crescente visione globale di Poltrona Frau Group e della volontà di continuare ad aumentare la potenzialità delle proprie aziende, conservandone l’indipendenza nelle scelte creative in coerenza con il posizionamento di ognuna di esse.
“Patricia Urquiola avrà un ruolo rilevante all’interno di questo polo di eccellenze dove contribuirà… Leggi l’articolo
L’allestimento progettato a quattro mani con Antonio Marras21/09/2015 – Paola Lenti, azienda leader nella produzione di strutture, sedute e tappeti per l’esterno e l’interno, e Sabrina Monte-Carlo, da anni presente con successo a Monte…
Patricia Urquiola nominata Art Director di Cassina 21/09/2015 – Patricia Urquiola e Poltrona Frau Group annunciano la propria collaborazione che vedrà la designer partecipare al processo di continuo rafforzamento delle strategie creative de…
Classicità ed eleganza per le nuove collezioni bagno
21/09/2015 – In occasione del Cersaie 2015,Emmevi Rubinetterie propone le già esistenti, ma sempre al passo con i tempi, serie SIRIS, GEA, MINU’, ADE e NEFER, le cui linee saranno arricchite dalla nuova versione ‘alta’, mentre la serie THE ONE, impreziosita da cristalli Swarovski, porterà un tocco di classicità ed eleganza.
Inoltre, nel nostro Stand A1 – Hall 30 totalmente rinnovato, presenteremo in anteprima una nuova serie.
EMMEVI RUBINETTERIE su ARCHIPRODUCTS… Leggi l’articolo
La domotica Vimar per la cantina Gori21/09/2015 – A Nimis – antica roccaforte di epoca romana situata nella zona dei Colli Orientali del Friuli – sorge una giovane azienda vinicola, la cantina Gori.
Moderna e unica nel suo genere, perch&eacu…
Cinque location esclusive nel cuore della città
21/09/2015 – Rilassarsi nella città di Expo? Oggi è sempre più possibile. Le urban spa crescono in quantità e qualità. La trentina Starpool ne firma alcune tra le più esclusive.
Dopo l’Excelsior Hotel Gallia, il Four Season, il Bulgari Hotel e l’Armani Hotel, infatti, anche l’appena inaugurato Mandarin Oriental Milan (primo della prestigiosa catena ad aprire in città) ha scelto il design, la tecnologia e i servizi Starpool per gli ambienti wellness.
«Spesso la spa, soprattutto in Italia, è vissuta come sinonimo solo di trattamenti e massaggi. Una visione molto riduttiva: la Spa è in realtà… Leggi l’articolo
DuraStyle e Darling New by Duravit21/09/2015 – Innumerevoli spazzolini, tubetti di dentifricio aperti e asciugamani colorati. E in più la collezione di smalti colorati e una borsa dell’acqua calda rosa per i piedi freddi. Il vostro pr…
In mostra i termoarredi firmati Massaud, Scacchetti, Moroni21/09/2015 – Doppio appuntamento al Cersaieper Cordivari Design. Oltre all’esposizione nel Pad. 29 Stand B29, i radiatori Cordivari Design saranno esposti nel Pad. 30 dedicato alla m…
Fioranese al Cersaie con la collezione Chevronchic21/09/2015 – Fioranese sarà presente anche quest’anno a CERSAIE, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno di Bologna dal 28 Settembre a…
NEWFLUSH™, il progetto Catalano al Cersaie
21/09/2015 – Nel design contemporaneo, l’evoluzione tipologica dei prodotti tende sempre più ad integrarsi con la loro innovazione tecnologica e con l’incremento funzionale e prestazionale. In questo scenario si colloca il progetto NEWFLUSH™ della Catalano: un’invenzione che rivoluziona le prestazioni e la funzionalità dei wc ceramici.
Un sistema di scarico a vortice che sfrutta al meglio la quantità d’acqua disponibile garantendo la massima efficienza e che, grazie all’eliminazione della brida, consente operazioni di pulizia più facili ed efficaci. Attenzione all’ambiente, migliore qualità ceramica, igiene… Leggi l’articolo
Design sostenibile e funzionalità in bagno
22/09/2015 – Provex, azienda leader nel mercato italiano e internazionale, attuerà un’azione di co-marketing ospitando nel proprio nuovo stand Edonè in occasione del Cersaie 2015. Le due aziende infatti saranno presenti insieme alla prossima edizione del Cersaie nel Pad.29 – Stand.B47.
