REbuild 2015: l’industrializzazione della riqualificazione è la strada maestra

29/06/2015 – Si è conclusa il 26 giugno scorso la prima tappa dell’edizione 2015 di REbuild, convention nazionale sull’innovazione della riqualificazione e gestione immobiliare che si è svolta al Palazzo Congressi di Riva del Garda.
 
Organizzata da Habitech – Distretto Tecnologico Trentino – e Riva del Garda Fierecongressi, REbuild ha fatto registrare il sold out: tutti i posti a disposizione del pubblico sono stati occupati, sintomo di un profondo interesse sulle tematiche affrontate dall’evento.
 
“E’ da dieci anni che come Habitech crediamo fermamente in questo progetto. Abbiamo fiducia che le cose possano cambiare e da quanto abbiamo sentito in questi giorni ci siamo resi conto che è davvero possibile. La direzione che ci diamo è quella di dare continuità a questa community: REbuild non sarà solo un convegno di due giorni. Stiamo lavorando per costruire una piattaforma operativa per l’innovazione…
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Riqualificazione energetica delle scuole, via libera alle domande

29/06/2015 – Si apre lo sportello per la presentazione delle domande per la concessione di finanziamenti a tasso agevolato per 350 milioni di euro messi a disposizione per l’efficientamento energetico delle scuole.
 
Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva stanziato tali risorse, a  valere sul Fondo Kyoto, nel DM 66/2015  e ora, con un apposito comunicato, rende noto il termine entro cui inviare le richieste. 
 
Efficientamento energetico scuole: presentazione delle domande
Per novanta giorni a partire dal 25 giugno 2015 gli enti pubblici proprietari di immobili destinati alla istruzione scolastica, compresi asili nido, istituti per l’istruzione universitaria e scuole per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), possono presentare domanda per la concessione di finanziamenti a  tasso agevolato dello 0,25%.
 
Il Ministero fa sapere che nelle stesse modalità, possono..
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Il condominio può stabilire regole più severe sul decoro architettonico

29/06/2015 – I condòmini possono decidere il significato di decoro architettonico prevedendo anche regole più severe rispetto alle norme esistenti. Lo ha spiegato la Corte di Cassazione con la sentenza 12582/2015.
 
Nel caso preso in esame, alcuni condòmini avevano realizzato dei lavori di ristrutturazione realizzando opere che erano state considerate in contrasto con i requisiti di decoro architettonico stabiliti dal regolamento condominiale.
 
Gli interessati sostenevano invece di aver agito ai sensi dell’articolo 1120 del Codice Civile, in base al quale sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili.
 
Dopo un’analisi degli interventi era risultato che questi non provocavano rischi in termini di staticità, ma una modifica architettonica contraria..
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Lo Spalma Incentivi potrebbe essere incostituzionale

29/06/2015 – Chi ha sostenuto un investimento all’insegna dell’efficienza energetica ha il diritto di mantenere l’incentivo del Conto Energia accordato al momento della realizzazione dell’intervento.

È questo il parere del Tar Lazio, che con un’ordinanza ha sollevato la legittimità costituzionale dei decreti attuativi (DM 16 ottobre 2014 e DM 17 ottobre 2014)dello Spalma Incentivi (DL 91/2014) con cui sono stati rimodulati i bonus al fotovoltaico.
 
Rimodulazione degli incentivi del Conto Energia
Ricordiamo che la rimodulazione degli incentivi del Conto Energia è stata effettuata in modo retroattivo con l’obiettivo di ridurre il peso dei bonus al fotovoltaico sulle bollette elettriche.
 
Lo Spalma Incentivi ha dato agli operatori la possibilità di scegliere fra tre opzioni:
a) erogazione per 24 anni della tariffa, ricalcolata secondo percentuali di riduzione indicate nell’allegato 2..
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Le case tipiche delle isole Eolie: sostenibilità e tradizione

Le case tipiche delle isole Eolie (Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi, Panarea), fortemente condizionate da fattori ambientali oltre che dall’influenza dell’edilizia Campana e di quella del Mediterraneo orientale, sono state costruite e si sono evolute nel tempo per garantire un comfort abitativo anche in condizioni climatiche svantaggiose, e in modo da resistere al meglio a terremoti di varia intensità, in un’area caratterizzata da una sismicità piuttosto elevata.

In copertina: foto di Adriano Bacchella

VIVERE SU UN’ISOLA: LE CASE DI PANTELLERIA

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L’orografia di queste isole è caratterizzata da terreni scoscesi, e ciò ha determinato il profilo degli insediamenti a gradoni terrazzati. La struttura della casa eoliana, che si è sviluppata dapprima in verticale tipo torre, e poi in orizzontale, è il risultato dell’adattamento nel tempo al clima locale, alla scarsità d’acqua e al suolo vulcanico che caratterizzano le isole.

