Una culla di benessere in marmo dolomitico naturale

Attitude, l’ultima vasca centro stanza Jacuzzi®

07/09/2015 – E’ Attitude, la nuova vasca centro stanza ideata da Jacuzzi®, uno spazio dove prendersi cura del proprio corpo dalle linee morbide e moderne: Attitude accoglie il corpo nella sua forma dai lineamenti delicati, come in una culla di benessere e relax, ampia e spaziosa al suo interno.

 
La vasca è prodotta in Cast Marble: un composito naturale che contiene il 70% di marmo dolomitico che, nel suo complesso, dona compattezza e solidità alla vasca. Si tratta di un materiale estremamente resistente, non poroso e quindi anche facile da pulire.
Al composito si aggiungono inoltre le resine in poliestere e il gelcoat, che forniscono lo strato di rifinitura… Leggi l’articolo

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La leggerezza del gioco, l’attenzione al dettaglio

Favaretto&Partners raccontano l’incontro con B–LINE

07/09/2015 – Basta guardare DOMINO, il contenitore che FAVARETTO&PARTNERS ha appena disegnato per B–LINE per ritrovarci tutta la leggerezza del gioco e l’attenzione al dettaglio proprie di un progetto sapiente.

Questo e tanti altri progetti saranno in mostra al Tallin Design Festival dove verrà riproposta la Personale “PAOLO FAVARETTO 40X40″ dedicatagli dalla citta di Padova due anni fa. Dal 17 al 20 Settembre. TALLIN, Estonia.

 
Abbiamo preso la palla al balzo e scambiato quattro chiacchiere con Paolo Favaretto e il figlio Francesco che lo affianca ormai da tempo nello studio padovano.
Hanno risposto insieme, a volte all’unisono, altre… Leggi l’articolo

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Pachuca: la città più colorata al mondo

Nella città di Pachuca, in Messico, nel quartiere Las Palmitas l’arcobaleno non svanisce dopo il temporale. Grazie a una iniziativa promossa dal governo locale e in collaborazione con il collettivo di artisti Germen Crew, Las Palmitas, è stata interessata da un poderoso (e colorato) lavoro di Street art che ha coinvolto 209 abitazioni e 452 famiglie, e che ha trasformato sia visivamente sia socialmente questa zona degradata della città.

Infatti, dove prima le case grigie e le vie tortuose, deserte al calar del sole, incutevano paura agli abitanti, oggi la vita è tornata ad animare quei luoghi e il timore di uscire è svanito favorendo la collaborazione e il consolidamento della comunità locale.

LA CITTÀ ROSA: TOLOSA E I SUOI EDIFICI COLORATI

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Pachuca: la città più colorata al mondo 

Ci sono voluti 14 mesi e ventimila litri di vernice per concretizzare il progetto di decorazione delle case. Larghe fasce sinuose e figure geometriche dai colori accesi costituiscono lo sfondo su cui sono stati poi disegnati persone, grandi fiori e oggetti di vario tipo. In questo modo passeggiando per le vie si possono ammirare i singoli lavori degli artisti, mentre da lontano la collina su cui sorge il quartiere appare come un gigantesco arcobaleno costituito da 1.500 metriquadrati di murales.

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Il lavoro del collettivo artistico non è consistito semplicemente nella realizzazione materiale dell’opera. Infatti, ha lavorato attivamente per convincere le famiglie a dare il permesso ad intervenire sulle proprie abitazioni bussando a ogni porta e parlando con tutti. Prima di applicare il colore alle pareti è stato necessario imbiancare ogni singolo edificio sia per una questione tecnica, sia per trasmettere il messaggio che tutti i residenti sono uguali indipendentemente dalle condizioni economiche.

Nonostante le difficoltà e la fatica per la messa in opere di un progetto così esteso, il governo e Germen Crew vorrebbero intraprendere lo stesso percorso anche in altre zone della città visto il successo riscontrato soprattutto a livello sociale e il prossimo quartiere interessato dovrebbe essere Cubitos.

