“I feel sLOVEenia. Green. Active. Healthy” è Il motto del padiglione sloveno all’Expo di Milano 2015: un gioco di parole che vuole essere una dichiarazione d’amore alla natura incontaminata del paese e un elogio allo stile di vita sano e soprattutto attivo. Tutto ciò suona come un semplice slogan pubblicitario ma in realtà coglie l’essenza del paese e in particolare della sua capitale Lubiana che, grazie alla politica adottata negli ultimi 10-15 anni, è stata eletta Capitale Verde Europea del 2016.
In copertina: Foto © Matic Štojs, Mostphotos
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LE RAGIONI DELLA VITTORIA DI LUBIANA
Già finalista nel 2015, la città di Lubiana ha conquistato la giuria fornendo una documentazione dettagliata che descrive, così come richiesto dal bando, sia la situazione attuale che gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2025, sulla base di 12 Indicatori: cambiamenti climatici, trasporto locale, aree verdi, natura e bio-diversità, qualità dell’aria, qualità acustica dell’ambiente, produzione e smaltimento dei rifiuti, trattamento dell’acqua, Eco innovazione ed occupazione sostenibile, prestazioni energetiche, gestione ambientale integrata.
Nella scelta della commissione della Capitale Verde Europea, maggior peso hanno avuto le misure adottate per la riduzione del traffico, la forte presenza di aree verdi e la creazione di nuove tramite il recupero di aree degradate e di zone industriali dismesse, ed i progressi ottenuti nello smaltimento dei rifiuti con l’ambizioso obiettivo “rifiuti zero”.
Indicatori a parte però, a fare la differenza è stato il riconoscimento del lavoro svolto, insieme alla regione balcanica, nella gestione della crisi dovuta alla recenti inondazioni che hanno afflitto il territorio.
LE AREE VERDI E IL RECUPERO DELLE AREE INDUSTRIALI DISMESSE
La Capitale Verde Europea 2016 è coperta per circa tre quarti del suo territorio da zone verdi di cui l’81% si trova nella periferia della città, sotto forma di foreste, di zone agricole e in adiacenza dei corsi d’acqua mentre il restante 19% è all’interno dell’agglomerato urbano con parchi, giardini pubblici, parco giochi e spazi verdi tra gli edifici residenziali. Un patrimonio di circa 180 ettari di aree verdi e spazi aperti è curato dal comune ed incide per il 3% sul bilancio della città.
Una politica impegnata ad evitare ulteriore consumo di suolo mira ad intervenire sulle strutture insediative esistenti, soprattutto tramite il recupero e la rivitalizzazione di aree degradate e al miglioramento degli spazi pubblici già presenti nel territorio comunale. Questo ha portato alla creazione di 40 ettari di nuove zone verdi negli ultimi cinque anni e alla piantumazione di oltre 2000 alberi negli ultimi tre, in particolare lungo le strade principali e all’interno dei parchi.
L’attenzione al potenziamento delle aree verdi e degli spazi pubblici a Lubiana è stato direttamente proporzionale all’aumento della densità edilizia, una scelta non solo di immagine ma soprattutto di salvaguardia della salute e accrescimento della qualità della vita.
Tali strategie sono state sviluppate all’interno di un piano ben definito, non solo dal punto di vista della progettazione ma anche nella scelta dei criteri e delle misure di sviluppo, il tutto in accordo con i principi della sostenibilità. Due importanti riconoscimenti ne sottolineano il valore: il premio da parte del Consiglio Europeo degli Urbanisti nel 2011 e il Premio Fabiani nel 2013, ovvero uno dei maggiori riconoscimenti per l’eccellenza nella pianificazione territoriale ed urbanistica.
Proprio nella pianificazione urbanistica molta attenzione è stata riservata ai progetti relativi ai grandi parchi urbani ovvero al completamento di quelli già esistenti (il più antico, il Tivoli Park, iniziato 200 anni fa e il Path of Memories and Comradeship –PMC, iniziato nel 1946) e alla creazione, dal 2007 ad oggi, di altri 5 parchi.
Il PMC, il percorso della memoria che corre lungo l’antica barriera di filo spinato eretta dalle forze di occupazione durante la Seconda Guerra Mondiale, già completato nel 1985, è stato continuamente arricchito durante il corso degli anni fino a diventare oggi la spina dorsale del sistema del verde, il più lungo viale alberato della città, con 7000 alberi, monumenti, zone di sosta ed altre attrezzature.
Tra i nuovi parchi oltre allo Zelena Jama Park, che sorge su un’ex discarica e lo Šmartinski Park, che si collega al parco cimiteriale, spicca senza dubbio il progetto di rinnovamento delle sponde del fiume Ljubljanica, insignito del Premio Europeo per gli spazi pubblici urbani del 2012. L’intervento, oltre ad estendere la già vasta area pedonale del centro fino al fiume attraverso la realizzazione di 4 ponti per pedoni e ciclisti, nuovi pontili, aree pavimentate e logge che scendono a gradonate verso il fiume, ha conferito all’area ulteriore valore aggiunto attraverso l’inserimento di catalizzatori sociali e culturali quali punti lettura, la “Libreria sotto gli alberi”, e il sito archeologico di Špica.