Tipicamente le strutture delle case venivano realizzate con un sistema modulare di celle cubiche dal tetto piatto (detto astricu), a cui si affiancavano secondo le esigenze altri elementi cubici indipendenti, che non erano comunicanti tra di loro ma erano aperti sul bagghiu, il terrazzo-cortile caratteristico di queste abitazioni, che era il cuore della casa e il punto d’incontro per la vita sociale della famiglia.

caption: Il bagghiu di un casa eoliana con i biseli, le sedute in muratura. Foto Adriano Bacchella

Il bagghiu tradizionale consisteva in un terrazzo, sempre coperto da un pergolato sorretto dalle pulere – i pilastri tradizionali – sul quale di solito cresceva la vite. Tutt’attorno alla terrazza erano disposti i sedili in muratura, detti biseli e vi era anche un forno a cupola per la panificazione (il furnu); inoltre, al bagghiu, erano raccordati tutti I percorsi che conducevano alla casa, ovvero la cucina, le stalle, l’ovile, la tettoia per il ricovero estivo degli animali, gli essiccatoi per l’uva e per i pomodori, i magazzini e il lavatoio. Il bagghiu era il cuore della casa eoliana perché era lì che la famiglia passava il tempo insieme, il posto dove si mangiava, si lavavano i panni con l’acqua della cisterna, si riposava e si faceva appassire l’uva sui cannizzi.

caption: Il bagghiu di una casa di Panarea. Fonte Adriano Bacchella

caption: A sinistra, una casa tradizionale eoliana situata sulla costa orientale di Panarea. (Foto di Adriano Bacchella); a destra il tradizionale forno eoliano a cupola. ( Foto dell'agriturismo CasaGialla).

La raccolta dell’acqua piovana

Per raccogliere l’acqua piovana, preziosa in un territorio arido e con poche fonti naturali, il terrazzo era impermeabilizzato con il latte di calce mista a sabbia, e veniva costruito con una pendenza minima che permetteva all’acqua piovana di defluire attraverso dei canali in terracotta (detti casulere) che andavano ad alimentare la cisterna posta sotto al calpestio del bagghiu. Sulle casulere veniva spesso inserito un deviatore che faceva in modo che le prime acque canalizzate, sporche di polvere, foglie ed insetti, venissero scartate e non entrassero nella cisterna.

Isolamento termico e antisismicità degli edifici

Le fondamenta delle case venivano realizzate in blocchi di pietra lavica massiccia, mentre i muri erano di solito in pietra pomice, e il tufo veniva usato per la pavimentazione dalla terrazza: grazie all’utilizzo di questi materiale ad elevata inerzia termica l’edificio era adeguatamente isolato dal freddo invernale e soprattutto dalla calura estiva, per via della lenta escursione termica delle pietre laviche con cui erano costruite le pareti.

Inoltre il pergolato che ombreggiava il bagghiu attenuava il caldo torrido delle estati riparando anche gli interni della casa dai potenti raggi solari.

Per via della scarsa quantità di vegetazione a fusto alto si ha un ridotto utilizzo del legno nell’edilizia, le coperture delle abitazioni erano tuttavia realizzate in travi di legno dispose a 40 cm l’una dall’altra, e sulle travi veniva disposta una stuoia di canniccio  ricoperta a sua volta da uno strato di pietrame piuttosto fine e isolato con malta pozzolanica e calce, battuto per rendere il tetto impermeabile. Il tetto era così leggero e friabile rispetto alla massa solida dei muri: la diversa risposta che i muri (pesanti) e il tetto (leggero) hanno se sottoposti a vibrazioni ha fatto si che le abitazioni resistessero  alle frequenti sollecitazioni sismiche a cui sono sottoposte le isole eolie.

Orientamento delle case

L’orientamento delle case veniva scelto sia per ragioni di sicurezza, ovvero per avvistare in anticipo eventuali pericoli di attacchi via mare e cambiamenti climatici, ma anche per ragioni di confort abitativo (come per ripararsi dai forti venti di tramontana) e per sfruttare al meglio la ventilazione naturale all’interno degli ambienti: per questi motivi si prediligeva l’esposizione verso sud e a ponente, con la facciata principale sempre rivolta verso il mare.