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Pachuca: la città più colorata al mondo

Nella città di Pachuca, in Messico, nel quartiere Las Palmitas l’arcobaleno non svanisce dopo il temporale. Grazie a una iniziativa promossa dal governo locale e in collaborazione con il collettivo di artisti Germen Crew, Las Palmitas, è stata interessata da un poderoso (e colorato) lavoro di Street art che ha coinvolto 209 abitazioni e 452 famiglie, e che ha trasformato sia visivamente sia socialmente questa zona degradata della città.

Infatti, dove prima le case grigie e le vie tortuose, deserte al calar del sole, incutevano paura agli abitanti, oggi la vita è tornata ad animare quei luoghi e il timore di uscire è svanito favorendo la collaborazione e il consolidamento della comunità locale.

LA CITTÀ ROSA: TOLOSA E I SUOI EDIFICI COLORATI

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Pachuca: la città più colorata al mondo 

Ci sono voluti 14 mesi e ventimila litri di vernice per concretizzare il progetto di decorazione delle case. Larghe fasce sinuose e figure geometriche dai colori accesi costituiscono lo sfondo su cui sono stati poi disegnati persone, grandi fiori e oggetti di vario tipo. In questo modo passeggiando per le vie si possono ammirare i singoli lavori degli artisti, mentre da lontano la collina su cui sorge il quartiere appare come un gigantesco arcobaleno costituito da 1.500 metriquadrati di murales.

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Il lavoro del collettivo artistico non è consistito semplicemente nella realizzazione materiale dell’opera. Infatti, ha lavorato attivamente per convincere le famiglie a dare il permesso ad intervenire sulle proprie abitazioni bussando a ogni porta e parlando con tutti. Prima di applicare il colore alle pareti è stato necessario imbiancare ogni singolo edificio sia per una questione tecnica, sia per trasmettere il messaggio che tutti i residenti sono uguali indipendentemente dalle condizioni economiche.

Nonostante le difficoltà e la fatica per la messa in opere di un progetto così esteso, il governo e Germen Crew vorrebbero intraprendere lo stesso percorso anche in altre zone della città visto il successo riscontrato soprattutto a livello sociale e il prossimo quartiere interessato dovrebbe essere Cubitos.

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Il calcestruzzo a base di copertoni per edifici flessibili

Un grosso problema a scala mondiale è lo smaltimento degli pneumatici usati. Secondo quanto stimato dalla sola UE i copertoni fuori uso nel 2010 ammonterebbero a ben 3,3 milioni di tonnellate. Una quantità spaventosa che aumenta in paesi in via di sviluppo dove i mezzi per lo smaltimento sono inesistenti. Le discariche continuano a riempirsi e per eliminare definitivamente questi rifiuti oggi si attuano delle interventi che causano dannose emissioni in atmosfera.

Pneumatici riciclati in edilizia

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Ma la gomma degli pneumatici può essere riciclata!

Sono diversi gli ambiti in cui la gomma può essere impiegata dopo il riciclo. Vediamo i principali:

  • Usata come combustibile (a basso calore specifico) nei forni dei cementifici, come materia prima per fabbricare nerofumo.
  • Tritata in particelle di piccole dimensioni per diventare “sabbia artificiale”.
  • Usata come materia prima per creare scogliere artificiali in ambiente marino.
  • Usata per manufatti siti nei parchi da gioco, per le barriere di sicurezza stradali, per guardrail, e anche per le barriere antirumore.
  • Usata in miscele nelle pavimentazione in asfalto.

La scoperta delle potenzialità delle materie costituenti i pneumatici

La scoperta principale però è che le fibre tessili, metalliche e la gomma ricavate dagli pneumatici inutilizzati riescono ad incrementare in maniera considerevole la resistenza flessionale del cemento.

Infatti pare che le fibre e i polimeri derivati dagli pneumatici facciano parte di un progetto sul riciclo della gomma messo in moto dall’Università di Sheffield. L’intento è dimostrare la fattibilità dell’utilizzo di prodotti di scarto per confezionare un particolare tipo di cemento. Questa ricerca è finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del progetto Anagennisi, e il team di ricerca è composto dagli studiosi di Sheffield, da quelli dell’Imperial College di Londra e da quelli dell’European Tyre Recycling Association (ETRA).