Una collaborazione all’insegna dell’eccellenza che contribuisce a consolidare i principi e i valori fondamentali di entrambe le realtà, da sempre attente alla qualità, alla ricerca e all’innovazione. Concetti che saranno rappresentati nel nuovo spazio Provex da due ambienti bagno molto moderni che mettono in evidenza, armonizzandoli, i prodotti… Leggi l’articolo
Un contributo invisibile per rendere il vostro mondo più solido e duraturo
21/09/2015 – Anche quest’anno Impertek sarà presente al CERSAIE di Bologna. Nel Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno si confronteranno numerose aziende e prodotti innovativi. Impertek accetta la sfida proponendo soluzioni all’avanguardia per la pavimentazione.
Forte di oltre 30 anni di esperienza, l’azienda garantisce prodotti di qualità e un reale sostegno alla progettazione e realizzazione di coperture, pavimentazioni e fondazioni, contribuendo allo sviluppo del settore edile.
Entusiasmo e continua ricerca sono i nostri punti di partenza per garantire prodotti sempre competitivi e soluzioni capaci di rispondere… Leggi l’articolo
Sardinna Antiga è un bio-villaggio ecosostenibile situato sulla costa nord-orientale della Sardegna, in una vallata solitaria, tra la campagna e il mare di Santa Lucia di Siniscola, in località Sa Petra e S’Ape. Stupefacente esempio di albergo diffuso, recupera un antico villaggio abbandonato dagli anni ’50, trasformandolo in un posto accogliente e rilassante, dove gustare cibo biologico e sono banditi smartphone e sigarette.
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Successivamente all’acquisto del terreno, durante le operazioni di pulizia, i proprietari di Sardinna Antiga hanno rinvenuto all’interno di cespugli e piante arbustive, diversi muretti a secco circolari, con all’interno dei tronchi d’albero disposti a raggiera. Pulendo a fondo ed estirpando le erbacce hanno iniziato a comprendere che forse quel che avevano trovato durante le operazioni di pulizia non erano dei semplici recinti, ma un vero e proprio villaggio di pastori, abitato fino agli anni Quaranta e in seguito abbandonato.
Con l’aiuto degli organi territoriali del MiBACT e la memoria storica e le testimonianze degli anziani, si è così iniziato a ricostruire questo antico villaggio, fino ad arrivare ad un vero e proprio ripristino tipologico.
Il villaggio di “pinnattoso” (plurale di “pinnattu” in dialetto locale) che era abitato fino a circa settanta anni fa viene così recuperato, rispettando la collocazione originale delle costruzioni e riscoprendo la tradizione e la cultura locale: le tecniche ecosostenibili artigianali tradizionali vengono integrate alle tecniche moderne – per la soddisfazione dei requisiti della normativa vigente – adoperando materiali, assolutamente naturali e reperiti in loco, reimpiegando anche quelli utilizzati dagli antichi abitanti.
Le sue abitazioni uniche si rifanno per forma e materiali utilizzati all’architettura vernacolare delle capanne nuragiche: queste antiche costruzioni pastorali, tipiche della Sardegna centro-orientale, sono costruite con la base, che può essere circolare o rettangolare, in pietra a secco e la copertura in rami di legno, canne e frasche. Tradizionalmente venivano utilizzate in terre selvagge o poco accessibili per il pernottamento o per il deposito di vivande o materiali utili all’allevamento del bestiame.
Le capanne non hanno fondazioni ed il terreno su cui insiste la struttura, essenzialmente semplice, è stato spianato con strumenti tradizionali. Dal punto di vista strutturale, gli edifici sono sostenuti da pilastri e travi realizzati con tronchi e rami d’albero non lavorati. I pilastri di circa 15 cm di diametro, sono infissi nel terreno e disposti circolarmente ad una distanza di circa 150 cm: ogni pilastro è collegato al successivo mediante tavole in legno, in modo da renderli collaboranti nell’assorbimento del peso della copertura. Da ognuno di essi, alto circa 150 cm, parte una trave, con una sezione media di 10 cm e una pendenza di circa il 60% (circa 30°): tutte le travi confluiscono in un tronco d’albero che funge da chiave di volta e permette alla copertura di non collassare.