Per evitare che i venti freddi entrassero in casa e per avere una migliore esposizione ai raggi solari, le aperture delle abitazioni erano poche e piccole, di solito orientate a mezzogiorno e a levante, mentre gli altri lati erano ciechi, fatta eccezione per la cucina che richiedeva un ricircolo d’aria maggiore rispetto alle altre stanze.

L’intonaco naturale da materiali locali

L’intonacatura a calce bianca, oggi popolare sulle isole insieme agli altri colori pastello che caratterizzano le abitazioni eoliane, è sopraggiunta solo negli ultimi anni: l’intonaco tradizionale poteva essere o di colore grigio, ottenuto da una miscela di pietra vulcanica con poca calce (che era costosa perché importata dalla Sicilia), oppure giallo ocra come a Panarea, e veniva creato mescolando la calce con l’ossido di magnesio depositato dalle fumarole della Calcara, una spiaggia a nord dell’isola.

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Ricami free-style

La collezione di tappeti Cadeneta firmata GAN by Gandia Blasco

29/06/2015 – Cosa succede quando si combina una tecnica classica di ricamo, la destrezza di un artigiano e il design d’avanguardia di una mente brillante? La risposta è CADENETA, una collezione creativa ed irriverente firmata GAN By Gandia Blasco.

Ad opera di Alejandra Gandía-Blasco, Mapi Millet e Siamak Eagle, questa collezione si ispira alla tecnica del ricamo su lana al servizio dell’immaginazione e dell’ingegno delle tre designer.

Con Fenix, Siamak Eagle crea un’originale composizione di motivi ispirati alla nutara. Le sue forme e i disegni ne fanno un complemento ideale per amplie stanze.
 
Blue China, design Mapi Millet, è… Leggi l’articolo

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Cadeneta: un mix tra tecnica, artigianato e design

La collezione di tappeti firmata GAN by Gandia Blasco

29/06/2015 – Cosa succede quando si combina una tecnica classica di ricamo, la destrezza di un artigiano e il design d’avanguardia di una mente brillante? La risposta è CADENETA, una collezione creativa ed irriverente firmata GAN By Gandia Blasco.

Ad opera di Alejandra Gandía-Blasco, Mapi Millet e Siamak Eagle, questa collezione si ispira alla tecnica del ricamo su lana al servizio dell’immaginazione e dell’ingegno delle tre designer.

Con Fenix, Siamak Eagle crea un’originale composizione di motivi ispirati alla nutara. Le sue forme e i disegni ne fanno un complemento ideale per amplie stanze.

Blue China, design Mapi Millet, è… Leggi l’articolo

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Domino: equilibrio cromatico e formale

Il nuovo sistema contenitivo B-Line firmato Favaretto&Partners

29/06/2015 – B-LINE propone la firma di Favaretto&Partners per Domino, il nuovo sistema contenitivo. Un mobile componibile, esile nella struttura e nel design, con un talento creativo che parla la lingua di Mondrian.
Sui ripiani in multistrato poggiano le “tessere” a “L” in fibra di legno a media densità, divisori verticali colorati da comporre secondo l’equilibrio cromatico più adatto allo spazio da arredare.

Domino è made in Italy, arriva steso in una piccola scatola e si compone in pochi passaggi. Sintesi di libreria, contenitore, piano di appoggio, piccolo separé, è disponibile anche su ruote piroettanti.

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Nel cuore di Napoli inaugura il nuovo store Poltrona Frau

Making Masterpieces’, l’evento di apertura dedicato all’artigianalità e alla ‘intelligenza delle mani’

29/06/2015 – Il 18 giugno è stato inaugurato il nuovo Centro Frau nella centrale Via Chiatamone in Napoli. Lo spazio, aperto in collaborazione con “Arredi e design”, si sviluppa su due piani per un totale di circa 180 metri quadri. Materiali e colori neutri. Toni magnolia per le pareti, pavimento in legno di rovere per i 200 metri quadri pieni di luce. 
 
Uno stile misurato. Un’atmosfera raccolta, dove si riconoscono i codici degli store Poltrona Frau nel mondo. Elementi caratterizzanti dello showroom: gigantografie di arredi declinati in bianco puro e un’ampia galleria di immagini legate al mondo dell’artigianalità di Poltrona… Leggi l’articolo

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‘Esclusività ed eccellenza sostenibile nell’interior design’

Appuntamento alla prossima edizione di ‘Abitare il Tempo’

29/06/2015 – In occasione dell’edizione 2015 Abitare il Tempo ospiterà il convegno internazionale Esclusività ed eccellenza sostenibile nell’interior design, a cura di Elisabetta de Strobel. L’evento, promosso da AIPI, sarà organizzato da ECIA (European Council of Interior Architects), l’organo di rappresentanza delle diverse organizzazioni professionali europee in architettura d’interni e design. Fondata nel 1992, ECIA rappresenta attualmente 16 membri delle organizzazioni nazionali, con oltre 7500 interior designer e architetti professionisti.