Secondo gli studiosi la fibra polimerica presente negli pneumatici potrebbe sostituire il polipropilene nelle riparazioni delle fessurazioni del calcestruzzo. Il cemento additivato potrebbe essere disponibile sul mercato entro il 2020 così da essere acquistata per realizzare cemento iperflessibile e, a quanto pare anche antisismico – secondo i test che verranno condotti nei prossimi mesi –.

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Sulla base dei promettenti risultati ottenuti dall’Università di Sheffield anche in Italia si è cercato di investire nella ricerca: la Regione Puglia, qualche anno fa, ha finanziato un Progetto di Ricerca dal titolo “Impiego di particelle di gomma e fibre d’acciaio provenienti da pneumatici fuori uso in conglomerati cementizi” svolto presso l’Università del Salento in collaborazione con aziende locali. Durante la fase di questa ricerca è stata condotta un’indagine sperimentale che puntava a valutare le proprietà meccaniche di calcestruzzi rinforzati con fibre di acciaio provenienti da pneumatici fuori uso ( i cosiddetti RSFRC -Recycled Steel Fiber Reinforced Concrete) e di calcestruzzi ottenuti con l’aggiunta di particelle di gomma in sostituzione di parte dell’inerte.

Vantaggi e caratteristiche del calcestruzzo dal riciclo dei pneumatici

Gli pneumatici attualmente sul mercato sono costituiti in media per l’80% da gomma, il 15% da fibra d’acciaio, 5% da fibra tessile. Si stima che per produrre uno pneumatico venga impiegata da 3 a 5 volte più energia di quella recuperata tramite la termovalorizzazione. Da ciò si comprende che l’energia incorporata nello pneumatico potrebbe essere convertita in altro piuttosto che in emissioni nocive per l’ambiente.

Le caratteristiche insite nel rubbercrate sfruttano le potenzialità degli pneumatici fuori uso e ciò che ne deriverebbe è:

  • Risparmio sulle materie prime necessarie per confezionare il cls
  • Incremento della resistenza flessionale del cls, utile a sua volta per le applicazioni negli interventi antisismici.
  • Flessione stimata per gli edifici fino al 10% della loro altezza, superiore a 50 volte rispetto a quello delle normali strutture.
  • Riduzione stimata fino al 97% del consumo di energia per la produzione del cls.
  • Gli pneumatici fuori uso potrebbero aprire una nuova branca del design innovativo
  • I risvolti ambientali sarebbero anche quelli delle emissioni nocive evitate per lo smaltimento degli pneumatici riciclati.
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Albi professionali, nessuno stop per i geometri senza laurea

04/09/2015 – E’ consentito iscriversi all’albo dei geometri dopo aver conseguito il diploma; la circolare 7201/2015 del Ministero dell’Istruzione (Miur) non pone un divieto all’accesso alla professione ma “si limita a indicare la qualifica europea da assegnare al diploma tecnico”.
 
A chiarirlo in una circolare il presidente del Consiglio Nazionale Geometri (CNGeGL), Maurizio Savoncelli, dopo gli articoli comparsi su alcune testate giornalistiche che, commentando la circolare Miur (allegata alla circolare CNGeGL) e citando il DPR 88/2010 sul riordino degli istituti tecnici, lasciavano intendere il divieto per i diplomati tecnici, tra cui i geometri, di accedere ad un albo professionale senza laurea.
 
Accesso albi professionali: chiarimenti sulla circolare Miur
Il CNGeGL ha fatto notare che la circolare Miur, “si limita ad indicare la qualifica europea (EQF) da assegnare al diploma tecnico (4° livello). Pertanto non..
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Fari, valorizzazione green al 100% e a km 0

04/09/2015 – La valorizzazione e il restauro dei fari dello Stato dovrà essere ecosostenibile e le strutture dovranno essere utilizzate per accogliere i turisti.
 
Sono questi i risultati della consultazioni pubblica on line promossa dall’Agenzia del Demanio per raccogliere proposte e suggerimenti riguardanti gli scenari di valorizzazione futura di 11 fari di proprietà dello Stato, di cui 4 proposti dal Ministero della Difesa.
 