Iniziative più piccole, ma non di minor importanza, legate alla qualità dell’ambiente dei quartieri e delle comunità locali sono state e vengono tuttora promosse dal Comune di Lubiana insieme ad alcune associazioni non governative. Solo per citarne alcune, nel 2010 la collaborazione tra abitanti ed artisti locali ha dato vita al progetto “Labyrinth of Art” in cui ogni persona poteva diventare custode di un albero mentre, sempre nello stesso anno, un cantiere abbandonato è stato trasformato in un sistema di piccoli orti urbani grazie alla cooperazione tra un gruppo di residenti ed una piccola organizzazione no profit.
IL TRASPORTO LOCALE
Quello della mobilità locale è stato uno dei settori più carenti di Lubiana fino al 2010, quando si è cominciato a registrare il primo incremento nell’utilizzo dei trasporti pubblici dal 1987. Questa inversione di tendenza è stata resa possibile grazie ad alcune misure adottate dal Comune per migliorare la mobilità che dagli anni novanta fino a quel momento, favorita da una rete ferroviaria insufficiente, aveva visto un aumento del traffico proporzionale allo sviluppo della rete stradale e alla sempre maggiore accessibilità delle auto private.
Il Piano di Mobilità Sostenibile adottato nel 2012 agisce principalmente in due direzioni: potenziando le “infrastrutture verdi”, ovvero aree pedonali e piste ciclabili, e migliorando il trasporto pubblico.
Dati del 2011 alla mano, obiettivo principale per il 2020 è quello di ridurre gli spostamenti in auto del 34% (passando dal 67% al 33%) ed incrementare l’uso dei mezzi pubblici e gli spostamenti a piedi o in bici rispettivamente del 20% e del 14% (passando dal 13% al 33% e dal 20% al 34%).
Le piste ciclabili e la “Zona ecologica”
Ideale per essere percorsa in bici viste le dimensioni, la morfologia e la collocazione geografica, Lubiana vanta 192 km di piste ciclabili di cui 42 km aggiunti tra il 2006 e il 2013 insieme a 837 nuovi portabici. Il servizio di bikesharing introdotto nel 2011 ha superato tutte le aspettative con 1,6 milioni di spostamenti effettuati: 33 stazioni e 308 biciclette sono a disposizione 24 ore su 24 con un servizio self-service in cui la prima ora è totalmente gratuita.
La Zona ecologica, ritenuta dal 30% dei residenti la più significativa innovazione della città, è un’area nel centro della capitale chiusa al traffico veicolare e completamente rinnovata. Creata nel 2007 e in continuo miglioramento e ampliamento, attualmente occupa quasi 100’000 m². Ai suoi margini sono stati creati 100 parcheggi per motocicli in modo da fermare l’accesso dei motociclisti all’area mentre è stato considerevolmente ridotto il numero dei parcheggi delle auto destinandoli ad altre attività.
I trasporti pubblici
Alcuni dati del 2008 mostravano come solo il 10% degli spostamenti in città avvenisse tramite i mezzi pubblici mentre la maggior parte di essi era effettuato con auto private di cui il 39% non eccedenti i 5 km; inoltre ogni giorno 130’000 veicoli entravano nella città dai comuni limitrofi. Nel 2009 il comune ha perciò emanato delle linee guida per la regolamentazione e il miglioramento del servizio di trasporto pubblico.
Da allora la rete dei trasporti pubblici viene implementata ogni anno in base alle esigenze di cittadini e turisti e negli ultimi 5 anni è già stato registrato un aumento di passeggeri del 10%. 209 veicoli per i percorsi urbani e 63 per quelli interurbani fanno sì che il 96% della popolazione viva a meno di 500 m da una fermata dei bus e il 92% si trovi in un raggio di 300 m. Un piano di rinnovamento del parco autobus sta inoltre portando alla progressiva sostituzione dei mezzi più datati con veicoli conformi agli standard EURO V e EEV mentre tre veicoli elettrici sono già operativi nel centro della città.
Per favorire ulteriormente l’uso dei mezzi pubblici il Comune sta provvedendo alla realizzazione delle così dette Park&Rent areas, ovvero parcheggi nell’immediata periferia delle città dai quali è possibile raggiungere il centro tramite autobus.
Un’unica tessera prepagata, l’Urbana city card, può essere utilizzata per il trasporto pubblico, per il sistema P&R, per il parcheggio delle auto e per l’affitto delle biciclette; con essa si può anche usufruire dei servizi della biblioteca comunale.
A fare la differenza però è senza dubbio il servizio di trasporto su richiesta offerto a persone con disabilità: un’iniziativa la cui importanza è stata riconosciuta dall’Unione Europea che ha conferito a Lubiana l’Access City Award 2012 e che ha visto la capitale slovacca trionfare all’Eurocity Award 2013 nella categoria Smart Living.