A rivestimento esterno della struttura è stato poi ricomposto il muro a secco di pietra, con uno spessore medio di 40 cm, che collabora dal punto di vista statico con il sistema travi-pilastri. Le travi sono unite da canne, che diventano un vero e proprio rivestimento interno mentre all’esterno è posto uno strato di tavolato, lasciando un’intercapedine per la ventilazione di spessore variabile. Sopra il tavolato viene disposto un telo impermeabile, sul quale vengono poggiate ulteriori canne e paglia come rivestimento esterno. Il rivestimento interno è anch’esso composto da uno strato di canne su cui viene spruzzato un intonaco di terra cruda. La pavimentazione, in tavole di legno è sopraelevata rispetto a un sistema di areazione sottopavimento che poggia direttamente sul terreno roccioso del villaggio.
Nonostante gli alloggi siano privi di impianti di climatizzazione e il clima sia estremamente caldo nel periodo estivo, la temperatura all’interno degli alloggi rimane vicina alle condizioni di comfort: a ciò contribuiscono l’elevata inerzia termica relativa alla massa del muro in pietra, la ventilazione della copertura e del pavimento oltre a quella garantita dall’effetto camino dovuto sia alla forma della copertura che a una certa permeabilità delle frontiere perimetrali.
Le aperture, di metratura minima in rispetto dei canoni originali, disposte in posizioni diametralmente opposte garantiscono una buona ventilazione incrociata: l’apporto di luce e il ricambio d’aria sono garantiti inoltre dalla porta di ingresso. Il villaggio sfrutta un sistema di fitodepurazione per recuperare buona parte delle acque utilizzate per gli scarichi e in modo da eliminare la necessità di realizzare il sistema di fognature che per essere condotto fino a questo luogo, piuttosto isolato, sarebbe stato economicamente poco sostenibile avrebbe deturpato il territorio.
Con la rigenerazione, l’ambiente circostante è stato lasciato intatto e sono state piantumate circa 4000 piante. Il villaggio è circondato da un laghetto e da 7 ettari di macchia mediterranea: un vigneto bio, un oliveto bio, un orto bio e uno sinergico procurano gran parte delle materie prime necessarie. Le abitazioni vengono fornite quotidianamente di acqua di fonte servita in anfore di terracotta, di cibi, di prodotti per la cura del corpo prodotti da un’azienda locale, di un emanatore di essenze per l’aromaterapia e di una lampada al sale: il tutto rigorosamente di origine biologica o locale. Gli arredi interni sono totalmente fatti a mano con materiali di risulta, principalmente legno e gli unici arredi non riutilizzati sono i sanitari.
Ogni cosa è prodotta artigianalmente: persino la biancheria è tessuta utilizzando filati naturali e trame preziose, arricchite da disegni eseguiti sull’impronta di quelli arcaici, tinti con colori essenziali e derivanti da erbe. All’interno del villaggio è bandito il fumo mentre l’uso di smartphone, tablet e pc è vietato negli spazi comuni. La sensazione è quella di essere tornati indietro nel tempo di qualche secolo: il silenzio surreale del luogo è spezzato solo dai rumori della natura, dal canto degli uccelli e dai versi degli animali selvatici, mentre la sera, solo le stelle e la luna illuminano l’intera vallata.
Ogni inverno si pensa a strategie da adottate nelle abitazioni per riscaldarle e mantenerle calde evitando grandi sforzi economici, oltre che cercando di contribuire alla riduzione di emissioni di CO2 e di polveri sottili in atmosfera. I caminetti a bioetanolo sono un’ottima soluzione da integrare al preesistente sistema di riscaldamento, per il basso impatto ambientale e il valore estetico che aggiunge agli ambienti domestici.
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In Italia si stima che ogni anno siano circa 20.000 i casi di incendio legati a malfunzionamento di stufe e caminetti. A fronte di questi dati, prima dell’inizio della stagione invernale occorre manutenere o quantomeno revisionare il sistema di riscaldamento per evitare danni. Oggi il mercato offre soluzioni di diversa tipologia per chi pensa ad un nuovo impianto domestico: tra queste il cosiddetto caminetto ecologico.
Sul mercato ormai ve ne sono molte varietà che si differenziano tra loro soprattutto in termini di efficienza e impatto ambientale ma anche per altri particolari.
Tra le opzioni più complete c’è la possibilità di installare camini o stufe connessi a canalizzazioni che permettono di diffondere il calore in tutti gli ambienti, senza disperdere i benefici della combustione.