Valorizzazione fari: i risultati della consultazione
Su 1.140 email raccolte la quasi totalità dei partecipanti si è espressa a favore di una valorizzazione dei fari secondo un modello di lighthouse accomodation ed una valorizzazione delle strutture esistenti grazie ad un restauro conservativo ed eco-sostenibile.
 
Inoltre l’87% dei partecipanti suggerisce l’accoglienza turistica, ricettiva, ristorativa o promozionale, come la formula migliore per consentire il recupero ed il mantenimento..
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Appalti, i requisiti professionali sono esclusi dall’avvalimento

04/09/2015 – Per sopperire alla mancanza dei requisiti professionali non si può ricorrere all’avvalimento. Lo ha spiegato il Consiglio di Stato con la sentenza 3698/2015.
 
Nel caso esaminato dal CdS, la Stazione Appaltante chiedeva l’iscrizione all’Albo dei gestori ambientali per lo svolgimento di alcuni servizi messi in gara. Un concorrente, escluso perché, non essendo iscritto all’Albo, si era avvalso dell’ausilio di un altro soggetto, aveva fatto ricorso.
 
I giudici hanno confermato la decisione della Stazione Appaltante spiegando che l’iscrizione rappresenta un requisito generale o soggettivo, che si riferisce all’idoneità professionale e collegato all’esperienza necessaria per svolgere incarichi simili.
 
Non si tratta quindi, hanno spiegato i giudici, di un requisito trasferibile da un operatore ad un altro, ma di una situazione personale e dell’affidabilità morale e..
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La stampante 3D da cui nascono piante

L’inchiostro è un miscuglio di fango, semi e acqua ed è in grado di imitare qualsiasi forma: dalla stampante 3d il composto organico s’inverdisce e produce nuova vita. Il progetto PrintGREEN nato nell’università di Maribor in Slovenia, sostituisce il vecchio motto “Think before you print” (Pensa prima di stampare) con “Print, because is green” (Stampa, perché è verde) mettendo insieme la creatività dei designer, la tecnologia 3d e l’amore per la natura.

STAMPA 3D CON ARGILLA E MATERIALI NATURALI

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I designer si trasformano in giardinieri del terzo millennio sostituendo al gesso e resine (inchiostri in continua evoluzione utilizzati per le stampanti 3d) un composto organico per oggetti viventi vegetali.  Le stampe sono definite al computer per forma e dimensione, si inumidiscono e diventano prati personalizzati.   

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Il progetto è una logica applicazione industriale dei bellissimi graffiti ecologici (moss graffiti) realizzati con il muschio, polvere di gesso, latte e altri materiali naturali da utilizzare per installazioni artistiche e  “pubblicità sostenibili.

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Inoltre gli oggetti creati dalla tecnologia 3d perdureranno oltre la moda e sperimentazione perché contengono principio e semi di vita. Basti pensare a prototipi, modellini architettonici (stupendi per i tetti giardino!) e arredi realizzati con questa tecnologia, in cui perso l’entusiasmo e motivazione originale invece di essere buttati via potranno portare verde in città.

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Concepito dagli studenti Maja Petek, Tina Zidanšek, Urška Skaza, Danica Rženičnik e Simon Tržan con la supervisione del professore Dušan Zidar, PrintGREEN ( in sloveno “Tiskaj Zeleno”) funziona con un portatile collegato alla stampante che rilascia, strato dopo strato, il composto marrone su un piatto. Gli oggetti tridimensionali realizzati per ora dal team sono testi, loghi verdi, vasi, riproduzioni di città e volti.

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Il team ha modificato la stampante CNC che eroga l’ “inchiostro organico” lungo l’asse z, incorporando nello strato ultimo i semi che germoglieranno. Verdi di stampa i nostri giardini portatili potranno facilmente seguire pattern arzigogolati, sensibilizzare aziende e privati ai temi ambientali e spostare le nuove tecnologie 3d verso materiali naturali e organici.

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La XIV edizione dei Premios Cerámica

Termine ultimo per la presentazione dei progetti è il 28 ottobre

04/09/2015 – ASCER (Associazione Spagnola dei Produttori di Piastrelle e Pavimenti Ceramici) convoca la nuova edizione dei Premios Cerámica di Architettura, Interior Design e Progetto di Fine Carriera Scolastica. In questa quattordicesima edizione, i progetti partecipanti ai Premios sono valutati da una giuria molto rappresentativa e composta da professionisti nel campo dell’architettura e del design di importanza internazionale.