Il convegno conterà sulla presenza di numerosi studi europei di interior design che avranno… Leggi l’articolo

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Ambienti confortevoli e armonici

TRAP-VENT NEW, la novità Bampi contro rumori e cattivi odori

29/06/2015 – Armonia e serenità sono due concetti chiave per vivere al meglio i propri ambienti domestici. Bagno e cucina, sono luoghi intimi l’uno e di convivialità l’altro, dove la parola chiave da sempre è benessere. Odori sgradevoli e rumori possono intaccare l’equilibrio in questi spazi così importanti per la propria casa. La soluzione arriva da un vero leader nel settore idrotermosanitario: Bampi. Azienda solida che da sempre si contraddistingue per il suo spirito pioneristico e innovatore, ha introdotto sul mercato l’innovativo sifone ventilato, cromato e dal design ricercato: il TRAP-VENT NEW. 
 
Non solo un prodotto… Leggi l’articolo

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Socialità come misura di sostenibilità: il Learning Hub di Singapore

Il nuovo compito che ci si propone di affrontare in un’ottica sostenibile è quello di indagare e scoprire il nuovo ruolo dell’architettura contemporanea, attraverso non solo il rapporto con l’ambiente e l’economia, ma anche i moderni sistemi che influenzano ed agiscono sulla socialità, soprattutto in quei luoghi che sono il cuore pulsante delle opportunità dal punto di vista delle idee e delle sperimentazioni.

La sfida è stata accolta dallo studio londinese di Thomas Heatherwick con un progetto concettualmente rivoluzionario per il nuovo Learning Hub della Nanyang Technological University di Singapore.

UNIVERSITÀ DI SINGAPORE: UN CAMPUS VERDE PER GLI STUDENTI

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L’edificio, completato nel marzo 2015, è strutturato in modo tale da abbattere la tradizionale concezione di università, basata su di un’organizzazione a corridoi ed aule, per favorire la creazione di uno spazio di lavoro improntato sulla condivisione. L’idea è promuovere l’interazione casuale tra studenti e professori per generare variabili più interessanti e stimolanti dal punto di vista dell’apprendimento.

LA STRUTTURA DEL LEARNING HUB

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L’edificio è formato da un fascio di dodici torri tubolari collegate tra loro da un atrio centrale sul quale si affacciano tramite ballatoi. Le cinquantasei aule, che si aprono su questo spazio comune, sono gerarchicamente equivalenti, evitando la formazione di spazi avvantaggiati dal punto di vista delle relazioni. Al loro interno l’organizzazione dello spazio è dettata dalla flessibilità, per permettere di volta in volta di gestire lo spazio in maniera efficace in rapporto all’attività. Il distributivo, che mantiene il collegamento visivo tra tutte le aule, può assumere diverse configurazioni diventando, in base alle necessità, parte dell’aula, spazio espositivo o area relax e di conversazione.

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I MATERIALI 

La volontà di combinare sistemi di costruzione locali ha portato alla scelta del calcestruzzo a vista come materiale dominante; ma l’idea principale era quella di far sembrare l’edificio come una sorta di grande blocco in argilla modellato. A tale scopo sugli elementi di risalita sono stati impressi nel calcestruzzo circa settecento disegni raffiguranti temi dell’arte, della scienza e della letteratura, con l’obiettivo anche di favorire uno spunto continuo allo studente.

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TECNOLOGIA GREEN

L’atrio centrale, naturalmente ventilato, favorisce la circolazione dell’aria attorno alle torri e funge da canale per la creazione di una convezione naturale silenziosa all’interno delle aule, le quali riescono a mantenere temperature variabili tra i 25° e i 31°C. Le tecnologie messe in atto per mantenere il comfort delle aree interne hanno permesso all’edificio di ricevere il più alto standard ambientale per un edificio della categoria: il Green Mark Platinum della Building and Construction Authority (BCA) di Singapore.

Nonostante gli sforzi per dare all’edificio un aspetto armonioso, c’è da dire che esso rimane ancora molto crudo esternamente incontrando il parere non sempre favorevole di una critica competente; appare ovvio però che non è l’aspetto esterno a dare peso a questa architettura, e nemmeno la tecnologia messa in gioco, sebbene gli sia valsa il Green Mark Platinum. Ciò che appare importante sottolineare è il carattere sociale dell’edificio che tenta di sperimentare un approccio diverso al tema della sostenibilità.