Rispetto a tutti gli altri sistemi di riscaldamento di tipo “bio”, i caminetti a bioetanolo sono quelli che possono essere definiti “ecologici” poichè alimentati da una fonte che non aggiunge nell’aria prodotti nocivi derivanti dalla combustione del petrolio, carbone, gas, né polveri sottili derivanti dalla combustione delle biomasse solide quali legna, pellet, ecc.
Se la scelta dell’impianto riguarda, oltre che un’integrazione del sistema di riscaldamento anche un valore dal punto di vista estetico allora il caminetto ecologico a bio etanolo è l’ideale, visto che non ha la pretesa di risolvere il problema riscaldamento: non è infatti progettato per sostituirsi ad un impianto di riscaldamento completo, bensì è un’ottima integrazione a basso costo, che permette di riscaldare ambienti domestici specifici, senza l’incomodo di dover trasportare legna o avere una canna fumaria di dimensioni notevoli e sempre pulita per consentire il tiraggio, unendo così funzionalità e valore estetico .
I caminetti ecologici sono sistemi a fiamma libera che richiedono una presa d’aria esterna per apportare il necessario ricambio di ossigeno all’interno degli ambienti.
Il bioetanolo è composto da alcool etilico denaturato ottenuto attraverso la fermentazione di biomasse dalla quale si ottengono sostanze zuccherine di origine vegetali (patate, mais, vinacce, barbabietola da zucchero etc…).
Il funzionamento del caminetto a bioetanolo segue ilprincipio della vecchia spiritiera (o fornello ad alcool): l’alcool è contenuto in un serbatoio mentre pietre porose, che funzionano come il tradizionale stoppino, sono imbevute di questa sostanza consentendo la combustione dei suoi vapori.
Si tratta di una combustione che genera solo CO2 e vapore acqueo, perciò i caminetti ecologici non necessitano di canna fumaria.
Inoltre la resa calorifica è enorme visto che le tradizionali canne fumarie portano fuori oltre ai prodotti di combustione anche una notevole quantità del calore prodotto dalla combustione. In genere:
In commercio sono disponibili molti modelli di caminetti a bioetanolo, ma il campo si restringere a tre tipologie fondamentali:
Come si è evidenziato, i caminetti ecologici necessitano di una presa di aria esterna, visto che la combustione è in grado di consumare a lungo andare l’ossigeno.
I caminetti ecologici, infatti, non sono particolarmente complicati da installare e l’installazione può essere fatta a cura dell’acquirente, poiché sono dotati di elementi singoli assemblabili in maniera semplice seguendo le istruzioni date dal fornitore, salvo che non ci sia necessità di effettuare particolari lavori di preinstallazione, come opere murarie.
Il CTI – Comitato Termotecnico Italiano ha messo a punto la norma UNI 11518 che regola i requisiti di sicurezza, le caratteristiche, i metodi di prova e le indicazioni tecniche e funzionali dei camini a bioetanolo in forma liquida o gel, utilizzati a scopo decorativo e con funzionamento intermittente.
Quando acquistate questi apparecchi, verificate che abbiano l’etichettattura e la documentazione che ne attesti la conformità alla norma UNI 11518, la placca segnaletica delle caratteristiche dell’apparecchio (consumo orario, tipo di combustibile, nome e indirizzo del fabbricante), la placchetta di sicurezza che fornisce informazioni sul caricamento (posta vicino al serbatoio) e i relativi manuali di manutenzione, installazione ed uso.
18/09/2015 – Introdurre una detrazione del 36% sulle spese sostenute per riqualificare le aree verdi di pertinenza di abitazioni private.
Questa la sostanza del disegno di legge 1896 per l’agevolazione fiscale di interventi di sistemazione a verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata, presentato in Senato su iniziativa dei senatori Susta, Di Biagio, Dalla Zuanna, Laniece, Puppato e Gianluca Rossi.
Incentivi aree verdi: la proposta
Il disegno di legge prevede una detraibilità pari al 36% delle spese sostenute ed effettivamente documentate per interventi di ‘sistemazione a verde’ di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, tra cui la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. L’agevolazione fiscale è ammessa anche per i costi di progettazione e manutenzione connessi all’esecuzione delle opere.
Inoltre..
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18/09/2015 – La Lombardia stanzia 7 milioni di euro per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
Il Bando, in attuazione della DGR 3904/2015 è stato approvato per incentivare la riqualificazione energetica nei piccol…