Presiede la giuria l’architetto Víctor López Cotelo che di recente ha ricevuto il Premio di Architettura Spagnola 2015. Il resto della giuria è composta dall’architetto italiano Laura Andreini cofondatrice dello studio… Leggi l’articolo

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Renzi: ‘Il 16 dicembre il funerale delle tasse sulla prima casa’

03/09/2015 – Via Imu e Tasi sulla prima casa dal 2016, il 16 dicembre sarà l’ultima volta che gli italiani pagheranno le tasse sulla prima casa. Lo ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospite di Rtl 102.5.
 
L’ennesima promessa, dopo gli annunci fatti nelle scorse settimane, sull’eliminazione delle tasse sulla prima casa dall’anno prossimo è arrivata a seguito della bocciatura da parte dell’Unione europea (UE). A tal proposito il premier ha aggiunto: “Quando c’è da parlare di immigrazione quelli di Bruxelles sono tutti in ferie, quando si parla di tasse si svegliano tutti insieme. Le tasse le abbassiamo da soli, non ce lo facciamo dire da Bruxelles cosa tagliare o no. Ci siamo fatti un gran mazzo a trovare le coperture, nessuno ci fermerà”.
 
Abolizione Tasi: i calcoli della Cgia Mestre
Secondo la Cgia Mestre con l’abolizione della Tasi, le famiglie italiane..
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Parcheggi pertinenziali anche sotto i giardini pubblici

03/09/2015 – Nel sottosuolo di giardini pubblici e parchi, cioè aree destinate a verde pubblico, si possono realizzare parcheggi pertinenziali a condizione che questi non compromettano la funzione pubblica dell’area sovrastante. Lo ha affermato il Consiglio di Stato con la sentenza 2769/2015.
 
Nel caso preso in esame, il proprietario di un immobile aveva realizzato un’autorimessa sotto un’area destinata a verde attrezzato. Per accedere ai parcheggi erano state costruite inoltre delle rampe d’accesso nella stessa zona.
 
Dopo aver effettuato dei controlli, il Comune aveva bloccato i lavori imponendo il ripristino della situazione iniziale. Il proprietario aveva quindi presentato ricorso.
 
Secondo il responsabile dell’intervento, dal momento che era ammessa la realizzazione di parcheggi interrati, doveva considerarsi possibile anche la costruzione delle rampe per l’accesso nonostante il vincolo gravante sull’area.
 
Il..
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Lavori pubblici, la Provincia di Trento riscrive le regole

03/09/2015 – Nella Provincia Autonoma di Trento cambiano le regole per l’affidamento dei lavori pubblici. La Giunta provinciale ha approvato alcune modifiche al Regolamento sui lavori pubblici per garantire maggiore apertura e trasparenza nelle procedure.
 
Nelle spese in economia, è stato innalzato il numero di imprese da invitare ai confronti concorrenziali e nei cottimi. In particolare, nei confronti concorrenziali si passerà da dodici a venti, mentre nei cottimi da sette a dodici. Quest’obbligo numerico non deve essere rispettato nei casi di opere specialistiche in cui non ci siano abbastanza aspiranti idonei.
 
In questo modo, ha spiegato l’assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi, si vuole garantire una più ampia partecipazione alle gare delle piccole e medie imprese, in coerenza con le politiche comunitarie. 
 
Per quanto riguarda la gestione dell’elenco telematico delle imprese da invitare..
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Tetti verdi: le piante più adatte ai green roof

Il Giardino botanico di Chicago  ha reso pubblici i risultati di una ricerca sui tetti verdi con cui sono state valutate quali sono le piante più adatte ai green roof.

COME PROGETTARE UN TETTO GIARDINO

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La valutazione ha interessato ben 216 specie di piante ed è stato il più approfondito studio sull’argomento. Le piante sono state vagliate sia sui tetti verdi intensivi (strato di terra da 7 a 14 cm) sia sui tetti verdi estensivi (strato di terra da 15 a 20 cm).