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L’Enciclica sull’ambiente di Papa Francesco

È uscita il 18 giugno “Laudato si’, Lettera Enciclica sulla cura della casa comune”, l’enciclica di Papa Francesco. Il testo si sofferma in particolare su alcuni aspetti, invitando la popolazione a proteggere la “casa comune”, controllando i danni che possono essere arrecati all’ambiente, e ponendo attenzione a tentativi reali di cambiare il modello di sviluppo, per favorire uno sviluppo integrale e realmente sostenibile. Bergoglio considera anche gli aspetti legati all’economia, condannando il consumismo eccessivo e sollecitando l’adozione di nuovi stili di vita, più consoni al benessere ed alla salvaguardia per tutti gli esseri presenti sul pianeta.

AMBIENTE E RISORSE: L’INSEGNAMENTO DEL CAPO INDIANO 

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I CONTENUTI AMBIENTALISTI DELL’ENCICLICA

L’incipit dell’Enciclica è legata a San Francesco, di cui il Papa cita Il Cantico delle Creature, e rilevando i danni che vengono determinati sull’ambiente dalle azioni dell’uomo:

«”Laudato si’, mì Signore”, cantava San Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza […]. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. […].»

Papa Francesco si sofferma sull’attenzione che dovremmo riversare nei confronti della natura, per salvaguardarla e proteggerla da qualsiasi forma di degrado, anzi promuovendo un atteggiamento positivo e costruttivo.

«La distruzione dell’ambiente umano è qualcosa di molto serio, […] perché la vita umana stessa è un dono che deve essere protetto da diverse forme di degrado. Ogni aspirazione a curare e migliorare il mondo richiede di cambiare profondamente gli “stili di vita, i modelli di produzione e di consumo, le strutture consolidate di potere che oggi reggono le società”.»

Chi ha dunque il compito di migliorare gli stili di vita? Ciascuno di noi è invitato ad impegnarsi in prima persona per poter rendere possibile ciò, favorendo la creazione di un ambiente di vita migliore. Di rilievo è anche il problema dei trasporti in ambito urbano: «La qualità della vita nelle città è legata in larga parte ai trasporti, che sono spesso causa di grandi sofferenze per gli abitanti. Nelle città circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello d’inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile e diventa necessaria la costruzione di più strade e parcheggi, che danneggiano il tessuto urbano. Molti specialisti concordano sulla necessità di dare priorità ai trasporti pubblici. Tuttavia alcune misure necessarie difficilmente saranno accettate in modo pacifico  dalla  società  senza  un  miglioramento sostanziale di tali trasporti, che in molte città comporta un trattamento indegno delle persone a causa dell’affollamento, della scomodità o della scarsa frequenza dei servizi e dell’insicurezza.»

ECOLOGIA E BENE COMUNE

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Il Papa tratta il tema dell’ecologia come studio dell’oikos, “casa” di tutti in greco: San Francesco stesso è patrono d’Italia e testimone di un’ecologia integrale, nella quale ogni creatura riconosce la bellezza della natura, e l’uomo ha un valore ed un fine in sé, senza essere il dominatore della natura stessa o di altri esseri umani. E a questa ecologia umana è collegato l’equilibrio di tutti gli esseri umani, anche da un punto di vista sociale. Papa Bergoglio afferma: «Un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale e deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della Terra quanto il grido dei poveri. […] Incolpare l’incremento demografico e non il consumismo estremo e selettivo di alcuni, è un modo per non affrontare i problemi».

La crisi ecologica è stata determinata da alcuni aspetti negativi, elencati chiaramente: riscaldamento globale, cambiamento climatico, inquinamento, innalzamento dei mari, impoverimento della biodiversità, distribuzione iniqua del cibo, la carenza e il diritto di tutti all’acqua. Tutto ciò conduce ad uno squilibrio globale: «È indispensabile creare un sistema normativo che includa limiti inviolabili e assicuri la protezione degli ecosistemi, prima che le nuove forme di potere derivate dal paradigma tecno-economico finiscano per distruggere non solo la politica ma anche libertà e giustizia». La denuncia è contro la «globalizzazione del paradigma tecnocratico», che si riflette nel «consumismo ossessivo» e «tende ad esercitare un dominio anche su economia e politica».

Auspichiamo che i continui richiami sulla sostenibilità ambientale e sulla salvaguardia dell’ambiente possano essere messi in pratica presto, con coerenza e positività, per il benessere dell’intero pianeta.

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