PRODUZIONE E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
L’ambizioso obiettivo “Rifiuti Zero”, ovvero portare in discarica meno dell’1% dei rifiuti, è perseguito tramite un Piano Strategico e una serie di altre iniziative tutte caratterizzate da un unico comun denominatore: la comunicazione e il coinvolgimento degli utenti, ossia i cittadini.
Il programma di gestione rifiuti si muove sostanzialmente su due linee guida: un’accurata differenziazione prima di portare i prodotti di scarto in discarica e misure per ridurre la produzione di rifiuti.
La raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti
Un sistema di raccolta differenziata molto efficiente, con il 94% dei residenti coinvolti nella raccolta dell’umido, ha permesso di dimezzare la quota di rifiuti biodegradabili portati in discarica, passando dal 59.9% al 31.8% in sei anni (2006-2012). La separazione di carta, plastica, metalli e vetro ha fatto sì che venissero riciclati il 47% dei rifiuti nel 2012 e il 53% nel 2013 con l’obiettivo di raggiungere il 60% nel 2016.
Nel 2013 è stato introdotto il trattamento temporaneo dei rifiuti solidi residui prima del trasporto in discarica. Durante questo processo di trasformazione la frazione leggera viene separata dalla parte restante ed inviata ad un impianto per la produzione di combustibile. I primi dati indicano che potranno essere eliminati il 30-40% di tutti i rifiuti destinati alla discarica.
Le misure per la riduzione dei rifiuti
Dal 2013 il Programma annuale di gestioni di rifiuti è fortemente incentrato alla riduzione della quantità di cibo che finisce nell’immondizia e all’allungamento del ciclo di vita degli oggetti.
Un’intensa campagna di comunicazione partita nello stesso anno è sfociata nell’apertura di un centro di riuso connesso con commercianti, artigiani e centri di raccolta di quartiere.
Il centro di smaltimento dei rifiuti mette a disposizione 30 diversi contenitori (ferro solido, pneumatici auto, ecc.) in modo che solamente una minima quota degli “scarti ingombranti” confluisca in discarica; inoltre ogni anno nei cimiteri vengono raccolte in appositi contenitori 348 tonnellate di candele che vengono portate in tre differenti centri di riciclaggio presenti nel territorio sloveno.
Negli ultimi due anni il centro di raccolta di oggetti usati è stato potenziato: oltre a indumenti e giocattoli vengono raccolti utensili da cucina e materiale didattico che, grazie alla cooperazione con scuole ed cittadini, vengono inviati a centri per senzatetto e per ragazze madri. L’obiettivo è quello di un’espansione progressiva del centro fino a diventare il principale punto di ingresso regionale di una rete connessa direttamente con organizzazioni di beneficenza (tramite la donazione di abiti usati, scarpe e prodotti tessili in genere) e con imprese sociali (che svolgono iniziative quali la riparazione di oggetti usati e la relativa vendita on line e nei mercati).
Le iniziative per la sensibilizzazione dei cittadini
L’accurata differenziazione prima del trasporto in discarica e le misure messe in campo per prevenire la produzione di rifiuti sarebbero inapplicabili senza un’adeguata sensibilità da parte di coloro che i rifiuti li producono: i consumatori.
Con il programma di comunicazione sono stati creati due siti internet e una pagina Facebook sempre aggiornati con comunicazioni per le famiglie, informative per i condomini, avvisi e segnalazioni di qualunque altro tipo di iniziativa; è stato istituito un centro di informazione e di supporto per gli utenti che non solo costituisce un’interfaccia diretta per i cittadini, che vi si possono rivolgere tramite sportello, mail, lettere, ma si fa anche promotore di iniziative come dimostrazioni pratiche per la separazione dei rifiuti e partecipazioni ad eventi di quartiere. Campagne di sensibilizzazione vengono organizzate nelle scuole dove mascotte a forma di drago spiegano tramite disegni i principi della raccolta differenziata ai bambini.
IL RUOLO DELLE CAPITALI VERDI EUROPEE
Incoronata Lubiana per il 2016, la Commissione Europea pensa già all’edizione del 2017 dell’European Green Capital Award (EGCA) ed ha fornito la lista delle città finaliste. Non stupisce il fatto che, ancora una volta nessuna città italiana concorra per tale premio, la cui finalità è quella di far sì che le città si ispirino tra loro, condividendo buone pratiche in uno spirito di sana competizione.
Città come Lubiana e prima di essa Stoccolma, Amburgo, Vitoria-Gastiez, Nantes, Copenaghen e Bristol, sono la dimostrazione di come il rispetto per l’ambiente, la qualità di vita e la crescita economica possono essere combinati con successo perché, citando tra le righe un antico proverbio indiano, il punto è: quando avremo abbattuto l’ultimo albero, pescato l’ultimo pesce e inquinato l’ultimo fiume, capiremo finalmente che non si può mangiare il denaro?