Tutte le analisi e le sperimentazioni sono state condotte presso il Conservation Science Center Plant, un laboratorio certificato LEED Gold della superficie di ben 3500 mq, con due tetti verdi da 750 mq, esposti uno a nord ed uno a sud.

I laboratori posti sulle coperture riescono a monitorare:

  • La temperatura dell’aria interna appena sotto il piano di calpestio del tetto
  • Temperatura dell’aria esterna sopra del suolo e sopra il tetto rialzato
  • La temperatura del suolo a varie profondità e l’isolamento del tetto
  • Flusso di calore del suolo
  • Radiazione solare
  • Umidità e vento sopra il tetto rialzato
  • Precipitazione

Il datalogger CR1000 (collegato a due camere CR800 con rispettivi sensori) si collega alla rete Ethernet dell’edificio, e il software LoggerNet raccoglie i dati; analizzando poi le informazioni generate, i ricercatori hanno potuto determinare i benefici dei diversi tipi di giardini pensili. Si sono potuti confrontare anche i risultati di vari spessori suolo, le diverse quantità di acqua, e, soprattutto, le diverse reazioni dei vari tipi di piante. Con così tanti dati resi disponibili, i progettisti dei garden roof sono stati in grado di fare dei confronti sperimentali su altri giardini della stessa tipologia.  

I PARAMETRI DI VALUTAZIONE

I parametri di valutazione per la scelta delle piante per i tetti verdi sono stati i seguenti:

  • la sopravvivenza complessiva,
  • la salute ed il vigore
  • la tolleranza del caldo e della siccità
  • la resistenza al freddo
  • la sopravvivenza nell’intero periodo di valutazione

Richard Hawkedirettore della valutazione dell’impianto del giardino botanico di Chicago ha spiegato che “In ultima analisi, il successo del tetto verde è dovuto al successo delle piante che crescono su di esso. […] Gli studi sulle piante come quelli intrapresi qui sono fondamentali per approfondire le informazioni riguardo le piante migliori per la coltura del green roof.”

LE PIANTE PIÙ ADATTE AI TETTI VERDI

La ricerca per capire quali fossero le piante più adatte ai tetti verdi è durata cinque anni durante i quali varie piante sono state valutate.  Alla fine sono state nove specie vegetali a raggiungere il punteggio massimo (5 stelle su 5) per aver dato prova delle migliori prestazioni di sopravvivenza e di adattamento:

caption: Antennaria dioica

caption: Calamintha Nepeta ssp. Nepeta

caption: Juniperus chinensis var. sargentii ‘Viridis"

caption: Phlox sublata "Apple Blossom"

caption: Phlox subulata "Emerald Blue"

caption: Phlox subulata "Snowflake"

caption: Rhus aromatica "Gro-Low"

caption: Sporobolus heterolepis

caption: Sporobolus heterolepis "Tara"

Il Giardino Botanico di Chicago sta continuando nelle sue ricerche per trovare nuove soluzioni e fare ulteriori scoperte in merito ai Green roof. Un settore importante dell’architettura ecosostenibile e, come cita un motto dei Giardini Botanici di Chicago, Salva le piante. Salva il pianeta“.

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Un concept restaurant dal sapore retrò

Materiali industriali, oggetti vintage accanto a pezzi di design contemporaneo come le lampade Karman, illuminano i 1500 mq de ‘La Ménagère’

03/09/2015 – ‘La Ménagère’, lo storico spazio che nasceva a fine Ottocento nel cuore di Firenze come primo negozio di casalinghi della città, rivive oggi nella rinnovata veste di concept-restaurant. Progetto architettonico e allestimento degli spazi portano la firma di Luca e Marco Baldini, co-founder dello studio di architettura e interior design Q-BIC.
 
Un suggestivo spazio di 1500 metri quadrati articolato in più ambienti, tutti incorniciati da alti soffitti a volta: la sala ristorante, la caffetteria, l’angolo verde animato da piante rare e bouquet di fiori,  ma anche lo store di complementi per la tavola e accessori per la casa.
Materiali… Leggi l’articolo

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